Il secondo giorno a Hogwarts non fu poi così diverso dal resto, i ragazzi del primo anno invece, guardavano con ammirazione quelli più grandi. Anche loro, come Cassandra e i suoi amici la prima volta, si spaventarono alla vista dei fantasmi che risiedevano al castello.
Cassandra e Cedric erano seduti sopra una panchina in cortile, non facevano mai colazione con gli altri studenti nella Sala Grande poiché non sopportavano il frastuono mattutino. Avevano una specie di patto su chi dovesse procurarsi la colazione, si alternavano a giorni per sottrarre qualcosa nelle cucine prima che iniziassero a cucinare.
«Ti sei superata oggi.» Disse Cedric dando un altro boccone al suo Pies, un piatto Londinese famosissimo, erano dei tortini di pasta brisè ripieni di pollo e funghi ridotti in crema. Il ragazzo andava matto per quel piatto, Cassandra lo sapeva e quando sgattaiolava in cucina e ne vedeva un vassoio pieno, faceva una bella scorpacciata.
«Ma grazie.» La ragazza fece un piccolo inchino e addentò il tortino. Era letteralmente squisito.
«Ne mangerei fino a scoppiare.» Sorrise Cedric finendo il suo terzo Pies.
«Vacci piano, Diggory. Farai indigestione.» Lo avvisò Cassandra, il suo migliore amico la guardò fingendosi ferito e ripose nel tovagliolo l'ultimo boccone.
«Come ti senti tu? Va tutto bene? Stai mangiando?»La riempì di domande, Cassandra non amava parlare di 'quello', preferiva rimanere in silenzio,per questo, annuì semplicemente alle domande dell'amico. «Sicura?» A quell'altra domanda, Cassandra cominciò ad agitarsi.
«Devo andare, a dopo.» Si buttò lo zaino sulle spalle e prese a camminare ignorando il suo migliore amico urlare il suo nome. Cedric si sentì in colpa, la pesantezza di quella situazione gli piombò addosso come un macigno, non voleva metterle pressione, desiderava solo che lei stesse bene.
La prima lezione della giornata era Divinazione con la professore la Cooman, una donna alta e molto magra, che portava degli spessi occhiali che ingrandivano spaventosamente i suoi occhi.
Cassandra non era sicura di credere a ciò che sentiva in quell'aula, aveva scelto quella materia facoltativa per impegnare più tempo possibile in qualcosa che non fossero i suoi incubi o pensieri negativi. Quella scelta fu dettata anche dalle continue insistenze di Hermione che non l'aveva mollata un secondo appena seppe di quel corso.
«Buongiorno miei cari, prego, prendete posto.» La Cooman fece segno a tutti di entrare, una decina di bracciali ai suoi polsi tintinnarono rumorosamente. Cassandra si sedette accanto Hermione, si accorse poco dopo, che alcuni dei Serpeverde, tra cui Draco Malfoy, si erano iscritti a quel corso.
Cassandra guardò il ragazzo biondo per qualche secondo ma cambiò direzione quando lui incrociò il suo sguardo. Si ricompose e cominciò a seguire la lezione.
«Benvenuti a Divinazione.» Disse eccitata, era la sua prima lezione dell'anno. «Quest'anno studieremo i metodi base di questa affascinante materia, il primo trimestre sarà dedicato alla lettura delle foglie di tè-»La donna si bloccò con uno sguardo fisso sui ragazzi, rimase zitta e immobile. Hermione lanciò un'occhiata allarmata a Cassandra che cercava di non ridere. La Cooman era rigida e con gli occhi spalancati, nell'aula regnò il silenzio misto a confusione.
«Sento... sento che qualcosa di brutto capiterà ad uno di voi... sento l'odore del sangue...un lutto scombussolerà tutti.» Si fermò di nuovo, il camino dietro di lei si spense e si riaccese immediatamente da solo. I pochi studenti dell'aula si guardarono a vicenda col fiato sospeso, un silenzio carico di tensione seguì le parole della donna che apparve poi tranquilla. «Cosa...cosa stavo dicendo?» Si sbloccò guardando le facce sconvolte dei ragazzi davanti a sé. Cassandra sentì l'agitazione muoversi nel suo stomaco come un rettile, cercò di respirare lentamente.
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Heart Of Glass; Draco Malfoy
FanfictionCassandra incontrò lo sguardo di Draco, e per la prima volta capì che tutto quello a cui fosse destinata, non contava. Lui era ciò che lei voleva, il desiderio che viveva in loro era più forte di quel progetto che le famiglie avevano disegnato per e...