39. Parole futili e promesse infrante

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                              Blake

<<Salve signor Willow>> dissi stringendo la mano al signore seduto accanto a me.
<<Salve signorino Johnson e salve anche a lei>> disse rivolgendosi alla ragazza al mio fianco.
<<Salve, molto piacere>>
<<Altrettanto, prego mettiamoci seduti>> rispose sedendosi sulla sedia.
Finalmente quel giorno era arrivato, ed assieme alle varie cose burocratiche sarebbe stata decisa la data di pubblicazione del mio primo libro.
<<Beh allora, direi di iniziare col dirvi tutto ciò che c'è da dire. Siamo riusciti ad elaborare copertina e design, questo sarebbe il risultato finale...>> annunciò tirando fuori dalla sua ventiquattr'ore un libro, il mio libro.
Lo guardai stupefatto e presi quel romanzo in mano, incredulo di quanto fosse importante per me aver raggiunto il mio sogno.
La copertina particolare, l'odore del classico libro appena comprato con la differenza che, quel giorno, il libro era il mio.
"Alla continua ricerca di te" occupava parte della copertina, e con mani tremanti iniziai a leggerne il contenuto.

"Quando pensi che l'amore sia per te qualcosa di irraggiungibile, quando lo immagini come qualcosa di terribilmente lontano da te, è proprio allora che il tuo qualcuno viene a bussarti alle porte del cuore. In quel momento le opzioni sono due, rifiutare e mollare tutto per paura di star male oppure metterti in gioco. Vale la pena rischiare anche la più piccola parte di te per un sentimento del genere? Inizi poi a pensare che rischiare di ferirsi, cadere e faticare a rialzarsi possono essere motivi futili rispetto a ciò che provi quando ami, e proprio in quel momento decidi che ne vale la pena. Che ne varrà sempre la pena."

<<Cosa ne pensa?>> chiese il signor Willow guardandomi.
Mi girai verso Alice e la trovai intenta a fissarmi, e con il sorriso sul volto riuscii finalmente a dire qualcosa.
<<È perfetto>>

<<È stato un piacere lavorare con lei a questo progetto, ci vedremo all'uscita del libro>> disse lui prima che uscissimo dal suo studio. Raggiunta la macchina mi girai verso la ragazza al mio fianco e vidi quel suo splendido sorriso.
<<Sono un sacco fiera di te>> disse avvicinandosi a me e stringendomi tra le sue braccia.
<<E sono felice che tu sia stata parte fondamentale del mio progetto>> risposi accarezzandole i capelli.
<<Sarò la prima ad avere il tuo libro in mano, lo sai vero?>> disse guardandomi negli occhi.
<<Non c'era nemmeno bisogno di dirlo sai?>> dissi posandole un leggero bacio sulle labbra.
Ad interrompere il momento fu il suo cellulare iniziando a suonare ripetutamente una canzone spagnola, le tipiche hit estive che riuscivano ad arrivare fino a New York. Lo estrasse dalla tasca e lo portò all'orecchio, e notai la leggerezza nei suoi occhi.

<<Jason! Come stai?>> chiese felice.
Nonostante la vicinanza tra noi non riuscii a sentire cosa dicesse, ma riuscivo comunque a mantenere il filo del discorso grazie alle sue risposte.
<<Si, ho adocchiato un appartamento non distante dal college, mi mancano pochi soldi per poter farne parola con l'attuale proprietario>>.
Suo fratello farfugliò qualcos'altro a me incomprensibile, ma sentii lei dirgli di star tranquillo e che avrebbe provveduto lei per le future spese dell'appartamento. Improvvisamente capii e, dopo che terminò la chiamata, ci sbrigammo nel dirigerci in auto ed andare nel suo dormitorio.
<<Vuoi salire?>> chiese lei.
<<In realtà vorrei parlarti di una cosa>> dissi girandomi verso di lei che preoccupata si girò di scatto verso di me.
<<Tranquilla principessa, non è quello che pensi>> risposi capendo cosa stesse pensando.
<<Cosa succede?>> chiese confusa.
<<Io abito in quel monolocale, sai bene che purtroppo da solo non potevo permettermi granché ma stavo pensando ad una cosa, e se quell'appartamento che tanto desideri ce lo dividessimo?>> chiesi senza indugio e notando subito dopo il suo volto sorpreso e i suoi occhi sbarrati scrutarmi sorpresi.

<<Blake ma non pensi che...>>

<<Che è troppo presto? Può darsi ma a me non interessa. Io ti amo, sento la necessità di averti costantemente accanto. Abbiamo perso un anno, e sono mesi che non potremo riavere indietro ma che potremmo sostituire con nuovi ricordi. E poi pensa anche al livello economico, sarebbe perfetto per entrambi. A te mancavano ancora un po' di soldi per l'affitto, io pago molto per vivere dentro quel monolocale, in caso vivessimo assieme dimezzeremo le spese>>

Vidi gli ingranaggi del suo cervello ragionare a quella proposta, e nonostante mi fossi buttato a capofitto nel chiederglielo in quel momento stavo morendo dall'ansia. La verità era che proprio quell'anno passato distanti mi era servito proprio a capire che, ora che l'avevo nuovamente accanto a me non avrei più voluto separarmi da lei. Eravamo ancora giovani, lei diciannove anni compiuti da pochi mesi ed io venti, ma nonostante ciò ero fermamente convinto che lei sarebbe stata parte fondamentale della mia vita intera. L'ansia di una possibile risposta negativa aumentava per quei secondi che parvero eterni, ma non appena vidi nascere sul suo volto quello splendido sorriso che la contraddistingueva ogni mia paura crollò.
<<Ci sto coinquilino>>


<<Cosa? Tu e lei che andrete a vivere insieme? Ma cosa cazzo mi sono perso?>> chiese Lucas al telefono.
<<Te l'ho detto che finalmente ci eravamo rimessi assieme, non voglio più sprecare tempo amico>>
<<Sono un sacco felice per te fratello!>>
<<Sapessi io Luc, a proposito, Addison come sta? Sta andando tutto bene lì giù?>>

<<Alla grande amico, lei è veramente una ragazza fantastica e non avrei potuto chiedere di meglio. Solo che in questi ultimi giorni non ci siamo visti molto, penso si sia presa qualche cosa>>
<<In che senso? Perché lo dici?>>
<<Ma non so, ultimamente stava poco bene. Nausea continua, giramenti di testa e due giorni fa ha avuto un mancamento tra i corridoi. Le chiesi se avesse voluto la mia compagnia ma non c'è stato verso, ha insistito dicendomi che se si tratta di qualche virus momentaneo me lo prenderei anche io>>

<<E tu non sei andato?>>
<<Mi ha detto di no, cosa dovrei fare?>>
<<Forse andare da lei comunque? Amico mio te ne intendi poco di donne tu>>

<<Oh andiamo, parli tu che da quando hai incontrato Alice sei diventato più sdolcinato di non so cosa>>
<<Ti devo ricordare quando ti sei inginocchiato disperato ai piedi di Addison per paura di perderla? Oppure di quando ti sei fatto truccare perché aveva bisogno di una cavia? Oppure devo ricordarti di quando...>>

<<Va bene, ho capito! Sei un rompicoglioni ma tanti auguri per la convivenza amico mio>>
<<Grazie Lucas, sei il migliore>>
<<Modestamente non serviva che lo dicessi ma grazie comunque>>

Chiusi la telefonata sorridendo, Lucas era seriamente il migliore amico da cui tutti dovrebbero prendere esempio. Era stato accanto a me sin da quando ci eravamo conosciuti, era l'unico (a parte Alice) a sapere tutto del mio passato e non mi aveva mai giudicato. C'era stato da sempre e avrei messo sempre una mano sul fuoco su di lui. Di persone false ne è pieno il mondo, di quelle che sanno solamente parlare. Ho sempre pensato che contassero i fatti nella vita, di parole futili ne è pieno il mondo e quasi mai le promesse fatte rimarranno tali. Devi stare attento a chi dai la tua anima, a chi doni le tue lacrime o i tuoi sorrisi migliori perché, purtroppo, non sempre chi dice di essere è davvero. Fidati dei fatti, di chi corre da te nonostante la bufera, di chi ti chiama solo per sapere come stai, di chi ti è accanto quando rifiuti il mondo intero. A parlare son bravi tutti, ugualmente a fare futili promesse, ma la differenza la fa chi, senza dire o chiedere nulla in cambio, resta al tuo fianco nonostante tu gli implori di andar via. Quando troverai qualcuno disposto ad essere ferito, quando ti imbattersi in qualcuno disposto a tutto per te.
Solo allora potrai davvero fidarti di questa persona, e solo allora potrai dire di aver trovato un'amico.

angolo autrice

ciao a tutti! come state? spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se vi può consolare sappiate che (stranamente mi dicono) è stato difficile da scrivere. ero partita da un'idea, rivoluzionandola cinque minuti dopo per poi tornare indietro sui miei passi. non per altro sono bilancia :,)

detto ciò, cosa ne pensate di questa proposta di Blake? Alice ha fatto bene ad accettarla oppure no?

a presto,
-sharon.
xoxo

Fino All'ultimo Respiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora