Alice
<<Tesoro stai attenta va bene?>> disse mia mamma dopo aver parcheggiato davanti alla mia scuola.
<<Si mamma, non ti stanchi mai di ripeterlo?>> dissi salutandola con un abbraccio.
<<No, per qualsiasi cosa chiamami eh>>
<<Mamma tranquilla, vado che altrimenti faccio tardi>> dissi scendendo dall'auto e salutandola con la mano, per poi girarmi verso l'arrivo di scuola e sentirmi -come da due giorni a quella parte- osservata dall'intero corpo studentesco.
<<Ali buongiorno!>> disse Allison venendo ad abbracciarmi seguita da Noah.
<<Ei ragazzi, pronti per un'altra giornata piena di test?>> chiesi ironica.
<<Non ricordarmelo ti prego, ho l'ultima interrogazione di matematica prima del test finale e sto dando di matto.>> disse Noah piangendo in modo teatrale.
<<Ragazzi...>> dissi io una volta entrati nella scuola, catturando così l'attenzione dei miei due migliori amici. <<E lui?...>> chiesi incerta.Vidi la mascella di Noah serrarsi di colpo nello stesso momento in cui le sue mani si chiusero a pugno lungo ai suoi fianchi. Appena se ne accorse Allison gli diede un leggero colpo sul braccio, ma non appena i loro sguardi si immobilizzarono su un punto alle mie spalle mi trovai costretta a girarmi, e per poco la voce non mi si spezzò del tutto.
<<Ciao Alice>> disse avvicinandosi -non troppo- a me.
<<Blake, ciao...>> sussurrai io. Lo sguardo dei miei due amici era molto pesante da sostenere quel giorno, e la cosa più brutta era che non sapevo il perché di ciò.
<<Beh, come stai?>> chiese lui imbarazzato grattandosi la nuca, e lì notai quel filo di barba non curata che gli dava però un'età maggiore rispetto a quella effettiva.
<<Bene>> risposi magicamente tornando in me.
<<Volevo parlarti, beh ecco solo noi due...>> disse lui alludendo a Noah ed Addison.
<<Oh ehm certo, quando...>>
<<Ora>>Fino a quel momento il mio sguardo era fisso in basso, e proprio per quello, non appena alzai lo sguardo, i suoi occhi mi sembrano due pozze senza fine. Come due calamine di forze opposte messe in uno spazio stretto, inevitabilmente si cercavano attraendosi tra loro. Eppure quel giorno il suo sguardo era diverso, era spento, completamente indifferente verso il resto del mondo. E allora mi chiesi, Blake cosa è successo?
Ci ritrovammo appoggiati ad un muro esterno della scuola, dopo un lungo tratto in silenzio lo vidi prendere un respiro ed iniziò a parlare.
<<Perché non mi hai detto nulla?>>
Ok, non mi aspettavo minimamente tutta quella calma improvvisa, piuttosto prevedevo un'altra litigata tra noi.
<<Perché avevo paura Blake, e l'ho tutt'ora>> dissi iniziando a giocare con i molti bracciali che portavo al polso.
<<Di cosa Alice, parliamone per intero, fidati di me>>
Feci un respiro profondo e ritrovai la Alice fredda, sicura di sé nonostante... no, nulla.
<<Quando dici a qualcuno di essere malato, anche la cosa più insignificante fa si che lui si senta in debito con te, che lui si senta costretto a rimanere al tuo fianco ed io non volevo questo per noi...>> dissi abbassando lo sguardo.
<<So che avrei potuto dirtelo ma ti prego Blake, comprendimi. Non te l'ho nascosto tanto per, volevo dirtelo, ma fino ad allora volevo che tu capissi che non ho bisogno di te come aiutante, ma ho solamente bisogno di averti accanto...>>Alzai lo sguardo verso di lui, ma non appena lo feci lui lo distolse.
<<Blake, non riesci nemmeno a guardarmi in faccia?...>> dissi avvicinandomi a lui con gli occhi lucidi, ma non appena posai la mia mano sul suo viso lui si scostò.
<<Blake...>>
<<Scusami, non riesco Alice>> disse iniziando ad andar via, e lì sentii letteralmente il mio cuore spezzarsi.
Quella bugia lo aveva fatto scappare da me, e tutto per colpa solo ed esclusivamente mia.
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Fino All'ultimo Respiro
Romance«Perché quando nasci, cresci ed impari a vivere non dando per scontato nulla, impari che nulla conta di più che riuscire a farcela da sola» Nulla si deve dare per scontato, e lei lo sa bene. Lo sa chi, ora dopo ora, inala quell'aria per tutti sconta...