E ti nascondi in debolezze che non hai 💛

32. La consapevolezza di voler stare insieme (parte due)

Aka.

La vedo arrivare sul letto, si siede appoggiando la testa e la schiena nel muso. Respiro. La guardo nel mezzo buio della notte dentro la stanza.
“non farti influenzarti dagli altri che è peggio. Tu stai bene quando stai con me? ” le chiedo sottovoce “ti basta? Tralasciando il ballo ti basta?” mi guarda negli occhi. Annuisce.
“ si. ” sussurra proprio piano che sento solo io.
“ è allora stop. Perché basta anche a me. ” si sistema più davanti al mio viso. “ prima ho detto davanti a tutti: ma sei io sto bene con Martina a chi cazzo devo dare conto? Vi do fastidio? Intralcio il vostro percorso? Nel momento che io vedo te, mi tranquillizzo, sto di nuovo bene”
“ non sono venuta a parlarti perché... non lo so.. per farti un piacere o mi facevi pena.. ” so che c'era rimasta male del chiacchiericcio ed era stata un po' tra le sue appena aveva sentito le opinioni. E io anche non ero molto felice di quei discorsi. “sono venuta a parlarti perché stavo male io. Perché se non sto con te sono sola. ” confessa guardandomi negli occhi.
“ vieni un po' qua" le dico. La tiro per un braccio portandola più vicino a me. Le bacio una guancia. La stringo in un braccio forte, appoggia la testa sulla mia spalla, sembra passare poco tempo così. Sto bene realmente con lei. Sento di poter essere realmente me stesso senza bisogno di alcun muro o altro. Lei sa, mi conosce realmente, sa curarmi ogni ferita anche solamente guardandomi. Ed era una cosa che non mi era mai capitata prima.  Le accarezzo la schiena, sento i nostri cuori attaccati che battono insieme. Non potevo avere migliore consapevolezza.
“Ti amo" le dico. Mi sorride. Successivamente ci baciamo. Un bacio a stampo ma più lungo del solito. Leonardo era in stanza con noi, non era il caso di dare spettacolo. Me ne stampa un altro e un altro ancora.
“anche io" mi sussurra accarezzandomi la guancia dopo. Sorrido.

“Io e te... Come nelle favole”