you're the one she needs but all she wants is me

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"Non ci credo, Bi, che cazzo hai fatto?". Beth sta praticamente urlando dall'altro capo del telefono, mentre io mi trattengo dal ridere durante la videochiamata su FaceTime. Le ho appena raccontato tutto quello che è successo nella settimana precedente, a partire dal litigio con Axel. 
"Te l'ho detto, ieri io e Gus ci siamo baciati", le ripeto, mostrandomi più tranquilla di quanto sia in realtà: se ripenso allo scorso pomeriggio, sento ancora le farfalle nello stomaco, ma questo non voglio dirlo ad alta voce.

Beth si mostra decisamente curiosa di sapere tutti i particolari: "Ma è successo altro?".
Io scoppio a ridere: "No, ci siamo baciati e basta", dico onestamente: "Nessuno dei due ha cercato di andare oltre, in realtà".
"Siete strani forte", commenta lei, sollevando le sopracciglia con un'espressione divertita: "Beh, quindi che avete fatto dopo?".
"Niente, se n'è andato subito", rivelo: "Voleva lasciarmi il tempo di pensare a tutto il discorso che mi aveva fatto, così da rimettere in ordine le cose nella mia testa, soprattutto riguardo ad Axel".
Elizabeth fa una smorfia: "Sì, mi sembra onesto", commenta, annuendo leggermente. Poi inizia a tempestarmi di domande: "Ma sei ancora innamorata di Gustav? Cioè, come stanno le cose tra di voi? Sei tranquilla o sei ancora insicura e incasinata a riguardo? E cosa pensi di fare con Ax adesso?".

Faccio un sospiro per raccogliere le idee, poi rispondo con tono un po' rassegnato: "Non lo so, cioè, non sono sicura di sapere cosa sia la cosa giusta da fare a questo punto".
La mia amica mi guarda aggrottando le sopracciglia: "Che intendi?"
"Da un lato c'è il mio ex storico che mi chiede di riprovarci dopo avermi fatto attraversare l'inferno, dall'altro c'è il mio attuale ragazzo che è letteralmente un angelo e con cui, prima di ora, non ho mai avuto problemi", spiego, grattandomi la nuca: "Stiamo parlando del giorno e della notte, sia per la tipologia di persone che sono, sia per il tipo di relazione".

Con il mento poggiato sul palmo della mano, Beth ascolta attentamente le mie incertezze riguardo a tutta questa situazione: "Bianca, senti, posso darti il mio parere sincero?" mi chiede con tranquillità. Al che, annuisco mordendomi nervosamente l'interno delle guance, non so davvero cosa aspettarmi da lei.

"Okay, io credo che Axel sia la persona di cui hai bisogno: è un bravo ragazzo, non ti ha mai mancato di rispetto, si fa in quattro per te e ti fa stare tranquilla. Hai scelto di stare con lui perchè sapevi che difficilmente ti avrebbe fatto soffrire, non volevi più motivi per preoccuparti e lui è letteralmente il ragazzo perfetto: ha un buon lavoro, una macchina, un gruppo serio di amici, è educato, intelligente e con la testa sulle spalle. Sai di avere fatto jackpot con un tipo del genere, ma c'è un problema: non è lui che vuoi davvero".

Vorrei avere la stessa oggettività di Beth, non so come cazzo faccia ad essere sempre così razionale e precisa: anche quando si tratta di lei in prima persona, riesce sempre a decidere in modo freddo e calcolato. Da un lato la invidio, sicuramente fa meno casini di me che invece mi faccio assalire dall'ansia, e, alla fine, finisco per mandare tutto a puttane.

"Ho ragione?", mi chiede, notando il mio silenzio e la mia faccia decisamente pensierosa. Poi si affretta ad aggiungere: "Se vuoi Peep, devi stare con lui. Lo so che ti fa paura questa cosa, ma non puoi fare altro che fidarti di lui. Insomma, tanto vale provarci, no? E' una seconda occasione, non capita spesso nella vita".

Le sorrido, infinitamente grata per avermi aiutato per l'ennesima volta ad aprirmi gli occhi. So che Gus non le piace molto, sono consapevole che preferirebbe vedere chiunque altro al mio fianco anziché lui, per questo prendo le sue parole con estrema serietà. Immagino non dev'essere semplice per lei spronarmi ad andare verso il ragazzo che è stato a lungo la causa della mia infelicità, ma è consapevole che, nonostante tutto, ci sia ancora qualcosa che mi lega a lui.

"Beth, sul serio, grazie", mormoro, lanciandole un bacio volante con la mano: "Ti voglio bene".
"Anch'io". Mi guarda con un'espressione compiaciuta e soddisfatta, poi, come dopo ogni manifestazione d'affetto tra noi, cerca di sdrammatizzare: "Ora però non voglio più saperne niente di te, Gustav, Axel e di tutti i tuoi dubbi e paranoie! Lasciami in pace per almeno... non lo so, almeno tre ore! Puoi farcela senza di me per tutto quel tempo?", scherza. 
Io scoppio a ridere: "Non te l'assicuro, ma ci posso provare. Ci sentiamo, d'accordo?"
Beth annuisce divertita: "Certo, chiama quando hai bisogno. Ciao, Bi".

Riattacco la chiamata FaceTime con la mia amica e resto per un po' a fissare il vuoto, con un'espressione da ebete disegnata sul viso: il fatto che mi abbia detto esattamente quello che nel profondo volessi sentirmi consigliare, mi ha aiutato a darmi una calmata. Di certo mi sono infilata in una situazione scomoda, però mi sento più serena se so che Beth sostiene le mie decisioni. Non che la riguardino granché, però ci tengo davvero tanto al suo parere.

Mi verso un bicchiere di acqua ed esco sul balcone a fumarmi una sigaretta. Mi appoggio con la schiena alla ringhiera e, con gli occhi chiusi, lascio che il fumo mi riempia i polmoni mentre il caldo pomeridiano mi sta già facendo sudare. Cerco di sgombrare più che posso la mente dai pensieri e dalla paura, credo sia un bene dedicarmi almeno qualche minuto solo per me, senza necessariamente pensare a quello che sta accadendo. Finisco la paglia e torno alla realtà: estraggo l'iPhone dalla tasca dei pantaloncini di jeans e apro la chat con Axel, si merita di sapere quello che è successo.

- Hey, mi dispiace disturbarti, so che avevi detto che mi avresti scritto tu, ma ho davvero bisogno di parlarti. Preferirei evitare chiamate o messaggi... vorrei farlo di persona, se per te non è un problema. Posso passare a casa tua domani sera? Spero tu stia bene.

The last thing  I wanna do - parte 2 // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora