Cenai a casa di Mel, la quale era una "signor" casa.
Era fantastica. Soprattutto la stanzetta dove dormiva la riccioluta.
"Allora... Che farai?"
"Che vuoi dire?"
"Andrai alla festa?"
"Si... ma non so con quale vestito..."
"Secondo me, da qualche parte lo troverai..."
"No... Non penso proprio..."
Ma in quel momento suonò il telefono e Mel rispose...
"Si?..."
Cominciò a fissarmi...
"Si signora è qui..."
Oh no.
"Gliela passo subito."
Mi porse la cornetta e guardando il basso disse...
"É tua madre."
No, non volevo parlarle. Come potevo farlo dopo quello che aveva detto?
Non avevo altra scelta.
"Pronto?"
Una voce singhiozzante mi rispose dall'altra parte.
"Tesoro... Stai bene?"
"Cosa vuoi?"
"Che torni a casa.. Tuo padre vorrebbe vederti."
"Dopo quello che sei riuscita a dirmi... Come faccio a fidarmi di te ancora se non accetti che sto con Bill e che con lui sto bene!?"
"Amore mio... "
"No. Non tornerò... Lo farò quando sarai sicura di quello che dirai la prossima volta."
Sembrava quasi che i ruoli si fossero invertiti...
Basta così. Io ero felice e questo non faceva felice lei.
Chiusi la chiamata e Mel mi guardò contrariata.
"È una donna forte..."
"Forte quanto stupida a volte..."
"Pensaci Adrian, magari lei vuole averti vicina per Natale..."
"Bill è parte di me, Mel, non saprei cosa fare... Se lui non ci fosse sempre..."***
Bill mi venne a prendere poco dopo la telefonata con mia madre e andammo nella villa a mare. Era tardi ma sapeva guidare col buio. Mi fidavo anche se era pericoloso.
"Siamo arrivati principessa..." mi ero addormentata
"Oh, si.."
...
"Ariel, vai nella biblioteca! Ho dimenticato il mio telefono li!"
"Si, capo!"
Era mattina, quasi l'ora di pranzo e avevamo dormito, stranamente, bene.
Dovrebbe essere questo il corridoio.
Oddio in questa casa mi perderò un giorno.
Ok trovata.
La biblioteca. Un luogo meraviglioso, dove tutti gli adolescenti a cui piace leggere, come me, sarebbero entusiasti di una cosa simile.
Il profumo di libri che si sentiva entrando, era paradisiaco.
Le tende erano bianche e la stanza era molto luminosa.
Cercai quel dannato telefono per almeno un ora.
Ma non mi accorsi di un pacco. Un pacco verde con un nastrino rosso sopra di esso.
Era sul divano e, intenta a cercare il telefono, non me ne ero completamente accorta.
C'era un biglietto piegato in due accanto al nastrino.
-Per Ariel-
Cosa era? Un regalo di Natale?
Aprii piano la scatola e i miei occhi luccicavano quando lo vidi....Continua!!!
Grazie per essere sempre pronti/e a leggere questa storia!
Ricordo che è tutta opera mia e che non ho preso spunto da nessun altra storia!
Spero vi piaccia anche questo capitolo e spero avrete voglia di leggerne altri!
Un bacio.
Simo.
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Se solo tu potessi vedermi
Teen FictionDue ragazzi e un solo segreto. Quello che hanno in comune o li unirà o li separerà... Perché non provarci?