"Hai fatto?". Gus bussa nervosamente alla porta del bagno ad intervalli di circa dieci secondi, mentre io sono chiusa dentro, seduta sulla tazza del cesso che cerco di capire come funziona questo benedetto test. Leggo velocemente le istruzioni e faccio quanto viene indicato sul foglietto, poi poggio lo stick nel lavandino e mi lavo le mani.
Giro la chiave e spalanco la porta e vedo Peep sussultare leggermente. Mi guarda con gli occhi persi, come quelli di un cerbiatto accecato dai fari di un'auto: "Allora?".
"Dobbiamo aspettare dieci minuti", rispondo, facendo un sospiro. Poggio la schiena contro la parete e mi lascio scivolare per terra, nel corridoio davanti al bagno: la mia vita potrebbe letteralmente essere stravolta nel giro di una manciata di secondi e solo l'idea mi fa girare la testa.Gustav si avvicina e si siede sul pavimento accanto a me, mi prende una mano e me la stritola con forza, intrecciando le sue dita alle mie. Restiamo immobili ed in silenzio per un po', nessuno dei due ha l'audacia di fare rumore; poi lui decide di farmi una domanda che credo abbia sulla punta della lingua da un po': "Sai già quello che vuoi fare?".
Io scuoto la testa, tenendo lo sguardo sulle piastrelle fredde: "Non proprio, tu?".
"Il corpo è tuo, Bi, sei tu che hai l'ultima parola. Io ti starò accanto qualsiasi scelta prenderai".
Sospiro e lo guardo dritto negli occhi: "Sì, ma conta anche quello che vuoi tu. Ho bisogno di sapere onestamente cosa preferiresti che succedesse".Gus incrocia le gambe e si gratta la nuca, poi mi risponde con un'espressione estremamente seria, come mai l'avevo vista prima d'ora sul suo viso.
"Non lo so, cioè, non ho avuto il tempo di pensarci davvero... Mi hai colto alla sprovvista e forse...", si interrompe per qualche secondo, per poi ripetere scuotendo la testa: "Bianca, davvero, non ne ho idea"."Per favore, ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensi prima di scoprire il risultato", mormoro con un filo di voce, quasi pregandolo: "E' diverso conoscere il tuo parere adesso che è ancora tutto ipotetico, perchè poi le cose potrebbero essere troppo concrete per avere un'idea oggettiva. Capisci cosa intendo?".
Lui annuisce, si accarezza la barba in silenzio e poi appoggia la testa al muro, come per raccogliere le idee.
"Okay, quello che penso è che forse non siamo pronti a leggere un risultato positivo su quel test. Probabilmente non è questo il momento giusto per noi, perché siamo giovani e abbiamo entrambi tante cose in ballo... Però forse nessuno è mai realmente preparato, quando scopre di aspettare un bambino. Cazzo... no, sai cosa ti dico? Che sarei felice in ogni caso, sia con un risultato positivo, che con uno negativo. Insomma, se devo prendermi le mie responsabilità, sono disposto a farlo. Che tu sia incinta oppure no, che tu decida di tenerlo oppure no, io sarò al tuo fianco sempre e comunque, cazzo. Te lo giuro, non devi avere paura, perché l'unica cosa che m'importa è che tu sia felice, voglio solo che tu sia tranquilla e serena".Appoggio la fronte sulla sua spalla, mentre lui mi accarezza dolcemente un guancia.
"Credo siano passati dieci minuti", bisbiglia piano, dopo qualche istante di silenzio.
Annuisco: "Lo so".
"Andiamo a vedere?". Mi stampa un bacio sulla testa e poi si alza da terra, tendendomi una mano in modo da aiutarmi a rialzarmi dal pavimento.Gus poggia la mano sulla maniglia in ottone ma si arresta improvvisamente, si volta verso di me e mi guarda con quei suoi grandi occhi castani, socchiude leggermente le labbra e aggiunge una cosa al suo discorso: "Bianca, in questo momento l'unica cosa di cui sono sicuro è che sei tu l'unica con cui voglio condividere questo tipo di esperienza. Che sia oggi o tra dieci anni, so che sarai comunque tu la persona con cui... insomma, sei tu quella giusta e vedo solo te nel mio futuro".
Apre la porta del bagno e io lo seguo all'interno, tremante come una foglia. Mi siedo sul wc e lo guardo, mentre si avvicina al lavandino su cui ho abbandonato lo stick. Gus mi fissa dritto negli occhi e mi sorride in modo rassicurante, come se stesse cercando di infondermi un po' di calma; poi si volta verso il lavabo e, noncurante del fatto che ci abbia appena pisciato sopra, prende il test di gravidanza tra le mani.
"Allora?", chiedo trepidante, senza però il coraggio di alzarmi e controllare di persona. Lo guardo mentre è girato di schiena e, attraverso lo specchio, riesco a vedere il suo viso riflesso, ma proprio non riesco a decifrare nulla: ha il volto rilassato e tiene gli occhi bassi sullo stick, l'espressione non tradisce alcuna emozione in particolare.
"Gus, quante lineette vedi su quel coso?", domando, alzandomi dal cesso di scatto.
Lui si volta lentamente e mi guarda senza dire nulla, tenendo il bastoncino tra le dita senza però mostrarmi il risultato.
"Gus?", ripeto, deglutendo a fatica.Perchè è una fottuta statua di cera? Mi sarei aspettata un urlo di gioia se l'esito fosse stato negativo; oppure almeno uno sguardo di puro terrore in caso di positività... ma niente, il suo viso è totalmente inespressivo, come quello dei manichini del centro commerciale.
"Dammelo, fammi vedere". Glielo strappo dalle mani e guardo io stessa. Me lo rigiro con agitazione tra dita e lo avvicino in modo da vederlo meglio.
"Porca troia", urlo, lasciandomi scivolare sulla tavoletta del wc e sollevando lo sguardo su Peep, impalato davanti a me: "Doppia linea". Mi prendo il viso tra le mani, incredula, e lascio cadere il test a terra: "Non può essere vero, cazzo".
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SPAZIO AUTRICE:
Ciao raga, come state? Mi prendo questo piccolo spazietto per informarvi che la storia si sta avviando verso la fine. Non so ancora di preciso quanti capitoli mancano, pochi sicuramente! Quindi sì insomma volevo solo avvisarvi che non siamo lontani dalla conclusione ^-^
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The last thing I wanna do - parte 2 // LIL PEEP
Teen FictionSono ormai passati anni dalla decisione di Gus di andarsene senza lasciare traccia di sé in modo da non poter essere rintracciato: nessuno sa più nulla di lui. La vita di Bianca va avanti finché, ad una festa, l'incontro con una vecchia conoscenza n...