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Eddie Pov's.
Vedo Cassandra correre verso di me trascinando con se Clarissa da sotto le braccia. Scendo dalla macchina preoccupato precipitandomi ad aiutarla.

"Che cazzo è successo?" Urlo
"Zitto e aiutami, apri lo sportello! Dobbiamo andarcene via da qui" risponde Cassandra in preda al panico.
Faccio come mi è stato chiesto stendendo Clarissa sul sedile posteriore. "Dove andiamo adesso?" Chiedo scaldando il motore.
"A casa"
"Cosa, sei pazza? È il primo posto dove Travis andrà a cercare"
"Clarissa ha bisogno di cure " dice con un tono di voce che non lascia trapelare molto, se non il fastidio che le ha causato la mia obiezione.

Clarissa Pov's.
Mi risveglio nel mio letto con un forte mal di testa, provo ad alzarmi ma non ci riesco.
"Clary, riposati"
Nel sentire la voce di Cassandra la rabbia si impossessa ben presto di me: "Tu! Ma sei forse impazzita? Come ti è venuto in mente di spaccarmi un vaso in testa? Volevi forse uccidermi?" Sbraito alzandomi dal letto.
"Volevo solo aiutarti..."
"Aiutarmi? Aiutarmi?! Travis non mi ha mai toccata, non ha mai osato picchiarmi! Adesso sai cosa succederà grazie a te? Lo sai?"
Urlo incazzata nera.
"Lo so, ci cercherà e quando ci avrà trovate ci farà fuori. Per far si che questo non accada dovremmo  partire, comprare dei biglietti per l'Italia e non tornare mai più qui"
La guardo accigliata.
"No, io non vado da nessuna parte"
"Clarissa, non ti riconosco più. Ti hanno drogata? Forse non hai la mente lucida"
"Ma che cazzo stai dicendo? Sei tu che non ragioni più con la testa! Siamo fritte, fritte! Verrà a cercarci, sì, e saranno cazzi amari"
"No, non ci troverà se ce ne andremo via in tempo"
Davvero non capisce il pericolo che stiamo correndo?
"No, sarà peggio"
"Oh, senti pensa quello che vuoi, io intanto vado a comprare i biglietti per il prossimo volo". Biascica ormai stufa di questa conversazione, lasciandomi da sola nella stanza.

Dopo essermi fatta una veloce doccia scendo giù in cucina, stappo una birra e dopo aver fatto qualche sorso mi accorgo della presenza di Eddie.
Cosa ci fa Eddie qui?
Si stiracchia sul vecchio divano allungando le braccia. "Clarissa..." dice quasi in un sussurro scrutandomi dalla testa ai piedi.
Lo guardo per qualche secondo continuando a bere.
"Come ti senti?" chiede preoccupato.
"Eddie, mi fa piacere vederti ma cosa ci fai qui?"
"Io? Io..." balbetta nascondendo il viso con le mani.
"Eddie?" Lo incalzo avvicinandomi
"Clary, ho fatto un casino!"
"Calmati, non sarà un casino grosso quanto quello che ha fatto Cassandra"
"Sì, lo è. Entrambi abbiamo avuto l'idea di portarti via da Travis e da tutta quella merda il prima possibile per paura che ti accadesse qualcosa di brutto... Solo che io stavo aspettando il momento giusto e stavo ancora escogitando un piano, lei invece stava tramando qualcosa alle mie spalle già da un po'. Forse per non coinvolgermi più di tanto e per non mettermi in pericolo. Non lo so. Ma sapevo che da un momento all'altro avrebbe agito e preso dal panico ho chiamato Clark dicendo che Anthony stava nei guai e che gli avrei dato la posizione solo se in cambio avrebbe protetto voi due"
"Tu? Che cosa?!"
Urlo scioccata portandomi le mani sulla testa.
"Stai scherzando, vero? Eddie, è uno scherzo, dimmi che non è vero"
"Purtroppo sì"
"Non appena verrà a scoprirlo Travis ci farà un buco in fronte senza pensarci due volte"
"Già " afferma sconfitto.
Terrorizzata dall'idea di quello che potrebbe succedere allento la presa che ho sulla bottiglia che scivola subito sul pavimento frantumandosi in mille pezzi proprio come la mia speranza di farcela.

"Cazzo!"
Eddie si alza di scatto e si para davanti a me, come se fosse uno scudo pronto a difendermi.
"Travis, ti consiglio di andartene. Va' via tu e i tuoi due amici" ammonisce Eds indicando Ethan, il ragazzo di colore dagli occhi color miele e Noah, il ragazzo dai capelli color platino con una lacrima tatuata sotto l'occhio.
"Ridicolo" ridacchia Ethan divertito raggiungendoci a lunghi passi nel soggiorno
"Clark arriverà qui a momenti" afferma deciso Eddie non muovendosi di un millimetro.
"Clark non arriverà" Annuncia Travis con il suo tono intimidatorio.
Sento un lungo brivido di puro terrore attraversarmi la schiena.
"Travis, è me che vuoi, lascia stare Eddie"
Mi sposto da Eddie avvicinandomi al ragazzo tatuato "Non c'è bisogno di fare una carneficina, per favore non fargli del male"
"Dovevi pensarci prima di scappare" dice, la sua espressione seria e il modo con il quale mi guarda mi fanno venire la pelle d'oca.
Noah contrariato per le parole che ho appena detto dondolando la testa in segno di negazione. Alza la pistola puntandola contro il mio amico, e dopo aver fatto un mezzo sorriso spara lasciando un proiettile nella gamba di Eddie.
Travis afferra il mio braccio e Ethan carica di peso Eds, fregandosene delle sue grida di dolore che sbattono contro i miei timpani. In quel momento entra in casa Cassandra sventolando felice tre biglietti per aria "Ragazzi! Preparate le valigie, andiamo in Italia!"
Ma il suo sorriso scompare non appena il suo sguardo mette a fuoco la scena che gli si para davanti.
Noah senza perdere tempo l'afferra per i capelli e la trascina fuori di casa negandogli la possibilità di reagire.
Ci costringono a salire su un furgoncino e prima di vedere Travis chiudere lo sportello, noto un sorriso diabolico formarsi sulle sue labbra.

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