𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞.

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Cassandra POV

Il giorno dopo, nei corridoi, aule e in ogni angolo di Hogwarts, non si faceva altro che parlare di Aiden Flamel, il pro-pro-pro nipote del famoso alchimista. Tutte le ragazze schiamazzavano alla sua vista e non facevano altro che sbavargli dietro. Incredibile.

Aiden aveva raccontato di essersi trasferito ad Hogwarts dopo aver studiato per quattro anni a casa. Storia assolutamente non vera dato che faceva parte di un Ordine che cercava di uccidere Voldemort. Dettagli che era meglio non raccontare. Cedric, come me, evitava come la peste quel ragazzo, era solo passato un giorno e desideravo essere lontana da lì.

«Guarda come si atteggia.» Cedric scosse la testa mentre guardavamo da lontano Aiden accerchiato da un gruppo di ragazze e ragazzi. «Nella mia Sala non fanno altro che parlare di lui, incredibile.» Io annuii e addentai uno dei cioccolatini che Cedric mi aveva portato.

«Mh, non mi piace proprio.» Assottigliai lo sguardo nella direzione di Aiden, in quel momento lui si voltò e mi sorrise. «Stronzo!» Mormorai abbassando la testa.

«Ei, ragazzi.» Ron si avvicinò seguito da Harry e Hermione. «Simpatico il nuovo ragazzo, vero?» Guardammo tutti Aiden preso nel raccontare qualcosa.

«Troppo.» Risposi con ironia, tornai a guardare Cedric e poi Harry. Mi sentivo tremendamente in colpa per il suo star male, dal suo viso potevo capire che non avesse dormito tutta la notte. Dovevo raccontargli tutto.

«Abbiamo tutta la giornata libera, che ne dite di fare qualcosa?» Hermione prese posto accanto a me, io annuii e quasi mi venne un colpo quando i gemelli spuntarono come la morte dietro Harry.

«Abbiamo sentito giornata libera.» Fred sorrise.

«Possiamo fare qualcosa per voi?» George mise un braccio sulle spalle di Harry.

«No, grazie, con voi finiamo sempre nei guai.» Ron li guardò con uno sguardo torvo facendomi ridacchiare, Hermione allungò la mano e prese uno dei miei cioccolatini.

«Oh, avanti, non è vero. Stiamo preparando qualcosa per questa notte.» George si sporse e acchiappò un cioccolatino, lo fulminai con gli occhi.

«Possiamo contare sulla vostra presenza?» Fred si allungò verso il gemello e quest'ultimo, prima che potesse mettere in bocca il cioccolatino, Fred glielo prese dalle mani lanciandoselo in bocca.

«Ei!» Urlò George togliendo il braccio dalle spalle di Harry, mi alzai e mentre gli altri continuavano a parlare, presi Harry dalla manica della toga e lo trascinai via.

«Che fai?» Mi chiese confuso, mi fermai davanti ad una grande finestra e misi le braccia conserte.

«Non è colpa tua!» Dissi guardandolo negli occhi, lui aggrottò le sopracciglia.

«Di cosa stai parlando?»

«Hermione mi ha detto tutto. Harry, non è colpa tua, è una cosa che riguarda me.» Risposi guardando nella direzione degli altri. «Voldemort cerca me, certo, vuole uccidere te ma io gli servo per conoscere la sua profezia.» Continuai portando lo sguardo di nuovo su di lui che sembrava ancora più confuso.

«Perché? Perché gli servi tu?» Sospirai e mi preparai a parlare.

«Mia nonna aveva una specie di dono, poteva leggere il passato, presente e futuro di una persona e anche la propria profezia, io ho ereditato questo potere.» Spigai. Beh, non sembrava tanto fuori dal normale in fondo.

«Quindi tu...sai la sua profezia? Sai se morirà o se vincerà?» Mi chiese, sembrava avesse capito già qualcosa.

«No, non so come si faccia perché ho scoperto da poco tutto questo.» Dissi, lui annuii e strinse le labbra.

Heart Of Glass; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora