𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐢.

2.7K 199 149
                                    

La mattina della partenza, Cassandra preparò una borsa con le cose più essenziali e si diresse a fare colazione, il treno sarebbe partito alle 9:00 in punto. Aveva dormito pochissimo poiché aveva fatto un sogno su Draco. Aveva sognato di trovarsi mano nella mano con lui in un prato di tulipani, lui non smetteva di dirle quanto fosse fortunato ad averla ma poi, il cielo si tinse di nero, il sole fu oscurato da nuvole e aveva sentito addosso i brividi della paura svegliandosi così, poco dopo.

«Pronta?» Hermione le chiese davanti la porta della stanza, Cassandra annuì e insieme all'amica si diresse verso la Sala Grande, qui aveva incontrato anche Harry, Ron e Cedric.

«Buongiorno.» Le augurò Cedric baciandole la guancia, Cassandra ricambiò il saluto e si sedette al suo posto. I suoi occhi si spostarono sul posto vuoto di Draco e sentì un vuoto allo stomaco, le mancava già e non vedeva l'ora di abbracciarlo. Iniziarono a mangiare con la felicità dipinta sul viso, Harry avrebbe passato le vacanze di Natale insieme a Ron, un motivo in più per sorridere.

«So che sarà soltanto una settimana ma mi aspetto che mi scriviate!» Hermione li guardò con serietà, Ron guardò Harry e scrollò le spalle facendo ridere Cassandra.

Quando anche la colazione terminò si avviarono verso le carrozze. Cassandra si sentiva un po' triste a lasciare il castello, le piaceva il Natale ad Hogwarts ma le mancava di più la piccola sorellina che l'aspettava con ansia a casa. Salirono tutti sul treno e in men che non si dica si trovarono alla stazione, si salutarono con degli abbracci prima di separarsi.

Alicia era venuta a prendere Cassandra in auto, non appena entrò in macchina, Gladys le saltò addossò dai sedili posteriori.

«Cass.» Urlò la piccola, la sorella maggiore la prese in braccio e la mise a cavalcioni su di lei. «Mi sei mancata tanto.» Strillò con un sorriso, le erano caduti i dentini davanti.

«Anche tu, piccolina.» Le diede un bacio sulla guancia e cominciò a farle il solletico.

«B-Basta, ti prego.» Rise piegando la testa di lato.

«Forza, va' dietro tesoro.» Alicia entrò in macchina e spedì la piccola al suo posto con tanto di cintura. «Allora, come va a scuola, tutto bene?» Alicia provò a interagire con la figlia maggiore, quest'ultima però non sapeva come rispondere alla sua domanda.

Sai mamma, papà è venuto e ha provato a reclutarmi per un Ordine contro Voldemort.

Non sapeva se dirle della visita di suo padre o tenerlo per sé, in fondo le aveva detto di non parlare con nessuno, sua madre era tra questi?

Cassandra per sicurezza non disse nulla.

«Tutto bene.» Rispose pensando al biondino che le faceva battere il cuore. Erano successe così tante cose in quei mesi, si era innamorata di un ragazzo per la prima volta nella sua vita, aveva scoperto di possedere un dono, era stata colpita dalla Maledizione Cruciatus e, per la tristezza, stava per mettere fine alla sua vita. «Va tutto bene.» Ripeté guardando fuori dal finestrino.

A Villa Malfoy, invece, le cose non andavano così tanto bene, Draco si era rinchiuso nella sua stanza per sbollire la rabbia che suo padre aveva smosso in lui. Aveva saputo che Voldemort non sarebbe tornato prima di qualche giorno, qualche volta i mangiamorte venivano chiamati dal Signore Oscuro per commettere qualche omicidio, tutto nella norma per sua zia Bellatrix.

Draco indossava solo i pantaloni del pigiama ed era seduto sopra il davanzale della finestra, guardava sua madre tagliare delle rose in giardino. Osservava il modo in cui si occupava di tagliare il punto giusto del ramo, usava la stessa cura e gentilezza che aveva sempre messo nel curare le ferite di Draco quando suo padre lo lasciava sanguinante nei sotterranei.

Heart Of Glass; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora