𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐨.

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Ron e Cassandra rimasero insieme tutta la notte finendo poi per addormentarsi sul divano della Sala Comune, fu Hermione a svegliarli. Non aveva idea di quello che fosse successo durante la notte, avevano preferito non svegliarla così non appena il sonno li aveva abbandonati completamente, raccontarono tutto all'amica.

«Come avete potuto non avvisarmi? Harry è anche mio amico.» Hermione era furiosa, Ron le aveva già spiegato che non voleva farla preoccupare.

«Hermione non potevamo fare nulla anche stesso.» Cassandra sbadigliò e si strofinò gli occhi con il palmo della mano, Hermione sbuffò.

«Avrei potuto trovare...una soluzione.» Disse abbassando la voce e chinando il capo. Hermione teneva più di quanto si potesse pensare a Harry, era come un fratello per lei.

«Piton lo sta già aiutando.» Rispose Ron alzandosi e stiracchiandosi le braccia, Cassandra consolò l'amica.

«Dovrebbe tornare a momenti, ha solo bisogno di trovare il modo per non far entrare Voldemort nella sua testa.» Cassandra confidava nella forza di Harry, aveva già superato parecchie prove, aveva già combattuto contro il Signore Oscuro.

Harry entrò nella Sala Comune poco dopo, aveva l'aria stanca e le occhiaie sotto i suoi occhi erano ancora più scure. Si era allenato tutta la notte con il professore, era distrutto e aveva bisogno di dormire. I tre ragazzi gli corsero incontro, Hermione cominciò a fargli un interrogatorio.

«Lascialo stare, ha bisogno di riposo.» Ron le aveva detto ricevendo un'occhiataccia brutale da Hermione.

«Piton mi darà delle lezioni di Occlumanzia, scusatemi sono troppo stanco.» Harry si fece spazio tra di loro e salì per le scale e dritto alla sua stanza, Ron lo seguì a ruota lasciando le due ragazze da sole.

«Tranquilla, andrà tutto bene.» Cassandra abbracciò Hermione strofinandole le mani sulla schiena. «Forza, andiamo a fare colazione.» Le due ragazze si prepararono, indossarono la loro divisa da Grifondoro e si avviarono verso la Sala Grande. Per la strada Cassandra incontrò Cedric, Hermione avanzò e raggiunse Ginny al tavolo dei Grifondoro.

«Come va'?» Cedric le sorrise, Cassandra sospirò e la preoccupazione dipinse il suo volto stanco.

«Non bene, Harry ha degli incubi ma credo che siano più visioni. È rimasto tutta la notte con Piton per imparare a non far entrare Voldemort nella sua testa.» Spiegò Cassandra mentre entravano nella Sala, lei si guardò intorno e vide la spensieratezza sui visi degli altri studenti. A volte avrebbe voluto essere come loro invece era molto sensibile e la preoccupazione degli altri la sentiva incollata su sé stessa.

«Caspita... credi che lui stia...stia tornando?» Cedric deglutì nervosamente al solo pensiero, nonostante il Signor Oscuro si fosse presentato molteplici volte, non era mai riuscito a completare il suo compito: uccidere Harry e distruggere Hogwarts.

Cassandra non rispose, lasciò quella domanda in bilico. Neanche lei sapeva cosa pensare, anzi, fino a quel momento non si era preoccupata effettivamente. Se Voldemort fosse tornato davvero, molte cose sarebbero cambiate.

I due si salutarono e si avviarono ognuno verso i rispettivi tavoli, Cassandra si sedette accanto a Neville che farfugliava qualcosa su sua nonna. Involontariamente i suoi occhi finirono sul posto di Draco Malfoy, e lui era lì. Aveva il suo solito cipiglio sul viso e la sua perfetta fidanzata al suo fianco. Cassandra si obbligò a distogliere lo sguardo, era ancora frastornata per ciò che era successo tra loro due. Guardare Draco la riportava con la mente alla loro vicinanza, alle parole che si erano detti. Decise di non pensarci, aveva già parecchi problemi a cui pensare.

Harry non si era presentato alle lezioni, la McGranitt avvisò i Weasley che loro padre stava bene e che fosse solamente ferito. Quindi ciò che aveva visto Harry non era un sogno, era una visione, era ciò che Voldemort stava facendo in quel preciso momento.

Heart Of Glass; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora