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Cassandra Pov.

Son chiusa in questo ospedale psichiatrico insieme ad Eddie da mesi ormai, mi chiedo quando uscirò da qui, semmai un giorno la dottoressa Melanie Robinson si decidesse di farmi uscire.
Dice che stiamo migliorando, che stiamo facendo dei progressi, vedo come guarda me ed Eds con sguardo fiero. Ma la verità è che più passa il tempo e più sento la depressione avvolgermi come un mantello pesante sulle spalle. Mi sento un po' un vegetale, non mangio, non dormo, fisso il vuoto per ore e scoppio spesso in pianti liberatori pieni di rabbia e frustrazione.
Non vedo dei miglioramenti in me, e nemmeno nel mio amico.
Mi chiedo come stia Clarissa, ogni giorno mi manca sempre di più, spero di rivederla presto o almeno di avere sue notizie. Chissà se lei sa che io ed Eddie siamo chiusi qui per colpa di Travis.

Clarissa Pov.

"Verrai con me, che ti piaccia o meno" ribatte il ragazzo dai riccioli neri mentre sorseggia del whisky da un bicchiere di vetro.

"Non se ne parla, io con te non vado da nessuna parte Travis!"

"Ho deciso e non si discute, sei come una bambina da tenere sempre sotto controllo e questa cosa mi da sui nervi. Non posso rischiare di perdere altro tempo. Devo partire per un viaggio di lavoro e tu verrai con me, non posso lasciarti qui da sola. Pazza e stupida come sei proveresti a scappare per la terza volta "

Furiosa esco fuori dal suo studio sbattendo la porta, non ne vale la pena continuare a parlare con lui. È come se stessi parlando con un muro.

Torno in camera trovando sul letto una valigia bianca e Noah che resta con i gomiti poggiati sulle ginocchia, seduto su una sedia.

"E questa?" chiedo indicando la valigia.

"È per te, a Travis non piacciono i vestiti che hai deciso di portare tempo fa così te ne ha comprati dei nuovi, ti serviranno"

Non ci vedo più dalla rabbia. Chi è lui per decidere cosa devo indossare e dove devo andare? Non partirò con lui e non indosserò i vestiti che mi ha dato.

"Stai scherzando" dico incredula "Dimmi che stai scherzando"

"Sono serio, partirete per un viaggio di lavoro, per tutti sarà come se tu fossi la sua Donna. Dovresti fare una bella impressione, un paio di jeans o una tuta non andranno bene per quel tipo di occasione"

"Io, che cosa? La sua donna? Oddio vi è andato di volta il cervello" sbotto nervosa.

"Di certo non andrai con lui sotto le vesti di una prostituta".

Noah Pov.

Clarissa inizia a torturarsi i capelli con le mani visibilmente nervosa. Provo a calmarla ma ogni cosa che dico sembra peggiorare solo la situazione.
Mi alzo dalla sedia e gli faccio cenno di seguirmi "vieni, ti faccio prendere una boccata d'aria, magari ti rilassi stando un po' fuori".
Annuisce distratta, forse non ha nemmeno capito cosa gli ho appena detto. Mi segue scendendo con me giù dalle scale evitando di passare davanti allo studio di Travis.

Mi siedo sul muretto posto sul lato sinistro del giardino. L'erba è cresciuta di poco, solletica dolcemente le caviglie con i suoi fili verdi e a Clarissa sembra piacere questa sensazione, vedo il suo viso più radioso e un sorriso formarsi sulle sue labbra.

"Grazie, mi ci voleva un po' d'aria fresca Noah".

Gli sorrido di rimando porgendoli una sigaretta.
Ben presto nuvolette di fumo iniziano a formarsi, riempiendo i nostri polmoni.

Aspiro la mia sigaretta godendo di questo attimo di pace socchiudendo gli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 22, 2023 ⏰

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