Capitolo 23

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Bill era rimasto accanto a me tutta la notte e aveva dormito tutto il tempo.
Visto lo spavento di ieri decisi di scendere a preparare la colazione...
Cucinai dei pancakes e versai del caffè caldo in due tazze... Sbucciai della frutta e la misi in una ciotola..
Mi sedetti nello sgabello in cucina e accesi la tv...
Una figura a torso nudo distolse la mia attenzione alla televisione...
"Hai preparato la colazione da sola?" disse scendendo le scale piano
"S-si" dissi arrossendo di botto
"Non dovevi... Devi riposare..." disse avvicinandosi sempre di più
"In... In realtà era..." salivazione zero
"Era per ripagare lo stanotte spavento"
Cosa avevo appena detto? Sono dislessica per caso? O forse era il fatto che fosse a petto nudo davanti a me e non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Si era messo a ridere leggermente.
"Perché mi stavi fissando?" disse sogghignando
"Io? Io non stavo fissando... Cioè stavo solo..."
Dio Adrian parla bene!
"So cosa stavi facendo..." disse avvicinandosi piano vicino a me
"Cosa... No beh..."
Mi guardò attentamente negli occhi...
"Stavi fissando il mio corpo..." bisbigliò
Quelle parole mi fecero venire la pelle d'oca.
Girò lo sgabello verso di lui e mi continuò a fissare negli occhi...
Un improvviso brivido mi salì per tutta la schiena e senza nemmeno pensarci presi la sua faccia tra le mie piccole mani e lo baciai...
Non un bacio lieve e sofisticato, ma un bacio appassionato e sexy.
Mi staccai e lo guardai ridere.
"Che cosa ci ridi?"
"Sembri una santarellina ma mi porteresti dritto a letto.. No?"
"Perché dovrei...?" lo sfidai sorridendo maliziosamente
"Perchè non resisti alla mia bellezza..." mi sfidò lui
"Io non ho così tanta voglia di farlo..." dissi mentendo
Ma cosa mi stava succedendo?
"Io si..." disse baciandomi di nuovo, ma si staccò subito
"Ma aspetterò e ti farò perdere la pazienza"
Lo scrutai con occhi pieni di rabbia. Voleva giocare... Allora giochiamo.
***
Dopo circa due orette Bill se ne era andato e io mi ero stesa sul divano a guardare un film.
La porta si aprii piano e ne uscì mia madre con fitte occhiaie...
"Adrian!" disse avvicinandosi al divano aspettandosi che l'abbracciassi
La guardai severa e non mi mossi.
"Cosa c'è?"
"Hai pure il coraggio di chiederlo?"
"Papà ha avuto un operazione al ginocchio... Niente di grave, bimba mia..."
"HO AVUTO UN ATTACCO D'ASMA. TI SEMBRA NIENTE DI GRAVE?" dissi urlandole con occhi infuocati di rabbia
Lei non riusciva a parlare.
"Già... E se non fosse stato per Bill... Chissà cosa sarebbe successo."
"Sempre questo Bill..."
La guardai senza parole.
Pensai di fare solo una cosa.
Da lontano mia nonna assisteva e mi guardava comprensiva.
"Non c'è motivo che io rimanga un secondo di più in questa casa."
Salii sopra e presi una borsa a caso, ci misi dentro qualche vestito... Mentre lei stava urlandomi contro... Ma nemmeno la ascoltai.
"COSA STAI FACENDO?" disse con le lacrime agli occhi
"Me ne vado se non l'hai ancora capito! E non venire a dirmi che non posso perché questa è la mia vita e non sarai tu a dirmi cosa fare o cosa non fare"
"Adrian io..."
"Hai detto già troppo."
Scesi le scale molto velocemente e uscii di casa... Non avendo nemmeno una meta.
Cosa farò adesso?

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Simo.

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