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Seul, Korea

(In my head, Peter Manos)

Era passata quasi una settimana, e Jeongin non era uscito dalla sua stanza se non per andare in bagno. I suo genitori erano preoccupati, e i vari tentativi di smuoverlo erano stati invani.

Non voleva vedere gli amici, non andava a trovare Hyunjin, e sopratutto non voleva andare a scuola. Jeongin non saltava quasi mai la scuola.

L'unica persone con cui aveva comunicato era stato Minho, era l'unico a sapere cos'era successo.

Jisung e Felix si erano chiesti dov'era finito dopo esser stato in bango, non era rientrato a lezione. Minho l'aveva coperto dicendo solamente che si era sentito poco bene.

In fine Hyunjin, gli aveva mandato vari messaggi e l'aveva chiamato numerose volte, temeva quasi che si fosse pentito per quello che avevano fatto. Si maledì per esser stato così frettoloso, forse aveva bisogno di più tempo. Aveva tentato più volte di andare a bussare alla porta, ma sua madre aveva detto che Jeongin non voleva vedere nessuno, amici compresi.

Pure Jisung e Felix erano pasati un paio di volte.

"Salve signora Yang, volevamo vedere Jeongin" Disse Felix con un sorriso, la donna ricambiò il sorriso con uno sguardo preoccupato.

"Jeongin non vuole uscire dalla sua stanza, e non vuole ricevere visite. Sembra molto triste, sapete se è successo qualcosa?" Chiese la donna, Felix e Jisung scossero la testa, nessuno a parte Minho sapeva quello che era successo.

"Beh, credo che non voglia vedere nessuno, ma gli dirò che siete passati" Disse la madre del moro con un sorriso rassicurante.

"Va bene ci vediamo" Disse Jisung trascinando lil biondino con se.

La madre andò in camera di Jeongin era seduto sul letto e stava fissando il vuoto; aveva un aspetto terribile (sempre bellissimo eh) aveva gli occhi rossi e delle occhiaie pronunciate, si vedeva che non dormiva da giorni. Aveva avuto spesso incubi riguardo a quello che era successo e non riusciva a dimenticare. Era dimagrito un po', certo non di tanto ma quanto bastava perché qualcuno se ne accorgesse.

La madre si mise a sedere sul letto accanto al figlio.

"Jisung e Felix sono passati per vederti"

"Non voglio vedere nessuno" Rispose Jeongin rimanendo impassibile, aveva la voce incrinata e lo sguardo perso, le si spezzava il cuore a vederlo in quello stato

"Tesoro è successo qualcosa? Avete litigato? Oppure hai litigato con Hyunjin, sai capitano i litigi a volte, ma si risolve sempre tutto" Disse la donna accarezzandogli il ginocchio.

"No, loro non centrano niente, non sto molto bene tutto qui" La febbre arrivava spesso, e andava via con qualche medicina.

"Non vuoi tornare a scuola?" Jeongin scosse la testa in risposta. Non voleva di nuovo incontrare quel ragazzo, si sentiva troppo debole inoltre per seguire le lezioni.

"Va bene, prova a mangiare qualcosa allora"

"Non ho fame" La madre si arrese, era sicuramente successo qualcosa e sperava che si risolvesse al più presto. Non voleva che suo figlio soffrisse così.

Alla fine Hyinjin fece un'ultimo tentativo. Bussò alla porta, fu la madre di Jeongin ad aprire.

"Ciao Hyunjin" Salutò la donna

"Salve, Jeongin è in casa? Posso vederlo? Non risponde né ai messaggi e nemmeno alle chiamate" Spiegò il corvino, seriamente preoccupato.

La donna uscì dalla porta Chiudendosi leggermente la porta alle spalle.

"È successo qualcosa? È da quasi una settimana che non vuole andare a scuola e quasi non tocca cibo. Dice di star male, ma sicuramente è successo qualcosa. Avete litigato?"

"L'ultima volta che l'ho visto, stava bene, non abbiamo litigato non so cosa sia successo"

"Mi distrugge vederlo così, sta sera magari prova a parlargli, dice di non voler vedere nessuno ma sono sicura che gli farà bene parlare con qualcuno" Disse la donna poggiando affettuosamente una mano sulla spalla del corvino.
"Sembra molto felice con te, prenditi cura di lui. Noi siamo sempre troppo occupati ma facciamo quello che è possibile" Continuò la donna con uno sguardo triste.

"Ti lascio le chiavi, prova a tirarlo un po' su" Hyunjin annui con un piccolo inchino. La sera quando la madre del moro era uscita per andare a lavoro, Hyunjin dopo un po' era entrato nell'appartamento. Si era silenziosamente introdotto nella stanza di Jeongin. Fuori pioveva e la pioggia aveva mascherato i rumori dei passi del corvino.

Appena Hyunjin mise piede nella stanza, trovò Jeongin seduto sul letto. Jeongin accorgendosi della presenza del corvino sussultò, non poteva vederlo in quelle condizioni. Era un disastro e non voleva che sapesse cosa gli fosse successo.

"H-hyung?" Disse Flebilmente il più piccolo asciugandosi le lacrime

"Hey principessa" Disse Hyunjin avvicinandosi al letto.

"Vai via Hyung" Disse Jeongin, si sdraio dando le spalle al maggiore

"Sei arrabbiato con me? Ho fatto qualcosa di sbagliato? P-perché mi dispiace di averti fatto sentire a disagio in qualche modo, F-forse non avrei dovuto correre, Innie mi dispiace tanto" Disse piano Hyunjin. Jeongin iniziò a singhiozzare piano, non voleva che credesse che fosse colpa sua.

"H-hyung non è colpa tua" Il più piccolo si mise a sedere, ma non si girò.

"Principessa guardami" Sussurrò Hyunjin ormai disperato.

"È meglio sei vai via" Disse Jeongin con la voce che tremava, come gli avrebbe raccontato quello che era successo? Non poteva.

Hyunjin non si arrese salì sul letto cercando di avvicinarsi al moro, lo girò piano dalle spalle e fece incatenare i loro sguardi. Gli accarezzò la guancia con la mano, Jeongin chiuse gli occhi al contatto.

"Cos'è successo, ti prego dimmelo" Chiese Hyunjin ormai anche lui sull'orlo delle lacrime. Jeongin gli prese l mano e se la portò al petto e sulla pancia. Il corvino gli accarezzò piano la pelle sentendo qualcosa. Gli alzò la maglietta e vide le diverse scottature, e i vari lividi sul corpo del minore.

"Chi è stato?" Chiese Hyunjin, i suoi occhi si iniettarono di sangue e il pomo d'Adamo faceva su e giù, e la vena sul collo stava pulsando come se volesse uscire dalla pelle.

"A scuola, un ragazzo" Disse piano il moro abbassando lo sguardo sulle proprie mani. Jeongin non resistette più si fiondò tra le braccia del maggiore stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo, e scoppiò in un pianto disperato. Quel pianto che aveva trattenuto da giorni.

"Shh, va tutto bene, ci sono io. Nessuno ti farà più niente principessa" Lo rassicurò il corvino accarezzandogli la schiena. Gli prese il volto tra le mani e gli asciugò le lacrime con i pollici.

I due si sdraiarono sul letto del minore, abbracciati. Jeongin aveva nascosto la testa sul petto del maggiore, mente Hyunjin teneva la testa su quella del moro, le sue braccia gli circondavano la schiena. Il corvino gli lasciò un bacio tra i capelli. Non avrebbe mai lasciato che qualcuno facesse del male alla sua principessa. Gliela avrebbe fatto pagare.

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THE BOY NEXT DOOR hhj.yjnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora