Mi presento a casa di Axel con le mani che mi tremano, non ho dormito per niente e al lavoro ho avuto la testa da tutt'altra parte, in più la cena veloce che mi sono preparata minaccia di tornare su a causa dell'ansia.
"Hey", mi accoglie lui, senza particolare entusiasmo, mentre i suoi coinquilini stanno giocando con la Play Station sul divano. Si accorgono a malapena che sono arrivata, mi salutano alla svelta perché sono troppo presi dal quello che stanno facendo.
Axel mi fa strada verso la sua stanza senza dire niente, una volta nella camera io mi siedo alla scrivania, mentre lui si accomoda sul letto disfatto.
"Come stai?", gli domando, notando la sua evidente trasandatezza, mai vista prima.
"Mi manchi", mi dice senza troppi giri di parole: "Sto di merda e non so ancora che cazzo dovrei fare perché nonostante tutto ti amo, anche se hai giocato sporco con me".Non mi aspettavo assolutamente che si sbilanciasse tanto fin da subito, tutto il discorso che mi ero preparata mentalmente è appena andato a farsi fottere.
"Perché hai voluto vedermi?", mi domanda, passandosi una mano tra i ricci castani con uno sbuffo.
"Mi dispiace per quello che ti ho fatto, Ax. Non volevo nasconderti tutte quelle cose". Cerco di prenderla il più alla larga possibile, anche se è difficile perché è evidente che invece lui vorrebbe che sganciassi subito la bomba: "Dopo quattro anni di assenza ero convinta che fosse il minimo cercare Gus e pretendere delle risposte, per questo non te l'ho detto, perché pensavo fosse una cosa da niente. Pensavo che mi sarebbe bastato fargli certe domande, per poi tornare alla mia vita normale; ma più cose gli chiedevo, più volevo continuare ad ascoltarlo".Lo sguardo di Axel mi pesa addosso, mi sembra quasi un raggio laser: "L'hai rivisto questa settimana in cui non ti ho cercata?".
"Una sola volta", ammetto colpevole, evitando però di ferirlo ulteriormente rivelando due particolari fondamentali, ovvero il fatto che fossimo a casa mia e che c'è stato un bacio.
"Quindi sei venuta qui a dirmi che è finita tra noi", constata alla svelta.
"Axel..."
"Mi lasci perché non mi ami più o perché hai realizzato che sei sempre stata innamorata di lui?".Sospiro e abbasso lo sguardo a terra, questa chiacchierata si sta rivelando più difficile del previsto: "Non fare così, Ax".
"Voglio solo sapere come stanno le cose".
Non so davvero come faccia a mantenersi tutto sommato così calmo e granitico, sembra stia subendo passivamente tutte le mie parole per conservare una reazione per quando me ne andrò."C'è ancora qualcosa che mi lega a Gus. Non so cosa sia, se sono ancora innamorata di lui oppure se è una sorta di nostalgia per quello che avevamo... Non lo so davvero, ma in questo momento voglio scoprilo". Mi fermo un secondo perché sento le lacrime pizzicarmi gli occhi: "Mi dispiace, Ax. Ho questo dubbio e non voglio prenderti in giro, sono venuta a dirti questo".
Lui si alza e si accarezza la barba lunga di qualche giorno, poi si volta verso la finestra dandomi le spalle: "Mi sono sempre chiesto il motivo per cui non hai mai voluto parlarmi di lui, mi dicevo che era perché avevi sofferto tanto e non ti andava di tirare fuori quella storia. Ma in realtà non l'hai mai superata, è questa la vera ragione per cui, fino alla scorsa settimana, non sei mai riuscita a dirmi neppure il suo nome".
"Se stai cercando di insinuare che ti abbia preso in giro, sbagli", lo fermo prima che possa continuare il suo ragionamento: "Non ti ho mai usato per dimenticarmi di lui, non dubitare dei miei sentimenti per te".
Lui fa una risata nervosa: "Mi stai lasciando senza troppi problemi per una persona che è sparita nel nulla per quattro fottuti anni e che hai rivisto per una notte", dice voltandosi verso di me: "Come faccio a credere che sei mai stata innamorata di me?".
"Sono sincera, Axel, che senso avrebbe mentirti adesso?".
Si siede nuovamente sul letto prendendosi la testa tra le mani: "Ti ha abbandonata senza nemmeno avere il coraggio dirti addio dopo una relazione di merda, è tornato da dieci minuti e tu sei già pronta a buttare all'aria tutta la tua vita per lui. Cazzo, le cose sono due: o sei completamente pazza, oppure sei sempre stata innamorata di lui".Resto zitta ad ascoltarlo con la testa bassa: "Non prenderla in questo modo, non lo sto facendo per farti un torto... È solo che le cose stanno così e io non ci posso fare niente, credimi che eviterei volentieri di farti del male".
"Mi sento un completo idiota, cazzo". Ride nervosamente, mentre si stropiccia gli occhi: "E pensare che stavo per chiederti di andare a vivere finalmente insieme".
Lo guardo senza riuscire a dire niente, non è facile essere nella mia posizione e mi sento ancora più uno schifo dopo quest'ultima rivelazione."Mi dispiace": è tutto ciò che riesco a dire. Mi alzo dalla sedia ed esco dalla sua camera, lasciandolo lì da solo. Percorro il corridoio, beccando in pieno i suoi coinquilini che stavano origliando dalla stanza accanto e li saluto con un cenno; poi sparisco chiudendomi alle spalle la porta del loro loft.
Resto ferma per qualche secondo sul pianerottolo e faccio un paio di respiri profondi con ancora la maniglia stretta tra le dita. Non so come sia andata, non mi ero fatta particolari previsioni, so solo che mi sento leggermente stordita in questo momento. Scendo le due rampe di scale correndo, finché esco in strada e mi apparto nel vicolo adiacente per vomitare la cena.
Cazzo, ho davvero appena rifiutato un futuro che sembrava già scritto per cercare di crearmene uno diverso che comprendesse anche Gus.
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The last thing I wanna do - parte 2 // LIL PEEP
Teen FictionSono ormai passati anni dalla decisione di Gus di andarsene senza lasciare traccia di sé in modo da non poter essere rintracciato: nessuno sa più nulla di lui. La vita di Bianca va avanti finché, ad una festa, l'incontro con una vecchia conoscenza n...