Mi svegliai, trovandomi nella stessa posizione in cui mi ero addormentata, io sul suo petto e lui che mi abbracciava.
Avrei voluto rimanere lì per ore se non per tutto il giorno, mi sentivo al sicuro, protetta.
Richiusi gli occhi ancora una volta ma iniziò a vibrare il telefono che era sul tavolino vicino al divano, era mia mamma che mi stava chiamando.Mi alzai piano piano così da non svegliare Tom, vidi che però non si mosse, andai in cucina per rispondere, senza farmi sentire.
"Mamma?" dissi io.
"Tesoro, ti ho svegliata?" dico la verità o no? No sono sicura che inizierebbe con le solite ramanzine sul fatto che non mi alzo mai presto la mattina e che sono una dormigliona, meglio evitare.
"No, no sono sveglia da ore" risposi sbadigliando con molta tranquillità.
"Ti mando la posizione dell'hotel, tra un'ora possiamo partire per andare all'aeroporto, sei già pronta?" Cavoli me ne ero completamente dimenticata.
"Si, mi vesto e arrivo" mi salutò e staccammo la chiamata.Non avrei voluto svegliato Tom, ero capace anche io ad accompagnare i miei genitori per prendere il volo, nulla da fare.
Mi girai per andare verso le scale, prima che potessi salire il primo scalino qualcuno parlò, "Buongiorno piccola Elle" era ovviamente Tom, forse l'avevo svegliato io.
Dopo aver fatto un balzo per lo spavento mi voltai, "Scusami se ti ho svegliato non era mia intenzione" gli dissi io, mi sarei sentita in colpa, erano solo le 6:20."No non sei stata tu a svegliarmi, sono abituato ad alzarmi molto presto la mattina" mi sorrise "Se non ti dispiace vado a farmi una doccia e poi possiamo andare" continuò lui.
Non si era dimenticato, solo io come una stupida posso scordarmi di tutto, che imbranata.
"Oh no, ti accompagno, cioè io in un'altro bagno però devo andare anche io al piano di sopra" mi misi una mano sulla fronte, ecco ormai era una routine fare figuracce davanti a lui.Salimmo le scale e andai in camera mia, credo che sapesse dove era il bagno, visto che era casa di sua sorella.
Dopo aver fatto anche io una doccia, asciugai i capelli molto velocemente e li legai in una coda alta, piastrai la mia frangetta e mi vestii spruzzandomi anche del profumo.Uscii dalla mia stanza guardando la posizione dell'hotel in cui saremmo dovuti andare a prenderli.
Andai a sbattere contro l'unica persona sveglia con me in quella casa, Tom.
"Scusa" dicemmo insieme.Prese la parola lui "Stavo venendo a bussare alla porta per vedere se eri pronta anche tu" mi sorrise, "Eccomi" girai su me stessa, accorgendomi dopo di aver fatto una cosa stupida e lui rise, "Ti faccio ridere!?" dopo aver fatto la domanda iniziai anche io vedendo lui non smettere.
"No, sei una ragazza molto semplice, non ti interessa apparire bella agli occhi degli altri, è questo che ti rende unica" ascoltai con attenzione le sue parole, era così bello mentre parlava.
Sorrisi e lo ringraziai, mi arrivò un'altra notifica, questa volta era un messaggio, 'siamo quasi pronti' risposi con un 'ok' "Dovremmo andare" mi lasció passare per prima e subito dopo seguita da lui."Non sei obbligato a venire se non te la senti" finii le scale e andai verso Willow a coccolarla, stava quasi meglio e ne ero felice.
"A me fa piacere accompagnarti" mi voltai sorridendogli mentre lui già lo stava facendo.
Poi mi alzai e andai verso il ripiano vicino la cucina, presi un post-it e scrissi ad Ashley testuali parole "Io e Tom accompagniamo i miei genitori in aeroporto, baci".
"Hai scritto in italiano, mia sorella è così intelligente da capirlo?" iniziò a ridere contagiando anche me, "Sono un'ottima insegnante" risposi io."Allora prenderò lezioni da te, se mi vorrai come alunno" incollai il bigliettino al frigo, sicuramente lì lo avrebbe notato, "Può venire anche Willow con noi? Non voglio lasciarla a casa 'da sola' con Ashley" mimai le virgolette, sapeva anche lui che sua sorella non era molto appassionata a Willow, gli dava solo da mangiare e quando poteva la portava a fare due passi.
"Certo, nemmeno io mi fido di mia sorella ma non diciamoglielo" mise un dito sulla bocca facendo segno "shh" e io risi scuotendo la testa.
Andammo in macchina ero alla guida, al posto vicino a me c'era Tom e sul sedile posteriore con davanti il musetto c'era Willow.
Gli passai il mio telefono così da potermi dare le indicazioni giuste dopo circa 10 minuti arrivammo a destinazione.Parcheggiai sulla soglia della strada mettendo in sosta la macchina, "Aspettami qui arrivo subito!" dissi io a Tom che mi rispose annuendo.
Scesi dalla macchina per andare a chiamare i miei genitori che puntualmente mi stavano aspettando nella hole dell'hotel.
"Ecco Eleonora!" disse a mio padre che stava guardando il suo orologio.
Loro erano gli unici che mi chiamavano Eleonora, era il nome della mia nonna che purtroppo è deceduta quando mia mamma aveva solo 14 anni, la portò sempre nel cuore e da quel momento aveva deciso che se avesse avuto una figlia l'avrebbe chiamata come la sua mamma.
Quindi per lei chiamarmi Elle non sarebbe corretto, preferisce non abbreviare il mio nome.Si alzarono e presero le valigie, "Credevamo di averti mandato la posizione sbagliata" uscimmo dall'hotel e misi i bagagli in macchina, prima però di farli salire li avvertii "mamma, papà mi raccomando" e salii anche io.
"Ciao Tom, come stai?" disse mio papà, fortunatamente erano parole che Tom capiva in italiano, forse le uniche.
"Bene, grazie lei?" rispose Tom girandosi poi verso di me "È giusto?" io gli sorrisi e lui capí.Dopo che avendoli anche avvertiti continuavano a parlare io arrivai in aeroporto parcheggiai il più vicino possibile, "Siamo arrivati basta chiacchiere!" rivolgendo un'occhiataccia nei sedili posteriori dove erano ancora seduti i miei genitori che da quando eravamo partiti non avevano smesso di fiatare.
"Che scontrosa che sei oggi Eleonora!" disse mia madre e io sbuffai alzando gli occhi al cielo mentre Tom se la rideva di gusto, credo avesse capito collegando le parole.
Dopo circa mezz'ora per tutte le solite cose che si fanno prima di partire arrivò il momento dei saluti, questa volta non dovevo emozionarmi, li avrei visti per Pasqua.
No Elle non devi piangere!
Come non detto abbracciai mio papà "Fai la brava bambina mia, ti aspetto a casa!" disse mio padre facendomi scendere la prima di tante lacrime, ero molto emotiva, "Certo papà" lo strinsi forte a me.Toccava a mia mamma, "Allora ci vediamo per Pasqua, tesoro mio ricordati che siamo tanto orgogliosi di te" mi diede un bacio sulla fronte e abbracciai anche lei.
I miei genitori salutarono anche Tom, accogliendolo in un abbraccio caloroso, iniziai a piangere, uno di quei pianti silenziosi, in cui vedi solo le lacrime scendere dagli occhi.Tom mi abbracciò, non potevo aspettarmelo.
Mi voltai verso di lui, senza pensare al fatto di avere una faccia distrutta.
"Ei piccola Elle" mi disse prendendomi il viso con le sua mani, "Non ti preoccupare ci sono qui io con te" continuò lui, io distolsi lo sguardo non volevo farmi vedere in quello stato.
"Guardami Elle, non voglio che tu ci stia male, li rivedrai, te lo prometto" in quel momento lo guardai, avrei voluto baciarlo, fargli capire che lui era diventato un pilastro importante della mia vita, nonostante ci conoscessimo da poco.Mi limitai ad abbracciarlo, rimasi in quella posizione per minuti indefiniti, "Grazie Tom" dissi e affondai il mio viso in mezzo alla suo collo, riuscivo a sentire il suo profumo, mi trasmetteva tranquillità.
"Dai torniamo a casa" mi sorrise aspettando che lo facessi anche io e mi mise un braccio attorno alle spalle tenendo Willow con l'altra mano.Tutti avrebbero detto che in quel momento eravamo una coppia di fidanzati felici, io invece dico che siamo degli amici speciali, ormai stavo per rinunciare al fatto che forse saremmo potuti essere qualcosa di più.
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"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ
Fanfiction𝘚𝘶𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘴𝘰. 𝘋𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰. 𝘜𝘯 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘭𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘣𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘳𝘰. 𝘜𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘷𝘰. 𝘛𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢. •𝟏𝟓/𝟎𝟐/𝟐𝟎𝟐𝟏• •𝟐𝟒/𝟎𝟔/𝟐𝟎𝟐𝟏• #1 drammi 30/05/2021 #1...