Erano passati un paio di giorni da quando Cassandra e Draco si erano ritrovati a condividere un piccolo nascondiglio per fuggire da Gazza. Draco non si era più fatto vedere e quell'assenza non era sfuggita all'attenzione della ragazza. Non voleva ammetterlo ma era abbastanza preoccupata, il ragazzo non frequentava le lezioni e non si era visto neanche nella Sala Grande durante i pasti della giornata. Cassandra era insieme a Cedric seduta sopra una panca in un corridoio, guardavano la pioggia cadere incessante nel piccolo cortile interno. Stavano mangiando dei biscotti con gocce di cioccolato.
«Novità di Harry?» Le chiese il ragazzo. Harry continuava ad allenarsi con Piton, quegli incontri avvenivano di sera, dopo l'ora di cena. Ormai lo vedevano poco e niente.
«Lo vedo di rado, spero solo che stia bene.»Cassandra sospirò e ripose nella scatola il biscotto che aveva preso, il pensiero che ne avesse mangiati troppi l'assillò nonostante ne avesse ingurgitati solamente tre. Cedric notò quel gesto e si obbligò a pensare ad altro, sapeva quanto fosse difficile parlare di quella situazione con Cassandra. Era preoccupato ma non più di tanto, finché l'avesse vista mangiare non si poneva il problema. Non troppo almeno.
«Già...anch'io.» La voce di Cedric si spense, aveva lo sguardo fisso sulla fontana in mezzo al cortile. Rimasero insieme pochi minuti prima che la professoressa McGranitt si avvicinasse a loro.
«Signorina Crockford, può venire con me?» La donna aveva le mani unite davanti a sé, lungo il corpo. Il viso era segnato da un'espressione indecifrabile. Cassandra e Cedric si guardarono confusi senza sapere il motivo per cui lei dovesse andare con la professoressa. Cassandra si alzò e si ripulì la gonna dalle briciole dei biscotti, rivolse a Cedric uno sguardo preoccupato che lui ricambiò con un'occhiata rassicurante come faceva ogni volta che Cassandra doveva affrontare qualcosa.
Silenziosamente le due donne si incamminarono per i corridoi, Cassandra si mangiucchiava le unghie nervosamente. Non sapeva cosa avesse fatto di sbagliato. La mente di Cassandra concepì un pensiero super negativo: e se fosse successo qualcosa a Harry?
L'agitazione cominciò a solleticare il petto di Cassandra, si sentiva brividi di paura scenderle per la schiena. Il cuore le batteva forte e non vedeva l'ora di sapere cosa stesse succedendo. La professoressa si fermò davanti una nicchia con due Gargoyles di pietra.
«Sorbetto al limone.» Recitò la McGranitt alzando le mani, Cassandra si fermò al suo fianco guardando con curiosità la statua. Non appena quelle parole uscirono dalla bocca della professoressa, le statue presero a muoversi alzandosi e rivelando una scala. «Silente ti aspetta.» Le disse guardandola con serietà, l'agitazione di Cassandra si ampliò, si sentiva le gambe molli. Lentamente prese a salire le scale, poco dopo sbucò in una stanza spaziosa e piena di oggetti di ogni genere, Cassandra mosse i piedi con riluttanza mentre si guardava intorno. Quando aveva accompagnato Ron e Harry da Silente non si era presa la briga di guardarsi intorno, non ricordava bene neanche la strada che avessero fatto. Aveva avuto ben altro a cui pensare quella notte.
«Eccoti qui.» Silente fece il suo ingresso, la guardò con un piccolo sorriso da sopra gli occhiali a mezzaluna e si avvicinò alla sua grande scrivania. «Ti starai chiedendo per quale motivo ti trovi nel mio ufficio.» Si voltò di spalle e trafugò in una grande coppa.
«Beh, sì, signore. Non credo di aver commesso qualcosa...» mormorò Cassandra abbassando lo sguardo. «Forse c'entra qualcosa con Harry? Sta bene?»
Silente si voltò e si avvicinò a lei. «Harry sta bene ma devo dire che sei molto perspicace. Tieni, un po' di caramelle.» L'uomo aprì la mano rivelando un mucchio di caramelle, Cassandra per educazione ne prese un paio e le fece scivolare dentro la tasca della toga. «Dovrei parlarti di qualcosa...mi aspetto però che rimanga tra me e te.» La guardò negli occhi, Cassandra non capiva ancora.
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Heart Of Glass; Draco Malfoy
FanfictionCassandra incontrò lo sguardo di Draco, e per la prima volta capì che tutto quello a cui fosse destinata, non contava. Lui era ciò che lei voleva, il desiderio che viveva in loro era più forte di quel progetto che le famiglie avevano disegnato per e...