30. Confronti

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Un pesante silenzio calò nella stanza.
Sherlock evitò lo sguardo di John, incrociando quello di Siria, imbarazzato.

Johnsi alzò.

Sherlock spostò lo sguardo su di lui: rimase inchiodato. Si alzò a sua volta.

-Vabbé io vado...- si defilò Siria, infilandosi in camera.

Nessuno dei due le rispose.

Si fronteggiarono.

-Lo farai davvero?- disse il biondo, quasi tra i denti. Era arrabbiato, ma si controllava.

-Sì-

-... Sherlock tu...-

-Andrà bene. La proteggerò-

-Non sono preoccupato per lei-

-... Non succederà niente-

Johnsi voltò, dando le spalle a Sherlock.

Sherlock gli si avvicinò, posandogli le mani sulle spalle e cominciando a massaggiarlo delicatamente.

Johnmise le proprie mani sulle sue. Le strinse. Sherlock scese a massaggiare la parte bassa della schiena, avvicinandosi a baciargli il collo con tenerezza.
Johnsorrise, suo malgrado, reclinando la testa all'indietro.

-Ti amo- fece Sherlock.

Johnsi voltò e lo baciò. Si strinse a lui, quasi a volersi fondere.

-Basta che non sia quello che è stato da noi, poi vanno bene tutti-, Johnsorrise in modo impercettibile.

-Non voglio nessuno, a parte te-.

-Anche perché io sono molto più bello di quello-.

Sherlock rise. Una risata liberatoria, perché aveva capito che malgrado tutto Johnaveva accettato la sua decisione e si fidava di lui.

-Più che altro... Vogliamo parlare di cosa pensa di fare questa adolescente nell'accademia?-.

Nello stesso istante Siria, che aveva intuito l'andamento della situazione dalla porta della camera, tentò un rapido colpo di mano.

-Io escooooo- disse, mentre faceva uno scatto degno dei 100 metri e tentava di infilare la porta. Johnla prese per la maglietta, tenendola.

-E dove andresti tu?-

-Ehm... Io... Fuori-

-Ma no, dai... Resta un po' con noi, ti va?-

-Ma... Veramente, io...-

-Lo prendiamo per un sì, vero Sherlock?-

-Ovviamente- fece Sherlock, con un sorrisetto crudelmente divertito.

La fecero sedere su una poltrona.

Gli occhi di Siria lampeggiavano, allarmati. La ragazza era stata messa alle strette, e non sapeva come uscire indenne dalla situazione.

Sherlock e Johnla guardarono.

-A noi-, dissero all'unisono.

Una figlia inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora