𝐗𝐕𝐈𝐈

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Rimasi paralizzata. Il mio cuore aveva smesso di battere. Il mio respiro era diventato irregolare.
Ero lì ferma. Solita figuraccia. Non me lo aspettavo.

Tom davanti a me con un mazzo di rose rosse. Sapeva del mio compleanno? Come poteva esserne a conoscenza?
Trovai le parole e decisi di parlare "T-tom" o almeno ci provai balbettando, ero ancora in stato di shock, non che fosse una cosa brutta ma semplicemente, inaspettata.
Una di quelle sorprese che ti lasciano letteralmente senza parole.

"Buon compleanno Elle" a quelle semplici parole che avevo ormai sentito parecchie volte in quella mattina, sorrisi, dette da lui faceva un'altro effetto.
"Graz.." fui però fermata da Ashley, "Tom, fratellino mio sono contenta che tu sia venuto" disse Ash.

Aspetta cosa!? Fratello? Come? No, era tutto così strano da comprendere. Tom era Thomas, come ho fatto a non capirlo si somigliano anche. Che stupida. Letteralmente.

"Torniamo di là?" ero completamente in imbarazzo. Mi ero innamorata del fratello della mia migliore amica e questo lei lo sapeva. Ed è proprio questo che non andava affatto bene. Elle inzia a togliertelo dalla testa! Ora!

"Elle, aspetta" stavo tornando verso il tavolo ma mi girai, rossa come un pomodoro.
Non so per quale motivo io l'abbia fatto.
Rimasi lì, ancora una volta, senza dire nulla.

"Io vi lascio soli" disse Ashley, le lanciai uno sguardo minaccioso. Con lei avrei sicuramente parlato più tardi.
Tornò nell'altra stanza lasciandomi sola con lui.

"Ti devo delle spiegazioni lo so, mi dispiace non averti detto la verità" disse lui, iniziando il discorso, "Meglio che andiamo, parleremo dopo" gli sorrisi, non volevo rovinarmi la giornata.

"Questi sono per te" allungò il braccio per porgermi delle magnifiche rose rosse, le presi e sentii subito una vampata del profumo che emanavano, "Ti ringrazio, Tom" mi diede un leggero bacio sulla guancia, quasi un soffio, rabbrividii.

Dopo qualche secondo ci staccammo per andare nella stanza con tutti gli altri.
La madre abbracciò il figlio e il padre gli poggiò una mano sulla spalla seguito da un cenno di saluto, presi un vaso "Aspetta cara, ti aiuto io" disse Sharon alzandosi, vidi Tom rivolto verso Chris, stavamo parlando e riuscii a sentire in lontananza il sottile chiacchiericcio.

"Nostra madre è particolarmente legata ad Elle, vero?" chiese al fratello, "Sì, lavorano anche insieme alla pasticceria, ormai lei fa parte della famiglia, dovrai farti l'abitudine" ero rivolta di spalle mentre sistemavo i fiori e istintivamente sorrisi, ero così contenta che anche loro riuscivano a dirlo in modo così naturale. Ero parte della famiglia. Cosa più bella non poteva esserci.

"Vero Elle?" continuó dicendo, mi stava chiedendo di commentare la sua affermazione, dovevo far finta di non aver sentito, "Cosa?" lo guardai con sguardo confuso, sperando di non far capire nulla su ciò che avevo ascoltato poco prima.
"Nulla sorellina" tirai un sospiro di sollievo, colpo di fortuna pensai.

"Sorrellina" tutte le volte mi si scioglie il cuore, detto da lui, è una parola speciale per me, Ero più piccola di Chris di 5 anni e ormai nelle ultime settimane mi chiamava sempre così, e sempre io ogni volta arrossisco, questo voleva dire che ero anche "sorella" di Tom? La cosa sarebbe alquanto strana. Ma un motivo in più per smettere di pensare a lui, a noi, no Elle non c'è nessun noi, smettila di montarti la testa!

Uscii dai miei pensieri e mi sedetti a tavola, cominciammo a mangiare, Sharon mi poneva delle domande sui dolci mentre Peter che era vicino al figlio Jonathan parlavano di sport.
"Papà, parli del golf senza di me!?" disse Tom, intuii che forse anche a lui interessasse questa tematica.

Durante il pranzo io e Tom continuavamo a scambiarci sguardi, la prima volta rimasi incantata dai suoi occhi color ghiaccio mentre le altre cercavo di distogliere il contatto visivo mentre lui invece continuava a guardarmi.

Sharon si alzò da tavola andando verso la cucina, poco dopo la raggiunse Ashley ed io rimasi a tavola con Jonathan, Chris, Peter e Tom. Proprio quest'ultimo iniziò a parlare "Allora Elle, non sapevo lavorassi con mia madre" disse accennando un sorriso.

E io non sapevo che tu facessi parte di questa famiglia!

"Volevo cercarmi un lavoro e Sharon è stata subito disponibile ad accettarmi nella sua pasticceria" dissi guardandolo negli occhi.

Per qualche motivo era come se per quel minuto i suoi occhi non mi facessero più nessun effetto.
Ero orgogliosa di non sembrare timida per una volta, andavo a testa alta, lo sguardo fisso nel suo e questa volta gli occhi ipnotici li avevo io.

"Con permesso" mi alzai da tavola per andare a prendere il telefono che avevo lasciato sul comodino della mia camera da letto. Una volta arrivata mandai un messaggio a mia mamma dicendole che l'avrei chiamata poco dopo. Sentii dei passi dietro di me, anche senza voltarmi, sapevo già chi era.

"Tom, che ci fai qui?" non sapevo cosa dirgli, "Volevo" fece una pausa che sembrò infinita, "Cino, stavo solo cercando Willow" mi girai vedendo che quest'ultima era lì sul mio letto.

"Ei Bella" andai vicino a lei accarezzandole il musetto, era strana, come se qualcosa non andasse bene, "Tu le piaci, il che è strano" disse guardando la scena ridendo, "Perché dovrebbe esserlo?" chiesi storcendo il labbro, "No credimi è una cosa bella, a lei non piacciono molte persone, devi essere davvero speciale" disse ma realizzando l'ultima frase si precipitò a continuare, "Intendo per lei, ovviamente" finí.

Sorrisi mentalmente percependo la verità nascosta nelle sue parole, tornai a guardare la cagnolina, "È diversa dal solito, mi segue sempre invece ora è qui, quasi come se fosse stanca" mi preoccupai e lui notò questa cosa, "Chiamo il veterinario e la porto a fare un controllo se la cosa ti può far stare più tranquilla" sorrisi nuovamente, mi aveva letto nel pensiero. Ero sicura che Willow non stesse molto bene.

Persa nei miei pensieri, non mi accorsi che suonò il campanello, questa volta chi era? Prima che potessi precipitarmi verso le scale, Tom mi fermò, "Mi dispiace non averti detto la verità, davvero, volevo solo che tu mi vedessi come un amico e non come il fratello della tua migliore amica" aveva detto amico? In quell'istante sentii qualcosa spezzarsi dentro di me, pensavo davvero che lui avrebbe potuto innamorarsi di me? Come potevo essere così ingenua.

"Hai avuto I tuoi validi motivi" dissi guardando verso il basso, sentivo pizzicare gli occhi, non volevo che mi vedesse in quello stato, quale spiegazione gli avrei potuto dare?
Oh Tom mi sono innamorata di te.
No, non potevo.
Mi poggiò le dita sotto al mento e mi alzò il viso all'altezza del suo, non avevo altra scelta, lo guardai, "Amici?" chiese, voleva essere solo un amico per me, nulla di più, cosa potevo pretendere, non lo conoscevo nemmeno, esitai a rispondere ma era la cosa giusta, "Sì, amici" sorrisi per coprire la tristezza che era sparsa in ogni centimetro dentro di me.

Presi un respiro "Scendiamo dagli altri?" dissi per poi rivolgermi alla cagnolina "Vieni anche tu Willow?" con mia sorpresa scese dal letto avvicinandosi, "Così almeno la possiamo controllare, se nel caso dovesse stare veramente male" pronunciai andando verso le scale, seguita da entrambi, "Hai ragione" disse, io ho sempre ragione, pensai.

Arrivai verso la tavola e mi trovai davanti i miei genitori, senza pensare ad altro gli corsi incontro, "Mamma, papà!" li abbracciai, "Volevamo farti una sorpresa tesoro!" dissero emozionati.

Questo era merito di Ashley, ne ero più che sicura, andai verso di lei, "Grazie Ash" gli sorrisi e lei mi accolse in un abbraccio, "Tutto per la mia migliore amica" asciugai le lacrime e mi staccai.
Si erano tutti già presentati e mancava solo Tom che in quel momento era con me e Willow al piano di sopra.

Mi avvicinai prima che potessero dire qualcosa di imbarazzante "Tesoro non mi presenti il ragazzo vicino a te?" disse mia madre sorridendo. Oh cavolo ci risiamo, "Lui è Tom, il f.." non mi lasciò finire "tuo ragazzo", ecco fatta la millesima figuraccia.

"No, mamma è il fratello di Ashley" dissi ma era troppo tardi, lo abbracciò, diventai rossa da far invidia ad un pomodoro, piena di imbarazzo, chissà cosa avrà pensato Tom.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora