Attraverso la finestra della camera da letto riesco a vedere il sole sorgere da dietro i palazzi, stando comodamente sdraiata, con il lenzuolo appoggiato sul ventre e il viso sprofondato nel cuscino. Guardo il cielo tinteggiarsi di tonalità pastello, che virano da un rosa pallido ad un timido arancione; mentre Gus intanto sonnecchia ancora, abbracciato a me. Si è addormentato da poco, mentre gli stavo accarezzando con delicatezza la schiena, ripercorrendo i graffi rosso vivo che gli ho lasciato poco fa con le unghie: ho sentito la sua muscolatura rilassarsi man mano e perdere di rigidità e il suo respiro farsi via via più pesante, fino a crollare.
Continuo ad accarezzargli la pelle, tracciando le linee di inchiostro che compongono l'enorme scritta gotica EXIT LIFE all'altezza delle scapole. All'inizio quasi lo odiavo quel tatuaggio, mi sembrava pacchiano e inutilmente gigantesco, ma ora credo sia uno di quelli che mi piace di più: più lo guardo e più lo trovo potente. Una volta, a riguardo, mi aveva rivelato che quello era il titolo originale del progetto che ha poi visto la luce con il nome di "Come over when you're sober". Incuriosita, gli avevo quindi domandato cosa significasse, ma lui non aveva voluto spiegarmelo. Credo sia proprio il fatto di non conoscere il vero significato di questa frase, ad averlo reso uno dei miei tatuaggi preferiti tra tutti quelli che ha: non ha mai voluto spiegarmi cosa volesse davvero dire per lui, né perché avesse deciso alla fine di cambiare il titolo dell'album nonostante ormai avesse quella colossale scritta sulla schiena.
Credo comunque che, con il senno di poi, si sia rivelata una frase piuttosto adatta per come sono andate le cose. Peep aveva davvero deciso di uscire da quella vita che gli stava stretta, pur di smettere di sentirsi costantemente sotto pressione aveva scelto di abbandonare la sua carriera che, fino a quel momento, era tutto ciò che lo definiva. Infatti, soprattutto nelle ultime settimane di tour, finiva spesso per perdere di vista la linea di separazione tra Gustav e Lil Peep: era divenuta talmente sottile e sfocata, che diventava complicato distinguere la persona dal personaggio, il confine era estremamente labile. So che all'epoca questa cosa lo metteva parecchio a disagio, perché era ben consapevole che in lui ci fossero due personalità distinte e il fatto che a volte le cose si mischiassero lo faceva sentire spaesato.
Sentiva di avere perso se stesso, per la maggior parte del tempo si odiava e faticava a sopportare anche tutte le persone che gli stavano attorno: semplicemente era esausto, tutto era diventato troppo. Ciò che amava fare si era trasformato in qualcosa che lo stava logorando: il problema era che chiudere con Lil Peep non significava solo allontanarsi dalle dirette fonti di ansia e depressione, ma significava anche rinunciare all'affetto di tutti quegli sconosciuti che urlavano le sue canzoni sotto al palco e che erano diventati la sua famiglia.
Non so quanto la mia interpretazione sia corretta, ma mi piace pensare che questo tatuaggio sia diventato in un certo senso predittivo.
EXIT LIFE: una via d'uscita e una possibilità di costruirsi una nuova vita, con la consapevolezza di dare un taglio netto a tutto quello che appartiene al passato, comprese però le cose belle. Perché non esistono mezze misure, bisogna prendere per forza una decisione netta: o dentro o fuori. E il peso di certe scelte, poi, te lo porti addosso per sempre, come un macigno sulle spalle.E Gus è fatto proprio così: non è mai stato bravo ad accontentarsi, ad accettare compromessi o vie di mezzo. E' una di quelle persone che vuole tutto ma, se non può ottenere il cento per cento, preferisce avere niente. E ciò vale anche nella nostra relazione: tra di noi funziona perché sa che non sono in grado di trattenermi, gli ho dato fin da subito il mio cuore in mano in un gesto di estrema fiducia, quando mi dice "sei mia" è consapevole che è così per davvero. Ma non è questione di possesso malato, inteso come gelosia o morbosità, bensì come appartenenza, nel senso più puro del termine.
Le parole che mi aveva bisbigliato all'orecchio durante il sesso, "Axel non ha mai capito che tu sei sempre stata mia", sono la perfetta sintesi di tutto. Le nostre vite sono andate avanti in due percorsi ben distinti e paralleli, siamo stati lontani per un'infinità di tempo e, almeno io, avevo smesso di immaginarmi Gus nel mio futuro. Avevo lavorato duramente su me stessa per poter ricominciare a vivere, mi ci era voluto un po' per capire che anche io mi meritavo una seconda chance e che potevo innamorarmi ancora. Axel era stato quel qualcuno che mi aveva aiutato a tornare in carreggiata, mi aveva teso inconsapevolmente una mano e mi aveva tirato fuori dalla melma in cui mi stavo lasciando affogare. Non l'ho mai usato come mezzo per dimenticare, provavo davvero dei sentimenti per lui; eppure ogni qualvolta che il mio cervello provava a fare una comparazione tra Gus e Ax, facevo di tutto per scacciare quei pensieri perché ho sempre saputo che non aveva senso nemmeno provare a paragonare le due storie.
Avevo appena diciannove anni quando avevo incontrato Gustav per la prima volta: ero una ragazzina che credeva di avere la verità in tasca, ma in realtà non avevo ancora capito niente della vita e avevo ben poche esperienze sulle spalle. Dal secondo stesso in cui i nostri occhi si sono incrociati, avevo sentito qualcosa dentro di me: all'epoca non avrei saputo dire che cosa fosse quella strana sensazione, non ci credevo al colpo di fulmine che viene raccontato al cinema o nei romanzi; ma ora credo di essere in grado di darmi una spiegazione.
Probabilmente sono diventata una romantica, ma ho davvero iniziato a credere all'esistenza dell'anima gemella. Non si tratta semplicemente di amore, di volere il meglio per l'altra persona: è qualcosa di più viscerale e di più profondo. E' una connessione inspiegabile, che va oltre il tempo e la distanza: certe volte il tempismo non gioca a favore, altre volte ci si mette di mezzo la vita con la sua imprevedibilità e i suoi ostacoli; ma sono pienamente convinta che se due sono destinati a stare insieme, in un modo o nell'altro, riusciranno a ritrovarsi. Magari ci possono volere tre o trent'anni, ma quando due persone si appartengono, non c'è scampo.
Ogni volta che mi fermo a ripensare alla nostra storia mi sembra sempre tutto assurdo, ancora adesso mi pare incredibile che lui sia nel mio letto, mentre dorme con la testa appoggiata al mio torace: ogni situazione in cui ci siamo cacciati e ogni esperienza che abbiamo vissuto, insieme o da soli, ci hanno portato esattamente qui. Non è straordinario come funziona la vita?
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The last thing I wanna do - parte 2 // LIL PEEP
Novela JuvenilSono ormai passati anni dalla decisione di Gus di andarsene senza lasciare traccia di sé in modo da non poter essere rintracciato: nessuno sa più nulla di lui. La vita di Bianca va avanti finché, ad una festa, l'incontro con una vecchia conoscenza n...