she be in the club without me

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"Non ti va proprio di venire con me?", chiedo conferma per l'ennesima volta, indossando con un gesto veloce le scarpe con il tacco e dandomi un'ultima sistemata ai capelli, mentre Gus sta guardando una serie tv sdraiato sul divano.
"No, va pure alla festa. Io ho l'erba e l'ultima stagione di Game of Thrones da finire", si giustifica subito, mettendo in pausa lo show per qualche istante: "Scusami baby, ma sono arrivato ad un punto allucinante: cioè, ti rendi conto che Daenerys ha appena raso al suolo tutta la città cavalcando un fottuto drago? E' proprio pazza, non posso lasciare l'episodio a metà!".

Ha una faccia decisamente buffa, ha gli occhi spalancati in un misto di incredulità e curiosità, sembra quasi un bambino che sta guardando il suo cartone animato preferito.

"Lo so, devo ricordarti che io l'ho già visto almeno un anno fa?", rispondo divertita: "Non mi ci vuole niente a farti uno spoiler, eh..."
"Non ci provare!" mi minaccia, alzandosi con un salto dal divano e puntandomi contro il telecomando, sollevando le sopracciglia e trattenendo una risata.
"Beh, ma ormai si sa che a salire sul trono è...", provo a dire, ma Gus mi impedisce di concludere la frase tappandomi la bocca con un bacio.

"D'accordo, sto zitta!". Alzo le mani in segno di resa e apro la porta di casa, gettando un rapido sguardo al cellulare: "Beth è già qui fuori, meglio che vada. Sicurissimo che non vuoi venire, allora?".
Gus si ributta con un tuffo sul divano, riconquistando la posizione di poco fa e sventolando la mano in aria: "Super sicuro. Va e divertiti baby".
"Non torno tardi", lo rassicuro con un sorriso.
"Non preoccuparti, tanto penso di aspettarti sveglio comunque".

Esco e mi richiudo la porta alle spalle, scendo le scale alla svelta e salgo in macchina con Beth. Dopo quel battibecco che avevamo avuto, avevamo fatto pace alla svelta: non riusciamo mai a rimanere incazzate per più di un paio di giorni e ogni nostro screzio si conclude sempre nel migliore dei modi.

"Gus non c'è?", mi chiede stupita, mentre mi allaccio la cintura di sicurezza.
Mi sembra per qualche istante di essere in un deja-vù, non so perchè, ma ho l'impressione di aver già vissuto un momento simile: "No, sta facendo il nerd guardando Game of Thrones".
"Di venerdì sera?". Beth scoppia a ridere, rimettendo in moto l'auto: "Da quando?"
Anche io faccio fatica a crederci, in effetti: "Non lo so, contento lui..."

Raggiungiamo in meno di venti minuti il bar in cui Annabel, una nostra ex collega dei tempi Starbucks, ha deciso di dare una festa per il suo compleanno alla quale, a quanto pare, ci sarà mezza città. In realtà non sono granché felice di essere qui, avrei volentieri dato buca, ma Elizabeth ha insistito affinché ci venissimo e, alla fine, siamo scese al compromesso che ce ne saremmo andate via presto.

Nonostante ci sia un sacco di gente, la festa è un mortorio: la maggior parte delle persone sta seduta tranquilla a chiacchierare e la musica mi fa abbastanza schifo. A ciò si aggiunge anche il fatto che non ho troppa voglia di essere qui, per cui mi sento abbastanza annoiata e Beth se ne accorgersene subito.
"Bianca, su con il morale", mi dice lei, mentre ci fumiamo una sigaretta all'esterno: "Hai una faccia..."
Io mi limito a sollevare le spalle: "Ricordami perchè siamo qui".
"E' una festa, divertiti un po'! E' stato un periodo pesante, te lo meriti", mi fa notare, tirandomi una leggera gomitata: "Non dirmi che preferiresti restare a casa a guardare il Trono di Spade, eh!"
Io scoppio a ridere: "Non esageriamo adesso!".
"Dai, ho io quello che ti serve". Spegne la sigaretta ed estrae dalla borsa una bustina con della povere bianca all'interno, attenta a non farsi vedere troppo.

"Per risollevare questo mortorio, mi sembra fondamentale", annuisco millantando una falsa decisione: in realtà ho sentimenti contrastanti a riguardo. E' da un po' che sto alla larga dalla coca, sono riuscita ad avere grande autocontrollo ed a non cedere: so che dovrei continuare così; ma questa festa fa davvero schifo, la gente è noiosa e mi sembra l'unico modo per svoltare la serata.

Io e Beth ci chiudiamo così in bagno e tiriamo qualche riga, poi torniamo in pista e ci divertiamo nonostante la musica oscena. Saltelliamo di qua e di là, ci muoviamo senza fare minimante caso al ritmo, entrambe abbiamo solo bisogno di scaricare un po' la tensione che abbiamo accumulato nell'ultimo periodo.  Riusciamo ad essere anche parecchio coinvolgenti, tanto che, senza volerlo, molte persone iniziano ad imitarci e abbandonano le loro noiose conversazioni per buttarsi in pista.

Sta andando tutto alla grande, finché non chiedo a Beth di accompagnarmi fuori a prendere un po' d'aria. Nel locale fa un caldo allucinante e mi serve qualche secondo per riprendermi e respirare un po' d'aria fresca. Mentre siamo all'aperto a chiacchierare tranquillamente ed a riprendere fiato, però, vedo una figura avvicinarsi a noi. Non lo riconosco subito a causa del buio, ma non appena il suo viso viene illuminato da un faretto, sussulto leggermente.
Tiro una gomitata a Beth, la quale non si è ancora accorta della sua presenza, ma quando realizza il motivo di quel colpetto è troppo tardi: Axel è letteralmente davanti a noi.

"Hey", lui ci saluta sventolando la mano in aria, ma restando comunque ad una certa distanza.
"Che ci fai qui?", sbotta la mia amica, evidentemente incredula di trovarselo di fronte.
"Il mio coinquilino sta uscendo con una conoscente di Annabel", chiarisce lui immediatamente: "Non vi sto stalkerando, tranquille. Come state?".
"Bene", taglio corto io. 
"Senti, Bianca, ti posso... possiamo parlare?", domanda, tentennando un po' e lasciando trasparire una certa insicurezza.
Beth reagisce d'impulso e risponde di no al posto mio, ma io la tranquillizzo: "È tutto sotto controllo, sta tranquilla. Torno tra un quarto d'ora al massimo, okay? Rientra pure".

Lei mi guarda senza dire nulla, si limita a scuotere la testa mentre io mi apparto con Axel in un posto più tranquillo, in modo da poter parlare senza avere la musica troppo alta nelle orecchie o mille persone attorno che disturbano.

Se dicessi di sentirmi sicura al cento per cento, mentirei. Non ho più rivisito né sentito Axel dal pomeriggio in cui ha preso a cazzotti Gus: ho bloccato il suo numero e tutti i suoi social per evitare di avere ancora a che fare con lui, ho odiato a morte il modo in cui si era comportato. Nonostante non mi senta del tutto tranquilla, cerco di non darlo a vedere e mi mostro il più spavalda possibile: sicuramente la cocaina e il fatto che sia brilla aiutano parecchio.

The last thing  I wanna do - parte 2 // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora