Alice
<<Siamo arrivati>> disse fermando la macchina nel parcheggio di un grande parco.
<<Come mai qui?>> chiesi guardando fuori dal finestrino.
<<Ora lo vedrai, aspetta>> rispose scendendo dall'auto e arrivando fino al mio sportello, per poi aiutarmi a scendere aprendolo.
<<Ora non fare domande ok? Tu lasciati guidare da me>> disse coprendomi gli occhi con le sue mani, e tutto ciò non fece che far aumentare quei brividi a me completamente nuovi. Iniziò a guidarmi lentamente verso un punto che non riuscivo ad identificare.
<<Pronta?>> chiese in un lieve sussurro.
<<Sempre>>
<<Eccoci arrivati>>. Appena tolse le mani dal mio viso rimasi a bocca aperta, era tutto perfetto. Davanti ai miei occhi c'era un piccolo gazebo bianco contornato da piante con fiori bianchi attaccati, illuminato da alcune lanterne nere e con al centro un piccolo tavolo già apparecchiato. Ero sorpresa? Si. Ero emozionata? Ancor di più. Nessuno aveva mai fatto qualcosa di simile per me, e spesso era a causa mia e della mia diffidenza verso il mondo esterno, ma con lui era tutto maledettamente bello e spontaneo. Nonostante tutto lui aveva lottato per me, ce la mise tutta pur di avermi accanto a sé e finalmente, da una settimana a quella parte, stavamo vivendo la nostra felicità. Una felicità semplice, senza regali esagerati o qualsiasi altro gesto simile, ma una felicità vera, dettata da dettagli che magari molti nemmeno avrebbero notato eppure caratterizzavano la nostra relazione.
<<Ti piace?>> chiese esitando qualche secondo, e non appena mi girai verso di lui gli feci capire che quello fosse il gesto più bello che avevo mai ricevuto fino ad allora.
<<Tantissimo, grazie...>> dissi stretta a lui.
<<Vieni, andiamo a mangiare altrimenti si fredda>>Tra chiacchiere e risate varie il tempo volò, e ci ritrovammo a camminare per le stradine interne al parco a ormai tarda sera. L'unica illuminazione era data dagli alti lampioni situati lungo le stradine ed il leggero bagliore di luna che però era coperto dai vari alberi che riempivano il parco. Nonostante la bella serata passata assieme però sentivo che qualcosa non andava, una sensazione di malessere regnava in me e sapevo che ciò volesse dire qualcosa.
<<Ma come fai?>> mi chiese continuando a camminare accanto a me.
<<A fare cosa?>>
<<A farmi provare cose completamente nuove, cose che mi destabilizzano totalmente>> disse questa volta fermandosi e parandosi davanti a me.
<<Potrei chiederti la stessa cosa, ma so che nemmeno tu avresti una risposta valida>>
<<Oh eccome se l'avrei>> disse facendo formare sul suo viso un ghigno strafottente.
<<E sarebbe?>> chiesi mantenendo il tono di sfida.
<<Beh, potrei dirti che sono fantastico...>> disse avvicinandosi a me <<bellissimo...>> continuò ad avvicinarsi <<tremendamente simpatico e...>>
<<modesto?>> chiesi avendolo ormai a pochissimi centimetri dal viso.
<<Forse, ma so che infondo ti piace>> sussurrò.
<<E chi ti dice ciò?>>
<<Il fatto che vorresti baciarmi forse? Ma tranquilla ti anticipo io...>>
Proprio mentre le distanze tra noi si stavano azzerando, una voce roca alle mie spalle ci fece sobbalzare.<<Hey amico, hai per accendere?>> chiese rivolgendosi a Blake. Quando mi girai per vedere chi fosse, un'uomo ormai sbronzo sulla quarantina di fece largo nella mia visuale.
<<Si, tieni>> rispose il ragazzo al mio fianco tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un'accendino e lanciandolo all'uomo <<tienitelo pure>>.
<<Grazie amico, a presto dolcezza>> disse rivolgendosi a me con un sorrisetto dettato dalle sue condizioni, ma vidi la mascella di Blake irrigidirsi e la mano sul mio fianco stringersi ancor di più.
<<Dai andiamo>> dissi io rivolgendomi a Blake, ma proprio quando ci stavamo per incamminare l'uomo riprese ad aprire bocca.
<<Hey dolcezza, se il calendario lo permette dopo che hai finito con lui puoi passare da me per un'altro round>>E tutto avvenne in un secondo.
Se fino ad allora ero riuscita a mantenere calmo Blake, in quel momento non riuscii a fermare la sua rabbia, quella rabbia cieca che non ti fa ragionare o pensare minimamente all'errore che stai commettendo. Quel sentimento così forte da riuscire a comandarti anche se provi a lottare contro di essa. Quel "mostro" che è in ognuno di noi, ma che solo pochi riescono ad affrontare.
Blake si scaraventò contro l'uomo che, nonostante si stesse ritrovando con sempre più ferite in faccia, aveva il coraggio e la sfrontatezza di ridere, ridere beffeggiandosi della rabbia di Blake.
<<Blake, Blake basta!>> urlai io per cercare di mettere a tacere il suo di mostro, e stranamente la mia voce lo riportò coi piedi per terra facendolo allontanare dal corpo mal ridotto dell'uomo.
<<Vieni andiamo>> dissi prendendolo sottobraccio ed avviandomi -assieme a lui- verso la macchina.<<Alice scusami, ho rovinato tutto io...>>
<<Blake, non hai rovinato nulla ok?>> dissi prendendo il suo viso tra le mani e costringendolo a guardarmi.
<<E invece si cazzo, io non sono questo, ed agendo in quel modo ho rovinato la giornata ad entrambi, mi dispiace io...>>
<<Blake, a me va bene così. Non hai rovinato nulla, mi hai protetta, e questo vale più di tante futili parole, chiaro?>> dissi aumentando la forza sulle mani e obbligandolo a guardarmi negli occhi, e non appena le sue iridi verdi si scontrarono con le mie vidi di nuovo Blake, il mio Blake.<<Ali io...>>
Non gli diedi tempo di finire la frase che lo baciai. Fu un bacio per fargli capire che nulla era successo, un bacio leggero ma significativo, in grado di fargli capire che io ci sarei stata per lui nonostante ogni singolo difetto che aveva. Forse era tutto troppo presto, forse stavamo correndo troppo, forse non ragionavo in maniera razionale e lucida ma ogni mio gesto era dettato dal mio istinto, e per questo decisi di far sì che ogni cosa andasse secondo come doveva andare, ed io non glielo avrei impedito.༄
<<Signori Brown, buonasera>> disse il dottor Jensen uscendo dal suo studio e venendo da noi.
<<Dottore buonasera, allora i risultati? Come sono?>> chiese mia madre ansiosa di sapere la risposta.
<<Beh, le medicine e la tua prudenza hanno dato i loro frutti. Sono felice di dirvi che possiamo allungare i tempi tra un'incontro e l'altro signori>>La felicità, un sentimento tanto ricercato ma spesso non trovato. Un'emozione che molti faticano a trovare non rendendosi conto che è lei a decidere quando farsi viva o meno. Una sensazione talmente forte da farti catapultare in un'altra dimensione in pochissimi istanti. Ed io, in quel momento, la stavo assaporando a pieni polmoni. Ero felice, felice davvero, felice perché tutto stava andando per il verso giusto, con qualche intoppo certo, ma pur sempre per il verso giusto.
<<Potremmo vederci una volta ogni due settimane Alice, in totale due volte al mese soltanto. Se continuerai così presto le visite diventeranno molto più rare, stai iniziando ad avere il coltello dalla parte del manico Alice>>
Mia mamma mi saltò addosso e gettandomi le braccia attorno al collo, mentre mio papà si limitò a stringere la mano al dottore che, finalmente, ci stava facendo arrivare fino alla luce alla fine del tunnel.
<<Proprio per i meno controllo le dosi delle medicine rimarranno invariate, appena noteremo un miglioramento ridurremo anche quelle>>
<<Dottore, la ringrazio>> dissi rivolgendomi a lui.
<<Te l'ho detto che ce l'avresti fatta, sei forte Alice>>
Di tutta risposta gli sorrisi, ringraziandolo ancora per tutto ciò che in quell'asso di tempo stava facendo per me e la mia famiglia.Avrei sempre lottato per farcela, per resistere e per essere felice. Avrei lottato per me, per la mia famiglia ed i miei amici, ed ora avrei lottato anche per qualcun altro, Blake.
Quel ragazzo dagli occhi smeraldo che ti imprigionano solamente guardandoli, quel carattere così forte ma allo stesso tempo fragile, capace di proteggerti da una tempesta ma crollare al solo pensiero di aver deluso chi ama. Quel ragazzo così bello e modesto, ma che porta dentro tante di quelle insicurezze che chi non lo conosce non sa nemmeno che ha.
Avrei lottato sempre per loro, ed ora anche per lui, per quel ragazzo che mi era entrato in testa e nel cuore senza nemmeno accorgersene.Angolo autrice
ciao a tutti! come state?
anche questo capitolo è online, spero vi sia piaciuto e, come sempre, laddove abbiate consigli sono lieta di ascoltarli.
vi invito a lasciare una stellina se vi è piaciuto il capitolo,
a presto,
-sharon
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Fino All'ultimo Respiro
Romance«Perché quando nasci, cresci ed impari a vivere non dando per scontato nulla, impari che nulla conta di più che riuscire a farcela da sola» Nulla si deve dare per scontato, e lei lo sa bene. Lo sa chi, ora dopo ora, inala quell'aria per tutti sconta...