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Ethan Pov.

"Ethan, ti prego! Sono stata obbligata a farlo, non avrei mai pensato che Margot sarebbe arrivata a tanto".

Tra le vecchie mura di pietra grigia riecheggiano i singhiozzi di Holly, seduta sul gelido pavimento impolverato. Disperata e spaventata non fa altro che piangere e a chiedere perdono per quello che ha fatto.
La sua voce è come carta vetrata che trasforma in polverina la mia pazienza, mandando in fumo il mio autocontrollo.

"Ragazza, chiudi quella bocca" mi lamento.

Osservo i coltelli, i machete, i gladio, a partire da quelli più antichi a quelli più moderni messi in ordine, i fucili, le mitragliatrici, le pistole: a colpo singolo, semiautomatiche e a rivoltella. Le fruste, i bastoni, i martelletti di diversa misura e i tirapugni insieme alle spade e le sciabole antiche racchiuse in delle vetrine dall'aspetto elegante.
Posiziono delle corde alle estremità del tavolo, una su ogni lato legandole per bene.

"Ethan, ti prego"

Roteo gli occhi al cielo ormai stufo avvicinandomi alla ragazza con aria minacciosa. La prendo in braccio come un sacco di patate e la faccio sedere sul tavolo d'acciaio posto davanti a me.

"sdraiati" ordino afferrando l'estremità di una corda.

Holly scoppia in un pianto che fa sembrare il suo viso un pomodoro marcio a causa del colore e la smorfia di dolore che si è creata su di esso.

"Ragazza ormai è tardi per i rimpianti e le scuse, su. Dovevi pensarci prima. Sai bene com'è fatto Travis" dico sussurrandole all'orecchio afferrandole i capelli. "Fa' quello che ti dico o sarà peggio per te".

Obbedisce lasciandosi andare sulla superficie del tavolo. Le divarico le braccia e le gambe tremolanti e magre, legandole saldamente con le corde.

Travis Pov.

Scendo giù dalle scale che portano al sotterraneo con l'eccitazione che cresce sempre di più in me insieme alla mia rabbia nei confronti di Holly.

Sdraiata su un tavolo, mi guarda con uno sguardo terrorizzato di chi sa che sta per essere torturato e che non è ancora pronto per abbracciare la morte.
Lecco le mie labbra e sfrego i palmi delle mani uno contro l'altro soddisfatto per il lavoro svolto dai miei ragazzi.

"Travis, ti prego. Ti scongiuro! Accetta le mie scuse, ascoltami! Non avevo la più pallida idea delle intenzioni di Margot, non pensavo volesse uccidere davvero quella ragazza"

Si dimena sembrando una posseduta durante un'esorcismo, urlando e sbattendo il capo come una pazza.

Clarissa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora