Alice
<<Blake>> sussurrai tra il rumore incessante delle auto in città, ma lui riuscì a sentirmi come se ci fossimo solo noi.
<<Ei...>>In quell'istante il mondo si fermò, senza badare al luogo o al tempo, e c'eravamo solo noi due, di nuovo.
<<Alice senti, io...>>
<<Per favore taci un secondo>> dissi andando verso di lui ed abbracciandolo forte a me. Se è vero che i gesti sono meglio di mille parole, allora anche un completo estraneo avrebbe capito quanto volessi trasmettergli con quell'abbraccio. La sua mancanza, tristezza e l'amore, tanto amore.
Perché forse potevo sembrare pazza, ma nonostante tutto lo amavo ancora con ogni parte di me, anche la più remota e nascosta, l'amore per lui non era mai svanito.
Sentii le sue braccia cingermi la vita, stringendomi a lui come se fossi la cosa più bella e preziosa al mondo. Il suo respiro caldo sul mio collo, il battito del suo cuore che iniziò a combaciare con il mio.
<<Mi sei mancato>> dissi io senza accorgermene.
<<Sapessi tu a me... ma dobbiamo parlare, non credi?>> chiese lui staccandosi leggermente da me, abbassando poi lo sguardo verso il mio collo.
<<La collana, l'hai messa...>> disse prendendola tra le mani con un sorriso ingenuo sul volto, e solo lì mi resi conto di quanto fosse cambiato.
Sul suo volto c'era quel poco di barba sufficiente per farlo sembrare molto più grande di quanto fosse effettivamente, ma con i capelli sempre in disordine e lo stesso sguardo, capace di leggerti l'anima senza il minimo pudore.
<<Già, era l'unica cosa in grado di averti accanto...>> risposi io.
<<Come, come hai fatto a sapere dove fossi?>> chiesi subito dopo.
<<Hai letto la lettera?>> mi chiese lui.
<<Si...>> risposi mantenendo il contatto tra i nostri occhi.
<<E allora puoi capirlo da sola>> disse sorridendomi, dio quanto mi era mancato quel sorriso.
<<Vuoi, beh ecco, vuoi passeggiare?>> chiesi in imbarazzo, ma vedendo espandersi sul suo volto il sorriso di prima mi battei il cinque mentalmente.
<<Va bene, ti accompagno fino al dormitorio ok?>> chiese iniziando a camminare.
<<Va benissimo...>>I primi minuti il silenzio tra noi regnò del tutto, ma poco dopo lui decise fortunatamente di romperlo.
<<Sei bellissima, sai?>> chiese guardandomi da quelle pozze verdi.
<<Con delle occhiaie da paura, i capelli in disordine e vestiti a caso addosso? Beh immagino che Victoria's Secret mi sceglierebbe subito>> risposi sorridendogli.
<<Sarà, ma per me rimani splendida comunque>> disse guardando in avanti.
<<Blake, comunque grazie...>> dissi stringendomi più nel cappotto per via del freddo.
<<Per cosa?>> chiese lui tornando a guardarmi.
<<Per prima, ed anche per la lettera. Ciò che hai scritto è stato...bello>> risposi sorridendo sinceramente.
<<Mi fa piacere Ali, davvero. Posso chiederti una cosa?>> mi chiese fermandosi.
<<Certo>>
<<Non prendermi per uno stalker, ma quest'anno ti ho sempre tenuto d'occhio, e quando non potevo in prima persona avevo le mie fonti certe. È passato un'anno intero e non sei mai uscita con nessuno, ti sei spenta, perché non sei andata avanti?>> chiese con tono triste.
<<Tu sei andato avanti?>> chiesi.
<<No>>
<<E perché non lo hai fatto?>> chiesi cercando di raggiungere il punto.
<<Perché ti amo nonostante questa lontananza, non sarei riuscito nemmeno provandoci>> disse con tono sicuro.
<<Beh ecco, hai trovato la risposta alla tua stessa domanda>> dissi sorridendo e tornando a camminare. Sentii la sua risata leggera farsi largo nel silenzio attorno a noi, e ciò bastò per riscaldarmi il cuore.
<<Sei tremenda>> disse ridendo.
<<Modestamente devo riconoscermi questo merito>> risposi ricambiando il gesto.<<Beh, siamo arrivati>> disse lui.
Il dormitorio del college era imponente davanti ai nostri occhi, e la luna illuminava il giusto per rendere il suo volto ancor più perfetto di quanto già non fosse.
<<Alice, io non voglio più ferirti, perciò...>>
<<Blake, non dire nulla. Immagino tu sappia dove lavoro>> dissi io.
<<Beh si, ma cosa c'entra?>> chiese confuso.
<<Domani vediamoci lì alle tre, avremo un'ora per parlare ed io ne ho bisogno>> dissi puntando i miei occhi nei suoi.
<<Ma Alice, non credi sia meglio...>>
<<Per favore>> chiesi con tono supplicante. Avevo realmente bisogno di parlare con lui, di fargli capire quanto per me fosse
nonostante l'anno passato lontani.
<<Sei sicura che ti farà bene vedermi?>> chiese titubante avvicinandosi a me.
<<Mai stata più sicura>> dissi sorridendo.
<<E allora ti passo a prendere dopo le lezioni, andiamo insieme>> disse ricambiando il sorriso.
<<Va benissimo>>
<<Buonanotte piccoletta>> disse scoccandomi un bacio sulla fronte.
<<Notte Blake>> dissi allontanandomi ed entrando nel dormitorio.
Salii le scale ed entrai nella mia stanza, trovando poi una Stephanie curiosa seduta sul letto con il suo bizzarro pigiama a forma di panda.
<<Dove sei stata? Perché sei rientrata così tardi?>> iniziò lei.
<<Stephanie...>> dissi poggiando le mie cose sul comodino.
<<Alice?...>> chiese lei confusa.
<<L'ho rivisto>> risposi sorridendo come un'ebete.
<<Cosa? A chi?>> chiese lei scattando in piedi.
<<Blake, è tornato da me!>>
<<O mio dio Ali, sono felicissima per te!>> rispose abbracciandomi di colpo.
<<Devi raccontarmi tutto!>> disse strattonandomi dal polso e portandomi sul letto.
<<Certo pettegola, allora...>>
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Fino All'ultimo Respiro
Romance«Perché quando nasci, cresci ed impari a vivere non dando per scontato nulla, impari che nulla conta di più che riuscire a farcela da sola» Nulla si deve dare per scontato, e lei lo sa bene. Lo sa chi, ora dopo ora, inala quell'aria per tutti sconta...