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Seul, Korea

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Seul, Korea

(Crush-Tessa Violet)

Jeongin stava salendo le scale tornando a casa dalla scuola con passo spedito per guardare in tempo la sua serie preferita quando andò a sbattere contro qualcosa, meglio qualcuno. Quel qualcuno era la figura alta e snella del suo vicino.

« Oh! » Gemette il moro sbattendo la testa contro il petto del corvino. La sua testa rimbalzò di pochi centimetri e fu costretto ad indietreggiare perdendosi così l'equilibrio.

« Oddio scusami stai bene? Tutto apposto? » Chiese Hyunjin afferrando il più piccolo per le spalle. « Certo, si, tutto bene » Rispose camuffando una smorfia di dolore.

Aveva sbattuto il braccio contro la ringhiera e ora beh faceva un male cane, ma se la sarebbe cavata con un livido. Nonostante le parole del moro Hyunjin preferì controllare per bene. Fece scivolare le mani lungo il braccio facendo pressione, ebbe la conferma quando Jeongin fece una smorfia di dolore scansandosi dal suo tocco.

« Credo che non sia tutto apposto » Mormorò tra sé e sé, grattandosi la nuca. Si sentì in colpa di aver colpito un ragazzo così carino.

« Vieni ti do del ghiaccio » Continuò portando il piccolo Jeongin dentro al suo appartamento, senza neanche lasciarlo ribattere.

Appena i due entrarono nell'appartamento del maggiore Jeongin si guardò in giro curioso, era finalmente entrato nel appartamento della sua cotta. Una sensazione frizzante gli attraverso le vene accelerando il battito cardiaco. Trovò varie foto del proprietario con quelli che dovevano essere i suoi amici. Vari quadri e medaglie appese alle pareti color panna.

Hyunjin nel frattempo era andato a prendere una bustina di ghiaccio dal congelatore. Tornò poco dopo con il pacchetto in mano e si sedette sul divano, incitando il moro a fare lo stesso.

Con il braccio ancora dolorante Jeongin si sedette accanto al suo Hyung, che gli poggiò il ghiaccio sul bicipite. Il moro emise un piccolo sussulto al contatto con il materiale freddo, ma si abituò poco dopo, trovandolo quasi piacevole. Almeno in questo modo aveva soffocato il caldo che si era appiccicato alla pelle.

« Scusa è che andavo di fretta » Si scusò il corvino osservandolo il ragazzino.

« Fa niente, capita »Lo rassicurò il più piccolo con un piccolo sorriso sulle labbra.

« Beh siamo vicini da tanto tempo, ma ancora non so come ti chiami » Osservò Hyunjin inclinando la testa di lato concedendogli tutta la sua attenzione.

« Già, non hai mai fatto niente per scoprirlo »Gli fece notare il moro continuando a tenere il ghiaccio sul braccio, abbassando il capo sulle sue sneakers rosse. « In questo caso sarà meglio rimediare »

« Cosa intendi? » Chiese confuso « Hai un telefono? » « Certo che ce l'ho » Rispose schiettamente guardando il suo Hyung con occhi confusi.

« Per lascarti il mio numero scemo" Ridacchiò il maggiore alla stupidità del ragazzino accanto a lui e Jeongin quasi trattenne un urlo di gioia. Finalmente avrebbe avuto il numero del suo Hyung. Quando si rese conto di essere stato troppo entusiasta all'idea, cercò di darsi un contegno e non sembrare troppo emozionato.

THE BOY NEXT DOOR hhj.yjnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora