10. Un intruso

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Johnsi precipitò da loro, e salirono insieme nella volante per andare sulla prima scena di omicidio, seguendo l'intuizione che aveva avuto Siria quella mattina. Un volta dentro, Siria si piazzò davanti alla parete in silenzio, immergendosi nella lettura.

-L'ho trovato.- disse lei poco dopo, richiamando l'attenzione di Holmes e Watson.

Indicò loro un punto, in alto, dove si leggeva: "rinnova la paura".

-Lì e in altri punti... Però credo che l'origine sia la stessa. Tutte le parola sbagliate sono corrette nella lingua attuale, ma nel Trecento erano scritte diversamente.-.

Johnla guardò ammirato, dato che da un breve colpo d'occhio era riuscita non solo a capire che testo fosse, ma anche a trovarne gli errori, mentre Holmes aggrottò la fronte, pensieroso.

-Qualcuno che non conosce la Divina Commedia, ma che conosce l'italiano- disse Siria a Holmes, strappandolo dalla sue riflessioni.

Lui la guardò e annuì.

Si sentì la porta dell'appartamento aprirsi, e dei passi cauti lungo il corridoio. Holmes e Johnsi guardarono allarmati cercando una via di fuga da quel salone e da quell'appartamento. Individuarono solo una porta, oltre all'entrata dalla quale erano venuti. La aprirono e constatarono che era uno sgabuzzino puzzolente, che poteva ospitare due persone al massimo. Entrambi spinsero d'istinto Siria dentro, e poi all'unisono sussurrarono:-Vai, ci penso io.-.

Si guardarono negli occhi, e con un rapido movimento Holmes buttò dentro John, che tentò di protestare, ma Siria gli tappò la bocca: l'intruso stava arrivando. Holmes fece appena in tempo a chiudere la porta e a fare un passo indietro, fermandosi come se stesse esaminando da vicino le scritte che coprivano anche la porta. L'uomo appena arrivato non fece un rumore, si avvicinò a Holmes di soppiatto e tentò di colpirlo alle spalle. Holmes parò il colpo, prendendogli il braccio e torcendolo dietro la schiena dell'uomo, buttandolo a terra.

-Chi sei?- sussurrò Holmes.

L'uomo gemette per la forza della presa di Holmes, rimanendo in silenzio.

-Rispondi!- ruggì Holmes.

-Sono il proprietario di quest'apparentamento. Lei chi è piuttosto? E cosa ha fatto al mio salotto?- sibilò l'uomo, -ora mi lasci!-.

Holmes lo lasciò, rimettendosi in piedi e scrutandolo intensamente e, mentre lui sì rialzava massaggiandosi la spalla, Holmes disse a voce alta:-Uscite pure! Non c'è alcun pericolo.-.

Johnuscì per primo, subito seguito da Siria, che cominciò ad osservare curiosamente il  nuovo  arrivato.

Sherlock fece per informarli, ma Johnlo precedette dicendogli:- Abbiamo sentito tutto.-.

Holmes prese il cellulare e chiamò Lestrade, informandolo dell'accaduto. Aspettarono il tempestivo arrivo della polizia e se ne andarono, senza aspettare l'interrogatorio.

Una figlia inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora