i'm never coming home now

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Resto incantata a guardare la pioggia che batte incessantemente sulle finestre, le goccioline d'acqua scivolano sui vetri seguendo delle linee tremolanti e il vento soffia forte, scompigliando le chiome degli alberi. Ho sempre adorato i temporali estivi, non so bene per quale ragione, ma li ho sempre trovati estremamente affascinanti per il loro impeto e la loro forza.

E' tardo pomeriggio e di Gus non c'è ancora l'ombra, stamattina è uscito prima di me e, come al solito, non lo sento da ore. Cerco di restare concentrata sulla pioggia e sul rumore del vento, anziché arrovellarmi sul fatto che sia sparito per l'ennesima volta. Probabilmente è troppo concentrato sul lavoro oppure semplicemente il suo cellulare è morto, ma è difficile non farmi venire un attacco di panico se ogni mia chiamata viene dirottata alla sua segreteria.

Da quando ha ripreso ad andare in studio, quindi circa da un mese a questa parte, è successo quasi ogni notte che rincasasse tardissimo senza neppure avvisare e, a questo punto, credo che anche stasera sarà una di quelle volte.

Non vorrei sembrargli disperata e super ansiosa, quindi fingo che per me non sia affatto un problema che sparisca per ore senza nemmeno mandare un messaggio per avvisarmi: non so nemmeno io perchè sto evitando con tanta foga questa conversazione, che sembra comunque destinata ad esplodere, prima o poi. Forse è il nostro primo battibecco da quando è tornato e non mi va semplicemente di affrontarlo; o forse perchè il motivo di questa discussione dipende dal fatto che ho ancora un sacco di complessi legati alla paura che lui possa andarsene improvvisamente senza lasciare traccia di sé.

Mi fumo svogliatamente una sigaretta in piedi davanti alla finestra: nel frattempo ha già smesso di piovere. Il temporale è durato letteralmente dieci minuti, ma per lo meno sembra aver allontanato un po' il caldo torrido di metà estate. Mi decido così ad indossare un paio di pantaloncini sportivi e un paio di scarpe da ginnastica ed esco per farmi un giro: mi sento addosso un'irrequietezza di fondo che ho bisogno di scaricare in qualche modo. Cammino per almeno un'ora senza meta con le cuffie nelle orecchie, poi decido di scrivere a Beth:

- Hey, sei libera o lavori?

- Ho staccato alle 14. Sono a casa, perchè? 🙃

- Non è successo niente, tranqui... Voglio solo passare a salutare la mia migliore amica 🤗

Non aspetto nemmeno di ricevere la sua risposta e mi incammino verso casa sua, certa che non si rifiuterà di vedermi. Ho bisogno di tenere la testa occupata e pensare ad altro, in più non mi va di cenare da sola anche stasera e so che Beth può aiutarmi: mi presento al suo citofono dopo circa una ventina di minuti e, come mi aspettavo, mi accoglie con un sorriso enorme.

Chiacchieriamo per ore e ci mangiamo un po' di gelato sul divano, evitiamo di tirare fuori anche la brutta avventura che era successa con Axel tempo fa e ridiamo spensierate, guardando distrattamente una classica commedia all'americana che stanno passando in tv.

"Davvero non è successo niente?", mi chiede Beth, mentre decidiamo di prepararci qualcosa per cena. Credo avesse questa domanda sulla punta della lingua da quando sono arrivata, ma abbia avuto il coraggio di pormela solo ora.

"Non posso passare una serata con te solo perchè mi va?", le chiedo, sollevando le spalle.
Lei toglie una pentola dal cassetto facendo un rumore esagerato e inizia a riempirla con l'acqua del lavandino: "Sì, se non fosse che per essere qui, hai lasciato il tuo ragazzo a casa tutto solo", mi fa notare lei, prendendomi in giro. 
"Macché, sarà ancora in studio", rispondo in tono tranquillo, ma dentro mi sento parecchio amareggiata: "Da quando ti importa di lui?".
"Mi sembra solo strano che ti presenti da me senza una ragione".

Stringo le labbra e sollevo le spalle: "Ultimamente lavora parecchio e sono spesso sola a casa, tutto qui".
"E lui lo sa che questa cosa evidentemente ti pesa?", chiede lei, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Io scuoto la testa e Beth mi guarda con fare quasi confuso, poi aggiunge: "Sai, ho sentito Tracy in questi giorni e mi ha...".
La interrompo prima che possa finire la frase: "Tracy? In che senso, scusa?"
Lei si mette a ridere, appoggiandosi con la schiena al frigorifero: "Sì, lo sai che ci prova con me da quella sera al Viper!"

Nel frattempo, butta la pasta e io inizio a preparare la tavola per due: "Non credevo ti piacesse".
"Sí, cioè, è carino ed è un tipo interessante... però è il migliore amico del tuo ragazzo, non lo so, mi fa strano", solleva le spalle, ridendo: "Ogni tanto mi scrive, ma gli do sempre buca quando mi chiede di vederci".
Io scuoto la testa: "Ti lamenti sempre degli strambi che ti scrivono, ma quando trovi uno che ti piace, non vuoi uscirci".

Nell'istante stesso in cui finisco di pronunciare quella frase, il mio cellulare inizia a vibrare: si tratta di una chiamata in entrata da parte di Gus.
"Parli del diavolo...", commento, zittendo velocemente la suoneria.
"Che fai, non gli rispondi?", mi domanda Beth, decisamente stupita.
"Beh, lui non mi avvisa mai quando torna tardi e ignora il telefono appena mette piede in studio, perciò...", commento sollevando le spalle.
La mia amica scuote la testa divertita: "Povero, sarà tornato a casa e non ti avrà trovato. Sei proprio stronza a volte".
"E' una piccola vendetta, mi accontento di poco", ammetto ridendo.
"Non sarebbe meglio chiedergli di dedicarti più tempo anziché fare questi giochetti scemi da terza media?". Lo dice in tono scherzoso, come se fosse una battuta, ma so che in realtà è quello che pensa veramente.

"Comunque...". Elizabeth cerca di riprendere in mano le redini della conversazione che è dirottata velocemente verso altri argomenti rispetto a quello che aveva previsto: "Prima che mi interrompessi, stavo cercando di dirti una cosa".
La guardo con un'espressione divertita: "Ti ascolto".
"Dicevo, Tracy mi ha raccontato che Peep è tornato a lavorare in studio e tutto il resto", attacca in tono vagamente serio, poi rimane silenziosa per qualche secondo prima di continuare a spiegare: "Mi chiedevo se il motivo per cui hai voluto vedermi oggi, è anche il motivo per il quale Gus sta fuori casa tanto a lungo..."

Guardo Beth con un'espressione decisamente confusa: "Che intendi?".
Lei è evidentemente in imbarazzo, mi sembra stupita dal fatto che io sia totalmente spaesata e che non abbia la minima idea di cosa stia cercando di dirmi: "Bianca... tu non...? Oh, cazzo".
"Passa tante ore in studio perchè sta lavorando, che altro motivo dovrebbe esserci?".

The last thing  I wanna do - parte 2 // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora