𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞.

4.5K 289 224
                                    

Cedric continuava a parlarle di qualcosa riguardante le lezioni di Trasfigurazione. Cassandra era totalmente immersa nei suoi pensieri, anzi, un solo pensiero: Draco Malfoy.

Era passata una settimana da quando lo aveva portato casualmente nella Stanza delle Necessità, da quel giorno Draco evitava totalmente Cassandra. Non incrociava più il suo sguardo e la sera, dopo aver accompagnato Cedric alla rampa di scale, Draco non sbucava dal nulla chiedendole una sigaretta. Un po' si sentiva malinconica, Cassandra in fondo gli aveva solo dato una mano a riprendersi. Cosa aveva fatto di male?

Non aveva detto nulla a Cedric, sapeva che se l'avesse fatto, probabilmente non le avrebbe parlato per un bel po'. Cedric non odiava Malfoy ma voleva tenersi ben lontano da lui, conosceva la sua reputazione e sapeva quanto potesse essere stronzo.

Cedric parlava e parlava ma la sua migliore amica aveva la testa da tutt'altra parte, non riusciva ad assimilare nessuna delle parole che uscivano dalla bocca del ragazzo. Cedric improvvisamente si fermò, la guardò e attese qualche minuto. Nulla, Cassandra lo stava totalmente ignorando.

«Ei, ma mi vuoi ascoltare?» La scosse lentamente, Cassandra che aveva tenuto lo sguardo fisso sull'edera che cresceva sulle mura del cortile, si voltò uscendo dai suoi pensieri. «Sto parlando da solo.» Esclamò indignato, Cedric odiava non ricevere attenzioni, soprattutto da lei.

«Scusa...è stata una giornata pesante.» E non era ancora finita. Tra qualche minuto i Grifondoro avrebbero avuto l'ultima lezione del giorno: Pozioni.

Cassandra odiava scendere nei sotterranei e partecipare a quella lezione, in realtà odiava più Piton. Non riusciva a capire perché elogiasse la sua casa. Molte volte le erano stati tolti dei punti per via della su sfacciataggine verso il professore, le poneva sempre domande difficili credendo di sorprenderla senza una risposta ma la maggior parte delle volte invece sapeva esattamente cosa dire.

«Ultimamente sei così strana.» Cedric alzò le spalle, Cassandra avrebbe voluto dirgli tutto. Ma non c'era nulla di eclatante, non voleva rischiare di far arrabbiare il suo migliore amico. Un piccola innocente bugia non le sarebbe costato nulla, giusto?

«Non ricominciare, Ced.» Cassandra alzò gli occhi, erano seduti sopra una panchina nel piccolo cortile interno e si godevano l'ora libera.

«Lo sai che sono qui per te, vero? Se c'è qualcosa che ti turba-»

«Nulla, non c'è nulla. Tranquillo.» Lo bloccò sorridendogli, incontrò gli occhi ambrati del ragazzo poi lui li abbassò sulla mano che giocherellava con la bacchetta e rimase in silenzio per un po'.

«Senti, Cass. So che non è facile per te aprirti, non vuoi farmi preoccupare e lo capisco. Ma ti prego, non allontanarmi da te. Non sopporterei di vederti stare male, non di nuovo.»

Non di nuovo.

Cedric aveva visto Cassandra nei modi peggiori, l'aveva vista sconvolta dal pianto, aveva visto il suo corpo segnato dal sottopeso, i suoi polsi con le cicatrici più brutte del mondo. Nonostante lui non lo dicesse, stava male. Non sopportava di vedere un'anima come quella di lei, spezzata e triste. Non avrebbe mai più permesso di farla ridurre nuovamente in quello stato.

«Lo so, grazie Ced. Sto bene, davvero. Ti preoccupi troppo.» Cassandra sentiva il suo stomaco ritorcersi, mentire a Cedric non le era mai piaciuto; se solo non si sentisse così sola e fuori luogo, poteva assaggiare una fetta di felicità che meritava.

Cassandra salutò il ragazzo poco dopo, controvoglia si diresse ai sotterranei dove Harry, Ron e Hermione l'aspettavano fuori dalla porta.

«Pronti per l'inferno?» Cassandra chiese guardando dentro l'aula, pochi erano gli studenti ancora in piedi. La maggior parte di loro era terrorizzata da Piton, un uomo con gli occhi anche più scuri di quelli di Cass, guardava con disprezzo ogni studenti e ogni insegnante. Sembrava andare d'accordo solo con Silente.

Heart Of Glass; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora