7. come mi sento?

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Marti.

Sono le undici di notte, c'è chi va a dormire, chi guarda qualcosa alla TV e chi sistema canzoni nel computer. Alcuni invece fumano. Passo davanti alla piccola sala relax e attraverso poi l'altro corridoio per arrivare alle stanze. Esco nell'altro giardinetto è trovo Luca da solo.
“ ma sei qui?”
“ mi cercavi?” domanda.
“ ho visto che tutti facevano delle cose. Tu invece eri sparito. ”
“ ho preso una sigaretta è sono uscito fuori. ”
“ fa un po' di freddo” gli dico. Entro dentro rubando una coperta a Leonardo per uscire fuori e stare con lui.
“ se vuoi vai dentro. Ti raggiungo dopo. ”
“ no no. Non voglio stare con gli altri. Ti avevo detto che: saremo stati insieme oggi ”
“ e io pensavo che ti fossi dimenticata”
“ ma scherzi? Io non dimentico niente quando faccio queste promesse" sorride “ che succede?”
“ mi manca casa”
“ è normale. Siamo chiusi qui dentro è non abbiamo modo di vedere nessuno se non le nostre facce”
“ non sono abituato a queste cose. Non sono abituato ad esternare quello che sento, se non nelle canzoni”
“ beh piano piano ci riesci. Non devi sforzarti”
“ sono bloccato con tutti. ” respira “ mi porto dietro un passato troppo complicato da spiegare. Da vivere. Un bambino di quell'età non avrebbe nemmeno dovuto vivere una cosa del genere” mi avvicino a lui e piano piano mi raccontò tutto ciò che ha passato prima di essere lì. Piange. Con uno scatto gli prendo le mani e gli lascio alcuni baci. “ ho troppa paura di fidarmi. Di provare ad avere degli amici perché poi potrebbero scaricarmi”
“ non è detto che tutti siano così. È giusto che tu abbia questa paura, però, prova anche solo a vivere la giornata come viene. Ci sono persone qui dentro che credo che con il passare del tempo possano darti tanto come tu a loro. ”
“sei l'unica che mi capisce” sorrido.
“ menomale. Almeno una su mille." Ride anche lui sta volta. Si sposta leggermente per guardarmi negli occhi.
“ come è andata oggi?”
“ bene. Anche se è difficile per me quella coreografia credimi”
“ lui è qui" indica il mio cuore “ ti guarda ed è orgoglioso ne sono sicuro” mi tira verso di lui ed un attimo a trovarmi seduta sulle sue gambe abbracciata in modo da avvolgermi completamente con le braccia la vita.
“Sto bene con te” gli dico.
“anche io” mi risponde. Il tempo di alzare gli sguardi che incolliamo le nostre labbra. Era un bacio voluto desiderato e cercato. Era un po' di giorni che ci stuzzicavamo e ci prendevamo anche così in maniera intima. Ma nessuno dei due aveva tentato di fare un passo. Ora invece, entrambi avevamo ceduto. Tiro un po' su la coperta per dargli modo di baciarmi meglio. La sua lingua accarezza la mia, è sento quelle benedette farfalle nello stomaco. Che stava realmente succedendo?
Ci stacchiamo a corto di fiato, senza dire alcuna parola, dolcemente mi bacia il naso e poi a stampo le labbra.
Mi sa che ci piacevamo entrambi.

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