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Pov's Clarissa.
Il sole filtra dalle tapparelle con piccoli fasci di luce che percorrono la stanza fino ad accarezzare le coperte morbide che coprono il mio corpo. Apro gli occhi e mi perdo ad osservare il soffitto bianco.
Immagino che a quest'ora Travis sarà sicuramente intrappolato in un taxi fermo in mezzo alla strada per il troppo traffico, imprecando per il suo ritardo a lavoro.

Percorro gli scalini scendendo giù dalle scale, dirigendomi in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Un tonfo al cuore e un misto di gioia e sorpresa riempiono le mie pupille che ben presto si illuminano sperando in un'aiuto. Holly è davanti a me, con un sorriso che gli illumina il viso e una tazza di caffè tra le mani.
"Cazzo, allora è proprio vero quello che si dice in giro! Vieni, fatti abbracciare Clary" esalta entusiasta la ragazza stringendomi in un forte abbraccio.
"Non ti preoccupare, ti porto io via da qui" sussurra passando una mano sulla mia schiena con fare affettuoso.
"Ma non posso, Holly. È pericoloso"
"Fidati della tua vecchia collega" esordisce lei sciogliendo l'abbraccio.

Noah Pov's.
Mi risveglio accecato dalla luce del sole, guardo il display del cellulare e dopo aver visto le varie notifiche decido di alzarmi per fare una doccia. Noto sul comodino un biglietto, lo apro e vedo che a lasciarlo è stata Holly.

"Sono andata a fare delle commissioni con una mia amica, non mi aspettare per pranzo.
Holly."

Confuso getto il biglietto nel cestino della spazzatura.

Pov's Clarissa.
"Aspetta, passiamo da qui" dice Holly tirandomi per la mano.
"Holly, no! La villa è sorvegliata. Ho già provato a scappare una volta e non è andata a buon fine" dico agitata.
"Ti fidi di me?" Domanda fermandosi di scatto e guardandomi negli occhi.
No, non mi fido di lei, è solo una mia collega, non una mia amica e non la conosco nemmeno. Non capisco questo suo interesse nei miei confronti per tirarmi fuori da questa merda, ma se fidarmi di una sconosciuta è il costo da pagare per potermene andare via da qui e per poter salvare i miei amici allora sì, farò questo sforzo.
"Sì Holly, andiamo. Mi hai convinta".

Ci dirigiamo verso il salotto, per poco non prendo un'infarto vedendo Ethan seduto su un divano in pelle intento a leggere un giornale.
Indietreggio spaventata ma Holly prontamente mi afferra per il polso trascinandomi verso la porta che da sul retro.
Fortunatamente non sembra esserci nessuno a sorvegliare questa parte della villa.
Percorriamo il giardino giungendo davanti ad un muretto.
"Dobbiamo scavalcarlo, non possiamo passare dal cancello principale" propongo convinta.
Mentre provo a scavalcare il muretto sento un cane abbaiare in lontananza.
"No, no! Questo è il dobermann di Noah! Muoviti Clarissa, non abbiamo tempo da perdere, se ci scoprono siamo finite" sollecita Holly.
Presa dalla paura scavalco il muro con un salto. Vedo il dobermann avvicinarsi correndo sulle sue lunghe zampe nere e con la bava che si accumula nella bocca stretta in un ringhio. I denti appuntiti e lo sguardo pieno di rabbia del cane mi lasciano interdetta.
"Andiamo via, corri!" Mi richiama la ragazza agitando le mani in aria.
Inizio a correre sentendo il sangue che pompa nelle vene sperando che il cane non riesca a raggiungerci. Corro più forte che posso.
"Vieni, entra nel furgoncino!"
Urla Holly indicando un piccolo furgoncino nero.
Lei si siede al posto del guidatore e io apro lo sportello posteriore sedendomi al lato del passeggero.
Una ragazza dai capelli rossi e ricci mi fa spazio facendomi sedere meglio e con uno strano sorriso stampato sul volto si presenta, porgendomi una mano dalle unghie laccate di rosso e le dita piene di anelli d'oro.
"Piacere, io sono Margot".
Il furgoncino parte accelerando facendo chiudere lo sportello di scatto e una strana sensazione di malessere e agitazione si impossessa del mio corpo. Ho un brutto presentimento.

Clarissa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora