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Seul, Korea

Jisung si sveglio la stessa mattina starnutendo in continuazione, sentì il corpo debole e il naso chiuso, si era decisamente preso un bel raffreddore. Stare fuori tutta la notte, e sicuramente l'acqua che Felix gli aveva tirato non era stato d'aiuto.

Il povero castano tornò sotto le coperte, quel giorno non sarebbe andato a scuola. Beh si poteva dire che era in parte felice, ma anche triste, non avrebbe visto Minho per tutto il giorno.

La madre del ragazzo fece ingresso nella stanza, visto che non era uscito per andare a scuola. Si diresse verso il letto e si sedette sul bordo guardando il proprio figlio dormire, erano quasi due settimane che non si rivolgevano la parola, non salutava più quando usciva la mattina, non stava in cucina ad aiutarla e non passava mai il tempo in famiglia. Si era rintanato nella sua stanza come se fosse esiliato dalla famiglia. Voleva indietro suo figlio.

"Jis, non vai a scuola?" Chiese la donna dolcemente

"No" Rispose secco Jisung girandosi dall'altra parte dando la schiena alla donna. La madre sentì la fronte del ragazzo sentendo che fosse estremamente bollente, e inoltre il suo corpo stava tremando dal freddo.

"Stai male Jis, fatti misurare la febbre" Disse la madre

"Dopo, fammi dormire, chiudi la porta" Sputò acido, non aveva intenzione di parlare con nessuno in quel momento, tanto meno con sua madre.

"Jis, non possiamo continuare così, voglio indietro mio figlio, è come se non vivessi più con noi" Disse la madre sull'orlo delle lacrime

"Non è meglio così? Chi lo vuole un figlio gay" Continuò il castano, finché non avrebbero accettato la sua sessualità smettendo di dire che fosse solo "curioso"

"Beh, suppongo che non sia una fase, hai tenuto duro per più di due settimane, di solito non resisti per più di due ore" Disse la donna ridacchiando, ma non era una risata felice, era piena di tristezza e aveva un suono amaro.

"Non si sceglie di chi innamorarsi, l'amore non ha sesso, ne razza, ne età" Disse Jisung mettendosi a sedere.

"Hai ragione"

"Quindi, sono ancora in punizione perché mi piacciono i ragazzi?" Chiese Jisung senza sorridere.

"No, direi di no" Ripose la donna abbracciando il proprio figlio, Jisung dopo un po' si lasciò andare e ricambiò l'abbraccio. Gli era mancato tutto questo. I due si staccarono guardandosi negli occhi.

"Allora, hai un ragazzo?" Domandò la madre sorridendo, era comunque preoccupata che restasse zitello a vita.

"Si" Ammise il castano arrossendo leggermente, la donna si portò una mano alla bocca, non riusciva ancora a crederci

"Chi è? Come si chiama?" Chiese immediatamente la madre

"Miho Hyung" Ripose il ragazzo arrossendo ulteriormente

"Minho? Davvero?" La donna sorrise, pensando che almeno era un ragazzo di cui si fidava.

"Sono contenta che sia lui, almeno non è qualche tizio sconosciuto" Ridacchiò la madre alzandosi dal letto. Gli lasciò un bacio sulla fronte prima di uscire dalla stanza. E Jisung tornò a dormire.

Felix e Jeongin, passarono a casa del castano per andare a scuola, ma la sua madre gli infornò che fosse malato. Jeongin lanciò un occhiataccia al biondo. Era colpa sua se ora era malato. Felix sorrise colpevole, ora si sentiva in colpa. I due ragazzi proseguirono verso la scuola.

"Visto, ora è a casa malato per colpa tua" Rimproverò il moro

"Beh, guardiamo il lato positivo, non è dovuto venire a scuola" Disse Felix cercando di deviare il discorso.

"Ma così non vedrà Minho Hyung per tutto il giorno" Continuò Jeongin, sapendo come ci si sente

"Beh lo manderò a casa sua dopo scuola" Rispose Felix con una scrollata di spalle. Jeongin non disse più niente, si limitò a scuotere il capo in disapprovazione.

Appena i due arrivarono a scuola Minho si diresse verso di loro alla ricerca di (Dori) Jisung.

"Se cerchi Jis, è a casa malato per colpa di Felix" Lo presedette Jeongin, Felix alzò gli occhi al cielo.

"Oh va bene"

"Passa da lui dopo la scuola" Disse Felix facendogli l'occhiolino, Minho alzò gli occhi al cielo sparendo dalla vista dei due ragazzi.

Alla fine della scuola Minho si diresse direttamente a casa del castano per vedere come stava, stare tutta la notte fuori non era stat una cosa così saggia, era stata colpa sua. Suonò alla porta di casa. Ad aprire du la signora Han, che lo accolse con un sorrisone in volto.

"Ciao Minho" Salutò la donna facendolo entrare

"Salve, sono venuto per vedere Jisung, Felix mi ha detto che è malato"

"Si è in camera sua, puoi andare" Disse la donna dandogli il permesso per salire al piano di sopra per andare a vederlo.

"Grazie" Disse Minho catapultandosi al piano superiore dal suo ragazzo malato. Busso prima di entrare, e mise piede nella stanza appena sentì un debole "Avanti"

"Jisungie" Lo richiamò il moro piano. Jisung si nascose sotto le coperte appena sentì la voce di Minho, non volva che lo vedesse in quelle condizioni, aveva un aspetto terribile in quel momento.

"Hyung, vai via" Disse Jisung da sotto le coperte, ma Minho non lo ascoltò. Si avvicinò verso il letto sedendosi sul bordo.

"Non mi vuoi vedere?" Lo chiamò una seconda volta senza ottenere risposta.

"Ho un aspetto terribile, non puoi vedermi" Mormorò il castano

"Non importa, per me sei sempre bellissimo" Disse Minho ridacchiando. Dopo un po' Jisung uscì timidamente da sotto le coperte.

"Sei bellissimo anche così" Disse il maggiore facendo arrossire Jisung.

"Che ci fai qui Hyung" Domandò il più piccolo

"Non sei felice di vedermi?" Chiese il moro mettendo su un finto broncio, che però Jisung prese sul serio.

"No no! Sono felice che sia venuto" Lo rassicurò il castano avvinandosi ulteriormente al maggiore.

"Volevo vedere come stavi"

"Beh un po' di febbre, niente di che" Lo rassicurò il più piccolo sorridendo

"È colpa mia, non avrei dovuto portare fuori di notte" Disse Minho accarezzando la guancia del minore

"No, sto bene e poi non sono andato a scuola, quindi sono felice" Ammise Jisung sorridendo.

Minho sorrise, si avvicinò per baciare il più piccolo, ma Jisung spostò la testa dall'altra parte, così che le labbra di Minho non potessero toccare le sue labbra.

"Ho la febbre, ti attaccherei qualcosa"

"Beh correrò il rischio, ma voglio baciarti" Minho non si arrese, e si avvicinò ancora una volta per baciarlo. Questa volta riuscì a toccare le labbra del più piccolo in un soffice bacio, ma si staccarono immediatamente sentendo dei passi avvicinarsi verso la stanza.

"Beh ragazzi io sto andando a fare delle commissioni, tornerò per cena quindi non aspettatemi, se avete fame c'è qualcosa nella dispensa" Avvisò la donna uscendo di casa.

"Hyung resta qui" Disse Jisung sdraiandosi sul proprio letto. Minho annui facendosi spazio nel letto abbracciando il corpo del più piccolo. Jisung si accoccolò sul corpo di Minho nascondendo il viso sull'incavo del suo collo, lasciandoci piccoli bacini bagnati. Il più grande prese il volto del castano unendo le loro labbra in un bacio più intenso e appassionante, dove le loro lingue si muovevano insieme. Era un bacio bisognoso e bagnato. I due si staccarono per mancanza di fiato, il cuore di entrambi batteva all'impazzata.

"Hyung io credo di essere pronto" Sussurrò Jisung a pochi centimetri dal volto di Minho

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THE BOY NEXT DOOR hhj.yjnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora