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Travis Pov's
Esco fuori dal casinò seguito da Margot.
"Come sei sexy con questo completo..."
Salgo in macchina e la lascio lì sul marciapiede ignorando le sue imprecazioni. Premo l'acceleratore e imbocco la strada per andare a casa di Ferdinando.

Decido di chiamare Noah.
"Sì?"
"Fatti trovare a casa di Ferdinando entro dieci minuti" ordino.

Poco dopo mi fermo a qualche metro prima dalla destinazione. Mi incammino e Noah mi viene incontro con un borsone nero.
Faccio cenno con una mano di seguirmi.
Suono il campanello della villa e una giovane cameriera viene ad aprire.
"Oh, da quanto tempo Signor Winkler! Entri pure, vado a chiamare i Signori, si accomodi" cinguetta quest'ultima dileguandosi ancheggiando sui suoi tacchi neri.

Poco dopo Ferdinando scende dalle scale con sua moglie Claire a braccetto.
"Travis, mettiti pure comodo. Da quanto tempo! Posso offrirti qualcosa? Del buon whisky, ti va?"
Annuisco sedendomi su una poltrona di velluto viola.
"Posso sapere a cosa è dovuta questa visita?" domanda passandomi il bicchiere con mano tremante.
Le nocche bianche stringono il bicchiere per nascondere il tremore e i suoi occhi guizzano da una parte all'altra in cerca di qualcosa. Sposto lo sguardo a Noah che capisce al volo le mie intenzioni. Prendo il bicchiere e mi alzo di scatto lasciando interdetto l'uomo davanti a me. Noah si precipita da Claire puntandole un coltello sotto il mento.
"Travis, ti prego! Non farle del male" piagnucola l'uomo inginocchiandosi "sto lavorando duro, ho quasi finito il progetto. Ti prego!"
Bevo il liquido cristallino tutto d'un sorso sentendo ben presto un piacevole brivido percuotere le spalle.
Poso il bicchiere ormai vuoto su un tavolino e con passo calmo ma allo stesso tempo deciso inizio a girare per la stanza facendo innervosire ancora di più Claire.
"Non sono qui per il tuo progetto"
"Sei qui per soldi? Puoi prendere tutto quello che vuoi. Tieni questo vaso, vale molto" singhiozza porgendo l'oggetto in questione.
Afferro il vaso dai motivi floreali e lo frantumo contro la parete, sprezzante e pieno di rabbia.
Ferdinando sobbalza spaventato.
"Dove stanno le piccole della casa?"
"Non ci sono, hanno organizzato un pigiama party con le amiche"
Inclino la testa di lato contrariato.
"Non farmi perdere la pazienza " suggerisco.
"Lo giuro"
Sposto lo sguardo a Noah con una smorfia annoiata in viso e lui con un gesto fulmineo cava un occhio a Claire usando il suo pugnale dalla lama dorata. La donna inizia a gridare e a piangere per il dolore, si porta una mano sul viso ricoperto di sangue cercando di tamponare la ferita con un fazzoletto.
"Te lo chiedo per l'ultima volta. Dove sono le piccole della casa?"
"Di sopra"
Faccio un mezzo sorriso soddisfatto.

Entro in camera delle ragazze trovando la primogenita in biancheria intima con un coltellino stretto nella mano.
"Cos'è, adesso hai paura?" Domando con sarcasmo.
"No, non mi fai paura. Sei solo un coglione che gioca a fare il mafioso"
Faccio finta di non aver sentito e mi avvicino a lei.
"Stammi lontano!" Urla sputando sulle mie scarpe.
Alzo un sopracciglio.
"Adesso ho proprio perso la pazienza ragazzina".
Gli tiro uno schiaffo sulla guancia che ben presto diventa rossa. Tiro i suoi capelli all'indietro e la costringo ad inginocchiarsi davanti a me.
"Vediamo cosa sai fare con questa lingua lunga che ti ritrovi"
La ragazza inizia a piangere.
"Muoviti" ordino stringendole più forte i capelli.
Inizia a slacciare la cinta dei miei pantaloni, tirandoli giù.
Lascia caldi baci sui miei boxer creando piccole macchie di saliva tra un singhiozzo e l'altro.
"Guardami negli occhi e continua "
Abbassa anche i boxer e inizia a massaggiare delicatamente il mio membro su e giù passando il pollice sulla cappella.
"Prendilo in bocca"
Posa le labbra sul mio pene e lentamente inizia a leccarlo con la punta della lingua abbassando il capo.
Avvolge la punta con le labbra e inizia a succhiare muovendo e giocando con la lingua.
Inizio a muovere con forza il mio bacino spingendo nella sua bocca fino a sentire la sua gola e le sue labbra che stringono per lo sforzo.
Poco dopo mi stacco da lei ancora gonfio e indolenzito per il desiderio.
"Argh, non sei capace a fare nemmeno un pompino" sputo irritato.
"Ti prego, non intralcerò più Anthony. Non uccidermi, non lo farò mai più!" Supplica.
"Troppo tardi" dico premendo il grilletto della mia pistola lasciandole un buco sulla fronte.

Scendendo al piano di sotto vedo Ferdinando pieno di lividi in volto e macchie di sangue che ricoprono tutta la camicia. Guarda con un espressione di dolore il corpo della moglie e della cameriera abbandonati sul parquet.
Senza guardarlo negli occhi esco stirandomi il completo con il palmo delle mani.
Torno a casa con la mia BMW e con un'altra morte sulla coscienza.
Arrivato parcheggio e mi precipito nel mio studio. Riempio un bicchiere di whisky e lo butto giù tutto d'un sorso ignorando il peso che sento sul petto.

Clarissa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora