𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐚𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞.

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Cassandra POV

Passare la notte con Draco aveva annientato tutti i giorni passati a piangermi addosso, una piccola parte di me era ancora arrabbiata con lui, ma come avrei mai potuto resistere a lui? Al suo sorriso? Era impossibile. Quando le mie labbra avevano incontrato le sue, tutto il mondo si era spento, il mio cervello aveva avuto un blackout, e non c'era nulla di più bello, per me, di stare in sua compagnia. L'avevo desiderato così tanto che temetti di non godermi il momento.

«Come sta tua madre?» Gli chiesi alzandomi dalla mia sedia e sedendomi sulle sue gambe, passai il braccio dietro il suo collo e con la mano accarezzai i suoi capelli. Lo sentii emettere un piccolo sospiro.

«Se la cava.» Rispose guardandomi, io annuii e serrai le labbra. Avevo la sensazione che ci fosse più di quanto volesse farmi credere.

«E com'è andato il tuo ritorno a casa?» Lui alzò le spalle e si inumidì le labbra, lo guardai compiere quel gesto quasi con la bocca aperta. «Non vuoi parlarne?»Infilai la mano più a fondo in mezzo ai suoi capelli.

«Non c'è molto da dire, in realtà.» Dovevo crederci? «Tu cosa hai fatto in questi giorni?» Mi baciò la mascella.

«Beh, non mi crederesti mai...» Ridacchiai abbassando la testa.

«Tu prova a raccontarmelo.» Alzai il capo, mi osservava con un leggero sorriso. Roteai gli occhi e alzai le sopracciglia.

«Ho passato un paio di giorni con mio padre.»Sbottai, dirlo ad alta voce era abbastanza strano. Se mi fossi fermata a pensare, mesi fa, a quella situazione, mi sarei arrabbiata e il mio odio sarebbe cresciuto ancora di più.

«Oh, com'è andata?» Vidi dalla sua espressione, il suo interesse a continuare a sentire. Io presi un bel respiro e ci pensai su: era andata benino, in una scala da uno a dieci, avrei dato al nostro tempo passato insieme, un cinque.

«Insomma... lui è molto... strano.» Una leggera risata sbuffò dalle mie labbra. Draco appoggiò la sua mano sulla mia e cominciò ad accarezzare il dorso. «Voglio dire, da quando ho memoria, non ho mai passato così tanto tempo con lui, quindi credo sia normale il mio disagio a stargli accanto.» Abbassai gli occhi sulle nostre mani.

«Non tutti i mali vengono per nuocere, allora.» La serietà con cui disse quella frase, mi fece venire da ridere. Lo guardai dal basso scoppiando a ridere. «Che c'è? Cos'ho detto?» Rise anche lui. Mi fermai a guardarlo, nonostante fosse lì con me, l'ombra della stanchezza non aveva lasciato il suo viso. Rideva, certo, ma era una risata piuttosto amara. Ed io sentivo, ancora più pensante, la sensazione che ci fosse qualcosa che lo turbasse.

«Niente, sono felice che tu sia qui.» Bisbigliai guardandolo felice, Draco si avvicinò a me e mi lasciò un piccolo bacio sulla fronte.

«Anch'io, non sai quanto ne avevo bisogno.»Sussurrò allontanando il viso dal mio.

«Sento... sento che c'è qualcosa che ti turba.»Mormorai fissandolo con attenzione, notai i suoi occhi spegnersi completamente.

«Sto bene, Cassie, davvero.» Rispose con sicurezza. Avrei tanto voluto leggergli la mente, ma a che scopo? Io mi fidavo di lui, farlo avrebbe significato spezzare quel legame di fiducia che c'era tra di noi. «Stai pensando.» Mi diede un buffetto sul naso risvegliandomi, così, dai pensieri più stupidi che avessi mai avuto.

«Cosa?»

«Ti sei fermata a pensare, di nuovo.» Ripeté, ed era così. Nelle ultime due ore mi ero incantata nel vuoto a pensare a tutto ciò che stava accadendo, e lui, mi aveva fatta tornare alla realtà con la sua voce.

«Sì, scusa.» Ridacchiai abbassando di nuovo la testa, pochi secondi dopo, sentii il suo dito accarezzarmi il mento e alzarlo leggermente fino ad incontrare i suoi occhi dall'aspetto gelido. Draco era difficile da capire, ma aveva scelto di aprirmi il suo cuore, e tutte le sfumature del suo carattere non contavano nulla quando mi guardava con amore.

Heart Of Glass; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora