Mycroft guardò sorridendo Siria. Era incredibile trovarla lì, e scoprire che fosse là figlia di John. Quindi suo padre non era il bellimbusto ricco sfondato che aveva conosciuto quando Marina lo aveva invitato da loro... Meglio per Siria, concluse. Poi guardò meglio Siria.
-Vatti a vestire, va bene che è estate, ma ti ammali lo stesso se stai così, forza- le disse guardandola e indicando con un dito la camera da letto. Siria lo guardò accigliata, poi scoppiò a ridere e con un "yessir" se ne andò in camera.
I tre uomini rimasero soli. Johne Sherlock avevamo dipinte sui volti due espressioni tra l'incredulo, lo scioccato, lo sconvolto e l'interrogativo. Mycroft ne fece una curiosa osservando i loro visi.
-Cosa c'è?-.
-Mycroft, lei ti ha... Dato un bacio su una guancia e tu hai... Sorriso- fece Sherlock, con tono incredulo.
Mycroft scosse la testa, facendo intendere che non aveva capito dove volesse arrivate Sherlock.
-Ehm... Mycroft... Tu ODI il contatto con la gente, ricordi?- fece John.
L'uomo si immobilizzò. Johnaveva ragione, ma Siria... Era diversa, lo sapeva bene. Come era diversa Marina. Quelle due donne avevano un posto speciale nel cuore di Mycroft Holmes: erano come sotto la sua protezione, e non avrebbe mai potuto odiarle.
Siria era dolce, espansiva e brillante, Marina era calma, un po' introversa ma con una grande forza d'animo. E poi, Marina era un'importante collega di lavoro: grazie a lei, aveva fondamentali agganci all'interno dei servizi italiani.
Non nutriva però sentimenti più profondi dell'amicizia per Marina: segretamente, Mycroft Holmes amava un'altra persona. L'ammetterlo a se stesso gli era costato parecchio e ora non aveva intenzione di rivelarlo.
Scacciò i pensieri con un colpo della mano.
-Come mai sei qui, Mycroft?- chiese innocentemente Sherlock.
-Prova ad indovinare, Sherlock-.
-Non saprei cosa dire, Mycroft-.
-Ma sai bene cosa pensare, vero?-.
Sherlock sorrise. Ovviamente sapeva già dalla sera prima che suo fratello sarebbe arrivato quella mattina.
-Potrei immaginarlo solo vagamente- fece in risposta al fratello.
Mycroft gli lanciò un'occhiata vagamente scocciata: non aveva voglia di scherzare eccessivamente quella mattina.
John, nel frattempo, era rimasto silenzioso, ovviamente conscio di cosa Mycroft stesse cercando di sapere da Sherlock.
-Sherlock, dimmi tutto quello che sai sulla morte di Charles Gamel- fece improvvisamente Mycroft.
-Ah, perché, è morto?- fece neutro Sherlock.
-Sherlock, non ho voglia di scherzare. Sai chi è stato, vero? Ovvio che tu lo sappia, e probabilmente eri anche presente. Non costringermi ad indagare, sappiamo entrambi che riuscirei a trovarlo da solo. Quindi, parla ora, fratellino- la voce di Mycroft si era abbassata, assumendo una vaga sfumatura di minaccia.
Sherlock rimase in silenzio, ostinato. Sostenne le sguardo del fratello a lungo. Nessuno dei due sembrava prevalere.
-Sono stato io- intervenne improvvisamente John.
Mycroft si voltò di scatto. Sherlock distolse lo sguardo, sospirando irritato.
-Complimenti per il centro, dottor Watson, vivissimi complimenti, non ho mai visto un tiro così perfetto. Dovrebbe tornare nell'esercito, sarebbe un grande acquisto- fece Mycroft, improvvisamente allegro.
Sherlock manteneva uno sguardo ostile, meno però di quanto lo avesse fino a poco prima.
-So già come sistemare la faccenda, tranquillo John. E tranquillo anche tu, Sherlock- fece Mycroft sorridendo.
Detto ciò si avvicinò alla porta chiusa dove Siria si era rifugiata, bussò lievemente e disse:- Siria, io vado. Vediamoci in settimana, prima che tu parta. Potrei avere notizie sulla mamma, e non so quando potrò tornare da voi-.
Sentirono la porta che si aprì, e parole troppo veloci e basse, in inglese e in italiano, per poterle capire. Dopodiché, Mycroft tornò da loro, li salutò e uscì, con un insolito sorriso sulle labbra.
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Una figlia inaspettata
FanfictionSherlock Holmes e John Watson, al ritorno da un viaggio di lavoro, trovano ad aspettarli una ragazzina: sorriso pronto, timida e cortese, un inglese un po' stentato e una voglia bruciante di conoscere il suo vero padre. Inizia così un caso intrigan...