Blake
La parola più bella che esista? "Estate".
Era finalmente terminato il primo anno di college per me e per di più l'indomani avrei avuto una delle opportunità più grandi per la mia carriera futura. Come già stabilito andai a prendere Alice a fine lezioni. La vidi scendere le scalinate assieme ai suoi amici, e dire che fosse stupenda sarebbe un diminutivo.
In quell'anno era cambiata molto, specialmente nel modo di vestire. Se prima le tute larghe erano il suo pane quotidiano, in quel momento avevano lasciato spazio a pantaloni e magliette eleganti. I suoi lunghi capelli neri erano rimasti uguali, esattamente come il suo viso. Era stato difficile stare lontano da lei e vederla star male a causa mia, ma speravo con tutto me stesso che potesse riprendere la sua vita in mano.Sapevo quanto l'avevo ferita, e sapevo soprattutto di aver abusato della sua bontà. Tradirla era stata la cosa peggiore che avrei mai potuto fare, tanto più in un momento come quello che stava vivendo, e proprio per questo volevo tenerla lontana da me. Ma quando scoprii quanto gli mancassi, quanto la vita che stava facendo non riusciva ad essere alla sua altezza, la parte egoista di me decise di riprendersela e darle tutto ciò che non le avevo dato prima.
<<Ei Blake>>
Sgranai gli occhi nel ritrovarla proprio difronte a me, ero talmente soprappensiero che non mi ero minimamente accorto che fosse arrivata.
<<Principessa, com'è stato quest'ultimo giorno?>> dissi baciandola. Ebbene sì, nell'ultimo mese eravamo tornati assieme. Suo fratello non la prese molto bene, ma poco dopo riuscii a capire la felicità di Alice e ci lasciò andare, non senza una piccola premessa però.
"Ti stacco le palle se le fai del male, chiaro Johnson?" disse con la sua solita finezza.
<<Direi perfetto. Ho avuto il risultato dell'ultimo esame ed ho ottenuto quasi il massimo, non poteva andar meglio!>> disse abbracciandomi.
Nonostante l'aspetto da tipica donna in carriera, ogni volta che stava con me usciva la bambina che era in lei e che, infondo infondo, ognuno di noi ha.
Quella gioia che riusciva a trasmetterti solo guardandola, quella dose di energia che ti donava ogni volta che stavi con lei. Perché nonostante la forza nel superare malattie, abusi e difficoltà, lei rimaneva una bambina, ed io avrei fatto di tutto per proteggerla.<<Ho una sorpresa per te>> dissi non appena salimmo in auto.
<<Pensavo che non servissero più sorprese o gesti simili, non dovevi>> disse sorridendomi, e solo Dio sapeva quanto quel sorriso riuscisse ad incantarmi.
<<Servono sempre principessa, soprattutto per te>>
<<E nemmeno oggi mi dirai nulla?>> chiese curiosa, la solita Alice.
<<Oggi conoscerai a pieno la mia storia Alice, penso sia arrivato il momento...>>༄
<<Dove siamo Blake?>> chiese lei fermandosi di scatto.
<<Ali stai tranquilla, prendi la mia mano>> risposi porgendogliela.
Dopo alcuni secondi ti titubanza decise di fidarsi di me, sapevo il perché aveva paura.<<Non riesce più ad andare al parco amico, è terrorizzata>>
<<Cosa? Se trovo quel pezzo di...>>
<<Blake calmo, se gli fai del male peggioreresti solo la situazione. Pensaci, oltre a tutto questo casino si ritroverebbe a saperti in prigione o con una denuncia, non pensi sarebbe peggio?>> dice Lucas dall'altro lato del telefono.
<<Hai ragione, pensi ci sia un modo per farle alleviare questa paura?>>
<<Il tempo, penso e spero che il tempo risolva tutto. Non possono cambiare le cose così facilmente Blake, ciò che prova quando entra in un parco o in un bosco... non hai idea>>
<<È tanto grave la situazione?>>
<<Abbastanza, ogni volta inizia a tremare e non riesce nemmeno a fare un passo. Non riusciamo a far nulla per farle capire che non ha nessun rischio ora>>
La mia piccola Alice, quella piccola donna che sapeva affrontare ogni cosa senza il minimo problema ora si ritrovava a non riuscire più ad entrare in un parco per ciò che ha passato. E quando le nostre paure stanno per vincere le opzioni sono due: mollare tutto o resistere con ogni singola parte di te, e spesso questa è l'opzione più difficile.<<No Blake n-non ce la faccio...>> disse fermandosi nel bel mezzo del percorso. Mi girai verso di lei e le presi il volto tra le mani, immergendo le sue dolci iridi marroni nelle mie.
<<Ti fidi di me?>> chiesi guardandola fissa negli occhi. Dopo pochi secondi annuì, e tenendola stretta a me la portai davanti alla destinazione.
<<Di chi è questa casa?>> chiese guardando la baita davanti a noi.
<<È di mio padre. Era, era di mio padre>> risposi sentendo gli occhi pizzicare. Era la prima volta che ne parlavo a qualcuno -escluso Lucas ovviamente-, e sperai con tutto me stesso che lei lo avrebbe apprezzato.
<<Vieni, entriamo>> dissi prendendole la mano e portandola all'interno della casa, era esattamente come la ricordavo.
<<Blake cosa... cosa significa?>> chiese guardandosi attorno.
<<Vieni, siediti qui>>
Fece come le dissi e si mise seduta accanto a me sul piccolo divano bianco in salone.
<<Blake non sei obbligato a...>>
<<Principessa, è arrivato il momento>> dissi guardandola negli occhi. Presi le sue mani nelle mie e le strinsi forte, e dopo aver fatto un respiro profondo iniziai a raccontare.<<Eroe! Come stai?>> mi chiede papà appena entro nella sua stanza.
<<Bene papà! Tu invece?>> chiedo sedendomi accanto a lui.
<<Bene campione, tutto alla grande. Stai badando alla mamma e a Chanel?>> chiese stringendomi forte a lui. Io non ricambio con la sua stessa forza, ho paura di fargli del male. Il tumore gli ha fatto andar via tutti i capelli, eppure lui è bello comunque, come un supereroe.
<<Si papà, sto facendo tutto quello che facevi tu>>
<<Tutto tutto? Anche andare a lavorare?>> chiede ridendo.
<<Ma cosa dici papà, io non posso...>>
<<Se potessi ci andresti?>> chiede guardandomi.
<<Si>> è la verità, se potessi andrei a lavorare per fare quello che faceva mio papà fino a poco tempo fa.
Lui mi stringe forte a sé scompigliandomi i capelli, mi piace tanto quando mi abbraccia forte.
<<Piccolo eroe, promettimi che rimarrai sempre così ok? Che rimarrai sempre questo bambino che sto stringendo forte a me. In un futuro, quando inizieranno i problemi della vita ridi sempre, sii il meglio di te, sii come ti ricorderò. Sarò sempre accanto a te anche se non potrai vedermi>>Lo sguardo di Alice era fisso su di me, e leggevo la tristezza per me nei suoi occhi.
<<Blake io... mi dispiace tanto>> disse stringendomi tra le sue piccole braccia. Ricambiai la stretta e misi il volto nell'incavo del suo collo, era l'unica che in quel momento sarebbe riuscita a farmi star bene.
<<Tranquilla principessa, è passato>>
<<Ma lui è anche nel tuo presente e nel tuo futuro Blake, sbagli ad associarlo al passato>> disse incastrando il marrone delle sue iridi nel verde delle mie.
<<Lo so, grazie per avermi ascoltato...>> dissi scostando una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio.
<<Lo farò sempre>>
Avvicinai il mio volto al suo e la baciai, trovando la sua anima pronta ad accogliere la mia. Due cuori addolorati, due menti maturate troppo presto rispetto alle altre, noi eravamo quello. Due ragazzi che avevano conosciuto la vita reale ed avevano iniziato a combattere battaglie troppo grandi per loro. Due anime spesso tormentate, che erano riuscite a sconfiggere demoni più grandi di loro, e se è vero che gli opposti si attraggono noi eravamo una formula a parte, la più complicata ed ingestibile, quella che ti darà più filo da torcere, ma che una volta che sarai riuscito a comprenderla ti sentirai finalmente completo.Angolo autrice
ciao a tutti! come state?
spero che il capitolo vi sia piaciuto, e grazie a questo siamo riusciti a capire la vera storia del nostro caro Blake.
cosa ne pensate?a presto,
-sharon.
xoxo.
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Fino All'ultimo Respiro
Romance«Perché quando nasci, cresci ed impari a vivere non dando per scontato nulla, impari che nulla conta di più che riuscire a farcela da sola» Nulla si deve dare per scontato, e lei lo sa bene. Lo sa chi, ora dopo ora, inala quell'aria per tutti sconta...