Tornarono a casa, con Siria che piangeva contro John, e Sherlock chiuso in un impenetrabile silenzio. Una volta scesi dal taxi, Johnla prese in braccio, salendo nell'appartamento.
Sherlock lo precedeva, aprendogli le porte.
La posò delicatamente sul proprio letto, guardandola preoccupato: si era addormentata.
Sherlock gli prese la mano, stringendola. Voleva che Johnsapesse che era lì per lui.
Watson si chinò su Siria, coprendola con una coperta sottile, e dandole un bacio sulla tempia. Si sollevò, e uscì dalla stanza in fretta, cercando di nascondere le lacrime di sollievo che scendevano, lasciando Sherlock da solo con lei.
Lui si inginocchiò, portando il viso vicino all'orecchio di Siria.
-Avevo detto di non fargli del male- sussurrò, quasi impercettibilmente.
Siria fece un respiro profondo e girò il viso verso Sherlock.
-Sarebbe stato meglio morire?- fu un soffio.
-No- rispose imperturbabile -ma stai attenta in futuro... Non puoi affrontare tutto da sola, soprattutto quando hai a che fare con persone come Gamel-.
Lei rimase in silenzio, ad osservare i lineamenti del viso di Sherlock. Incrociò lo sguardo con il suo. I suoi occhi le rovistarono nell'anima. Soddisfatto, distolse lo sguardo, regalandole l'ombra di un sorriso. Le accarezzò i capelli.
-Buonanotte- disse, uscendo, e lasciandola nel buio della stanza.
Sherlock raggiunse Watson nel salone. Era immobile mentre guardava fuori dalla finestra, assorto. Il detective gli si avvicinò, cautamente.
Johnsi accorse della sua presenza e si girò.
Sherlock rimase immobile, paralizzato. Tutto quello che poteva leggere nei suoi occhi lo travolse. Stanchezza, paura, sollievo... Si abbracciarono.
Johnsi rifugiò tra le sue braccia; Sherlock lo accolse, circondandolo, nella speranza di poterlo proteggere da ogni sorta di pericolo. Rimasero a lungo abbracciati. Poi Johnsi sciolse e gli diede un bacio sulle labbra, prendendogli la mano. Sherlock sorrise, ricambiando il bacio.
-Sherlock Holmes, credo di amarti- gli sussurrò John.
-JohnWatson, ne devi essere certo- disse lui, con una lieve vena ironica.
Il biondo lo guardò negli occhi.
-Sherlock Holmes, io ti amo- ripeté, tenendo fissò lo sguardo negli occhi di Sherlock.
Lui rimase in silenzio, sorridendo. Lesse la domanda negli occhi di Watson.
-JohnWatson, io ti amo- rispose.
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SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti! Innanzitutto scusate per il ritardo apocalittico. Poi... Auguri!
Come va?
Spero tutto bene.
Vi piace la storia? Che vi aspettate?
Saluti!
Francesca ❤
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Una figlia inaspettata
FanfictionSherlock Holmes e John Watson, al ritorno da un viaggio di lavoro, trovano ad aspettarli una ragazzina: sorriso pronto, timida e cortese, un inglese un po' stentato e una voglia bruciante di conoscere il suo vero padre. Inizia così un caso intrigan...