𝐗𝐈𝐗

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"Tu esci con qualche ragazzo?" il mio tasto dolente. Mi limitai a non rispondere, non volevo che i ricordi potessero tornare a rifiorire di nuovo nella mia mente, li tenevo chiusi a chiave in un posto chiamato "dimenticatoio" nella speranza che un giorno avrei scordato tutto, qualsiasi cosa fosse successa.

Lui se ne accorse e mi mise una mano sulla spalla, mi concentrai meglio sulla strada, dopo che il semaforo era diventato verde, partii, "Se ne vuoi parlare, sono qui" gli sorrisi, era l'unica cosa che potevo fare e per il momento non mi andava di raccontargli del mio passato, c'è un motivo del perché si chiama così.

"Eccolo, gira sulla destra e puoi parcheggiare" questa volta ero stata particolarmente brava, non come quando sono andata con Ashley e ci abbiamo messo quasi un'ora per raggiungere il centro commerciale.

Scendemmo dalla macchina, "Tutto bene Elle?" mi chiese poco prima di entrare, "Sì, sto bene" lo tranquillizzai sorridendo e lui fece lo stesso aprendomi la porta d'ingresso per andare dal veterinario. 

Dopo circa un quarto d'ora, arrivò il dottore. Chiesi se potevo entrare anche io e mi diede il consenso.
Mentre visitava Willow, fece diverse domande, "Cosa è successo alla piccola Willow per portarla qui, ha mangiato di nuovo qualcosa di sbagliato?" disse iniziando a fare dei controlli.
"No, che io sappia, mangia solo i suoi croccantini e alcune volte della frutta e verdura, lei pensa sia una cosa grave?" risposi io, ero preoccupata, amavo Willow e sapere che stesse male di conseguenza faceva stare male anche me.

Tom notò un tono di preoccupazione in me così mi avvolse un braccio attorno alle spalle, "È tutto ok Willow è una cagnolina forte" rise e fece lo stesso il medico davanti a noi che stava ancora controllando Willow.

Ad ogni domanda che venne dopo continuai a rispondere, Tom non era stato presente per un lungo periodo e Ashley non gli diceva molto se non mostrargliela nelle videochiamate.

"Bene, vedo che è molto attenta ed educata, mi dia pure del tu" disse rivolgendomi un sorriso "Credo che sia della semplice influenza, vi prescrivo degli antibiotici e qui troverete l'elenco delle attenzioni a cui dovrete prestare, per non peggiorare le condizioni di Willow" ci spiegò mentre ci faceva accomodare, mentre continuava a parlare io presa dall'ansia avevo iniziato a stringermi le mani.

Tom prese la mia mano, e mentre parlava con il dottore, creava dei piccoli cerchi su di essa. Inutile dire che la cosa mi fece rilassare.
"Tom non mi hai presentato la tua ragazza" rivolse uno sguardo a me, "Io no-non..." mi bloccò Tom "Lei è Eleonora Bianchi" Aspetta cosa? Come sa che mi chiamo Eleonora, forse per via di Ashley ma la cosa mi è strana perché lei odia chiamarmi così, dice che mi si addice di più Elle e poi anche perché mi ha dato lei quel soprannome.

Da allora Elle è diventato a tutti gli effetti il mio nome, quando mi presento non dico mai Eleonora, lo uso solo quando devo firmare o quando devo presentarmi in modo formale.

La cosa mi lasciò abbastanza scioccata, allungai la mano, "Piacere" e me la strinse, "Piacere mio, anche io sono italiano ma non avrei mai detto lo stesso di lei, la pronuncia è perfetta e inganna parecchio, deve vivere qui da molto" parlò italiano e vedevo al mio lato Tom abbastanza confuso, capiva l'italiano ma non molto bene e parlarlo ancora peggio.

"Ti ringrazio, in realtà sono qui da circa tre settimane, ho seguito corsi di inglese e a breve dovrò dare un esame" sorrisi e lui si complimentó con me.

Prima però di uscire rivolsi ancora una domanda al veterinario "Quindi Willow starà bene?" dissi e ancora una volta ero preoccupata, non avrei smesso di farlo finché non l'avrei vista migliorare con i miei occhi, avevo bisogno di sicurezze.
"Non c'è da preoccuparsi, dopo che l'ho visitata meglio, posso confermarle che è una semplice influenza" abbassai la maniglia per uscire dalla stanza, fui seguita da Willow e mi incamminai verso l'uscita.

Tom era rimasto dentro, chissà a parlare di che cosa. Mentre aspettavo mi inginocchiai a terra, circa all'altezza di Willow e gli feci delle coccole, "Sentito cosa ha detto, vedrai che ti rimetterei presto" la abbracciai e poi arrivò Tom.

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Elle uscì dalla stanza, mentre il mio amico Lukas mi fermó, "Tom, te lo dico da amico, non lasciartela scappare, si capisce che tiene a te ed oltretutto è legata molto anche a Willow, sappiamo entrambi che non fa così con tutti" mi sorrise, voleva il meglio per me.

Eravamo andati a scuola insieme per vari anni, e lui era l'unico a non giudicarmi per ciò che facevo, recitare era la mia passione.
"Non lo farò, credo di essermi innamorato" lo abbracciai e tornai da Elle, era lì vicina a Willow, la stava accarezzando e poi le diede un abbraccio, era così dolce.

Si accorse di me e uscimmo per andare verso la macchina.
Proprio in quel momento trovai delle ragazzine che volevano fare delle foto e ringraziai il cielo che ad Elle suonò il telefono, "Rispondo un secondo e arrivo, scusami" gli feci un cenno con la testa. Per quale motivo si era scusata? Sarei dovuto essere io quello a chiedere scusa, le stavo mentendo spudoratamente.

Dopo aver fatto la foto, mi chiesero chi fosse e io risposi semplicemente un'amica.
Cercai di salutarle senza essere scortese e salii in macchina aspettando Elle.

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Proprio nel momento in cui uscii, iniziò a squillarmi il telefono, mi scusai con Tom e vidi delle ragazzine che gli stavano parlando, cosa potevano volere da lui?

Riposi, era Ash, "Elle scusa se non ti ho avvisata, avevo un appuntamento con Mark, poi quando ci vediamo stasera te ne parlo" sentii Ash parlare sottovoce, "Ash ma tutto bene? Perché parli in questo modo?" le dissi.

"Sí, bene, mi ha portata ad una sfilata di moda, lo adoro, solo che non posso alzare la voce perché c'è pieno di gente" disse "Vi aspetto stasera al ristorante, quello in centro a Londra" continuó, "Ma intendi io e Tom?" risposi incredula, quindi accettava il fatto che potessi uscire con il fratello?

"Si sciocchina, comunque tu digli a Tom 'il ristorante in centro' e lui lo saprà, ora sta per cominciare, baci Elle, ci sentiamo appena finisce" disse abbastanza veloce, quasi facevo fatica a capire, "A stasera!" riuscii ad aggiungere prima che chiudesse la chiamata.

Salii in macchina, "Perché c'erano delle ragazzine?" dissi io senza badare al fatto che avrei potuto essere invadente.
"Si erano perse, volevano che gli indicassi la strada giusta, questa parte della città non è molto piena di persone" in effetti aveva senso, "Invece tu? Chi era al telefono?" continuó lui.

"Oh si quasi dimenticavo, era Ash, ha detto che stasera andremo a cena con lei e quel "ragazzo", ha anche specificato di dirti al ristorante in centro" mimai le virgolette per la parola ragazzo e Tom inzió a ridere.

"È per caso un modo per chiedermi un'appuntamento, Elle?"
Disse rivolgendomi un mezzo sorriso, "No, è stata Ashley a chiedermi se la potevamo raggiungere" risposi "Stasera io e Ash saremmo dovute restare a casa guardando un film con delle pizze" continuai sbuffando, non mi piacevano i ristoranti o i posti raffinati, io ero più una ragazza da cibo spazzatura e comodità.

"Bene allora torniamo a casa e ci prepariamo perché sono quasi le 19:00" questa volta era lui a guidare, Willow dietro che si intrufolava con il musetto davanti, io e Tom girandoci per guardarla ci ritrovammo a pochi centimetri di distanza.

Piano piano vedevo il suo viso avvicinarsi, "Dov-dovremmo anche passare per prendere le medicine a Willow" mi voltai dritta e presi un respiro, non ero pronta.
"Scusami io, non dovev.." lo bloccai.

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Mi fiondai sulle sue labbra.
Troppo bello per essere vero.
Era un'altro dei miei sogni ad occhi aperti.

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"Tranquillo, è tutto ok" sorridemmo insieme. e tornai alla realtà.

"Ti Basta Sapere Che Ti Amo" ᴇᴍ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora