all of the stars have a reason

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Come aveva promesso, la mattina seguente Gus ha davvero chiamato Axel per scusarsi con lui. In realtà, contro ogni mia aspettativa, si è mostrato parecchio civile, più di quanto mi aspettassi. Mentre parlava, riuscivo a vedere nei suoi occhi che il motivo della telefonata non era solamente far sì che Ax ritirasse la denuncia nei suoi confronti... C'era chiaramente altro, ma non saprei dire se fosse sincero dispiacere per quanto aveva combinato, o se stesse forzando se stesso a scusarsi solo per farmi stare più tranquilla.

Poco importa comunque, visto che il mio ex ha effettivamente mantenuto la parola: è andato dalla Polizia per sistemare la questione e mi ha appena inviato le foto di diversi documenti che attestano l'avvenuto annullamento del procedimento legale nei confronti di Gustav.

"E' tutto sistemato", gli faccio sapere, mostrandogli entusiasta i messaggi che mi ha appena mandato Axel. Lui sembra però non essere particolarmente interessato, è decisamente più coinvolto dalla puntata di Scooby-Doo che stanno trasmettendo in televisione.
"Bene", si limita a commentare, guardando di sfuggita il mio display con un ghigno, per poi tornare nel giro di un secondo a concentrarsi sull'episodio.

Esco a fumare sul balcone e, dall'esterno, continuo a tenere gli occhi puntati su di lui, mentre mi porto la sigaretta tra le labbra. Riesco ad intravvederlo attraverso le tende bianche e mi sembra quasi che, seppur stia guardando la tv, allo stesso tempo non la stia veramente guardando: i suoi occhi sono fissi sullo schermo, ma ho come l'impressione che abbia la testa totalmente altrove.

Faccio un ultimo tiro ed espiro una nuvola di fumo mentre schiaccio il mozzicone nel posacenere, poi rientro in casa strofinandomi le braccia per riscaldarmi un po' e scacciare la pelle d'oca: uscire solo con una t-shirt, sebbene per pochissimo tempo, non è stata una mossa particolarmente intelligente data la temperatura.

Gus decide che il modo migliore per riaccogliermi all'interno è pormi una domanda a bruciapelo: "Ti ricordi quello che ti dicevo ieri sera in macchina?".
"Abbiamo detto tante cose", rispondo sollevando le spalle, confusa: "Sii più specifico".
"Il discorso sul destino, hai presente? Non ho fatto altro che continuare a pensarci per tutta la notte", chiarisce: "Pensavo a tutto quello che abbiamo attraversato insieme, fin dal primo giorno. Anche le cose brutte, alla fine si sono rivelate utili e, nonostante sul momento avrei preferito evitarle, ora però se mi riguardo indietro riesco a vederne il senso. Gli abusi, la depressione, anche scopare con le altre e lasciarci, persino l'overdose e addirittura scappare in Europa, per poi riprenderci e combinare ancora guai... Cioè, arrivati a questo punto, non ti sembra che vada comunque bene così? Penso che la ragione per cui siamo qui ora, sia proprio tutta la merda che ci è successa: forse, se non avessimo combinato le cazzate che abbiamo fatto, non saremmo nemmeno qui a parlarne ed a guardare insieme i cartoni animati. Mi manda fuori di testa pensare all'effetto domino che si scatena ogni volta che prendiamo una decisione, intelligente o stupida che sia".

"Ti sei preso un acido?", commento un po' spiazzata dal suo ennesimo flusso di coscienza, proprio mentre in tv Scooby e Shaggy stanno scappando a gambe levate da un mostro con le fattezze di uno zombie.
"No, perché?".
Sollevo le sopracciglia e mi lascio cadere sul divano accanto a lui: "Ti stai facendo un viaggione".

Gus scoppia a ridere e mi accarezza una guancia: "E' una figata, perchè in realtà questo modo di vedere le cose mi permette di giustificare le cazzate che faccio. Tipo, quando saremo sposati con trentasette bambini, potrò dirti: 'ecco vedi? Se quel giorno non avessi spaccato la faccia al tuo ex e non fossi stato arrestato, le cose sarebbero andate diversamente e ora non avremmo i nostri novantanove figli che giocano in giardino con i nostri tredici gatti e ventisei cani'. Capito? È tutto già scritto, noi non dobbiamo preoccuparci di niente perchè alla fine le cose si sistemano da sole".

Tiro su di scatto la testa, quasi risvegliandomi da una sorta di torpore che questa giornata uggiosa mi ha infuso: "Ah, quindi è così che andranno le cose?", dico, mettendomi a ridere: "Cinquantamila figli e ventimila animali domestici? È questo che ti aspetti dal futuro?".
Lui mi guarda divertito: "Sí, perché no?"

Io scoppio a ridere tirandogli un buffetto sul braccio, per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
"Voglio un po' di coccole", mugugna lui, protraendo verso l'esterno il labbro inferiore e spalancando gli occhi in un'espressione infantile, ma estremamente dolce allo stesso tempo: "Mi fai i grattini?".
"Okay, ma in cambio cosa ottengo?", gli chiedo, sistemandomi in modo che lui riesca ad appoggiare comodamente la testa sul mio petto e stendere le gambe sul divano.
"Non ti conviene saperlo", risponde con un ghigno furbo, facendomi l'occhiolino.

Io roteo gli occhi e inizio a tracciare i contorni dei suoi tatuaggi, percorro le sue braccia con le dita provocandogli la pelle d'oca, risalgo poi verso il collo e infine mi concentro a massaggiargli la testa.

Mentre sto giocando con i suoi capelli, però, vengo colta da un pensiero improvviso che mi fa tremare le ossa. Sento il mio cuore accelerare i battiti di punto in bianco e la mia testa inizia a girare. Mi rendo conto di essermi irrigidita improvvisamente, ma non mi sembra che Gus ci abbia fatto caso: è talmente rilassato da essere in uno stato quasi catatonico. Al contrario, io sono piombata nell'ansia più totale e mi sembra che la stanza si sia rimpicciolirà all'improvviso: quasi mi manca l'aria.

Il discorso di Gus sull'ipotetico futuro, che comprenderebbe figli e animali domestici, mi ha inconsciamente dato uno scossone che mi ha fatto realizzare una cosa a dir poco fondamentale.

Ho un fottuto ritardo. Questo mese non mi sono ancora arrivate le mestruazioni.


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SPAZIO AUTRICE:
La foto di copertina non è a caso, se avete capito perchè ho scelto proprio uno screen di quell'intervista vuol dire che siete attenti ai dettagli eheh

The last thing  I wanna do - parte 2 // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora