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Seul, Korea

(Lie to me-5SOS)

Il giorno seguente Jeongin si svegliò presto per andare all'università. Non aveva voglia di uscire fuori di casa, non aveva dormito bene la sera precedente. La mattina di era svegliato al bordo del letto, e per poco non cadde.

Si alzò svogliatamente uscendo dalle coperte calde, rotolando giù dal letto. Si diresse il bagno e si lavò la faccia con l'acqua ghiacciata cercando di aprire gli occhi.
Si vestì mettendo le prime cose che trovò sul pavimento, e si vestì con la velocità di una lumaca. Fece colazione con una ciotola di cerali e latte. Non finì nemmeno la colazione, era troppo triste per farlo.

Si lavò i denti, non si truccò nemmeno, avrebbe sicuramente combinato un casino, e poi non voleva che si sciogliesse quando avrebbe pianto.

Chan lo venne a prendere, per accompagnarlo, puntuale come sempre. Jeongin fece un respiro profondo prima di uscire, doveva ancora capire come comportarsi. Alla fine decise di mettere su un sorriso e far finta di nulla. Non voleva farlo preoccupare.

Uscì di casa dimenticandosi le chiavi, sul tavolino accanto alla porta.

"Buongiorno Hyung" Jeongin si alzò in piedi per stampargli un bacio sulla guancia, non se la sentiva di baciarlo sulle labbra.

"Buongiorno Innie, sei riuscito a finire la relazione?" Domandò il maggiore prendendogli la mano.

"Si, alla fine sono riuscito a completarlo" Tralasciò la parte del fatto che fosse andato a farsi aiutare da Hyunjin, ma in quel momento voleva tanto passare del tempo con il ragazzo dai capelli lunghi.

"Visto, te l'avevo detto" Disse Chan stringendogli la mano. Era felice che Jeongin nonostante studiasse tanto, ed avesse i voti più alti del suo corso, non trascurasse la loro relazione, anche se gli ultimi quattro giorni si era comportato in modo trano. Era più distaccato, e il solito sorriso adorabile che era solito a mostrare, era svanito.

Si chiedeva perché di quel comportamento. Decise così di portarlo ad appuntamento, uno vero e proprio. Il loro primo appuntamento era stato al parco giochi, si erano divertiti tanto, credeva che se magari avesse organizzato qualcosa di altrettanto speciale sarebbe tornato tutto come prima, ma si sbagliava.

"Innie, ti va se dopo il compleanno di Felix e Jisung andiamo ad un appuntamento? Volevo portarti da qualche parte" Disse il maggiore prendendo la mano iniziando a giocarci.

Jeongin mise su un piccolo sorriso decidendo cosa avrebbe fatto con lui dopo l'appuntamento.

"S,i va bene" Accettò il più piccolo.

Le lezioni erano andate bene, come al solito. La professoressa si era complimentata per la sua relazione. E Jeongin fu contento, sarebbe passato da Hyunjin a ringraziarlo, ma non sapeva se fosse una buona idea.

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Jeongin tornò a casa accompagnato da Chan. Salì le scale, e quando si ricordò che aveva dimenticato le chiavi. Diede un calcio alla porta.

"Accidenti!" Esclamò il moro provando a controllare una seconda volta, sperando che si materializzassero magicamente nelle tasche dei jeans. Provò a suonare il campanello, sua madre non era in casa.

Non voleva bussare alla porta del biondo, sarebbe stato imbarazzante, ma neanche farlo apposta suonò il campanello. Fu Hyunjin ad aprire, stava dormendo a quanto pare.

"Oh stavi dormendo, non importa allora, ho dimenticato le chiavi" Disse Jeongin arrossendo, non voleva disturbarlo.

"Fa niente, dovevo svegliarmi lo stesso tranquillo" Disse il maggiore facendolo entrare in casa. Il moro entrò timidamente accomodandosi sul divano. Un silenzio imbarazzante si fece spazio tra di loro, Jeongin non ne poteva più. Hyunjin si appoggiò al muro, guardando il più piccolo.

"La prof mi ha fatto i complementi per la relazione, è tutto merito tuo"

"Ti ho solo dato una mano, il resto l'hai fatto tu" Rispose Hyunjin con una scrollata di spalle

"Beh domani c'è il compleanno di Felix, e volevo che tu e Seungmin ci foste" Disse il moro rompendo il silenzio. Si alzò in piedi avvicinandosi al biondo.

"Oh, beh non credo sia una buona idea" Disse Hyunjin con un piccolo sorriso, più stava con il più piccolo più diventava per lui difficile da dimenticarlo. A volte sperava di non averlo mai conosciuto, perché non riusciva a dimenticarsi di lui, anche se erano passati quattro anni.

"Perché? Sono sicuro che sarà divertente, e poi-" Hyunjin riuscì più a contenersi dall'urlargli in faccia.

"Lo capisci che più mi stai vicino più non riesco a dimenticarti? Ogni volta che ti vedo devo controllarmi dal saltarti addosso!" Urlò i biondo in preda a una crisi di nervi.

"Speravo di non averti mai conosciuto perché sei fottutamente difficile da dimenticare cazzo!" Esclamò il maggiore, e stava per continuare, ma venne fermato dalle labbra del minore che si posarono violentemente sulle sue.

Hyunjin ci mise due secondi a realizzare l'accaduto, perché non sembrava vero sentire le sue labbra dopo quattro anni. Chiuse gli occhi ricambiando il bacio.

Jeongin sentì un'ondata di farfalle selvatiche attraversargli lo stomaco. Il cuore quasi bruciava per colpa dei troppi battiti. Premete di più la mano sul retro del collo per avere più contatto. Le sue labbra gli erano mancate più di qualsiasi altra cosa. Hyunjin si staccò per prima.

"Jeongin sei fidanzato" Disse il maggiore. Queste parole fecero male, ad entrambi. Perché anche se stava con Chan il suo cuore apparteneva a Hyunjin, da quando l'aveva visto per la prima volta sul vialetto, che tirava fuori le valigie. Il suo cuore aveva saltato battiti e lo stomaco aveva fatto una capriola. Sin da quel momento non aveva pensato più a nessuno se non a Hwang Hyunjin.

"Jinnie..." Mormorò il più piccolo senza la sciare la presa sul biondo. Si avvicinò di nuovo le sue labbra, ma Hyunjin girò la testa facendo si che il bacio finisse sulla guancia.

"Vorrei anche io principessa, ma non voglio fare un torno a Chan-coso" Il maggiore cercò di allontanarsi, ma Jeongin lo teneva fermo.

"Principessa...Lasciami andare" Sussurrò poggiando la testa sulla spalla del moro.

"Jinnie, mi sei mancato, non voglio lasciarti andare" Disse Jeongin. Hyunjin si tirò su, uscendo dall'abbraccio.

"Jeongin non puoi avere tutti e due, è meglio se vai adesso" Jeongin si morse l'intero guancia, un nodo gli si formò in gola, non riuscì più a emettere un suono. Tutto questo faceva gli male. Uscì dall'appartamento chiudendosi la porta alle spalle.

Scese di poco le scale, i singhiozzi uscirono da soli senza neanche aprire la bocca per fare un suono.

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THE BOY NEXT DOOR hhj.yjnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora