Capitolo 3

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"Non ho molto da dire in effetti, ti conosco da soli pochi minuti e non credo tu voglia sapere tutto di me!"

"Ci sarà qualcosa di te che questo pover uomo dovrà sapere su una giovane donzella..."

"A parte che mi piace il cioccolato e la musica, poi cosa dovresti sapere?"

"Come sei...in realtà..."

"Come sono in realtà? Strana. Si sono strana. Non credo tu abbia molta voglia di parlare con un ragazza strana, immagino"

"Tu non sei strana, sei solo timida..."

"Timida per modo di dire.."

Non avevo molta voglia di parlare dei miei problemi da adolescente con un ragazzo incontrato per caso..

"Senti io devo andare, non voglio fare tardi al mio primo giorno di liceo..."

"Certo, hai ragione... Ci vedremo in giro!"

"Certo..."

Io ero strana ma lui lo sembrava di più...

Il primo giorno di scuola è il solito giorno in cui il mondo si sofferma su di te per capire: chi sei, da dove vieni, che pensieri hai e come un giorno uscirai da quell'inferno con un buon proposito.

La mia classe era una classe piccola, con pareti sull'azzurrino e banchi e sedie sistemati in corrette file...

I miei compagni sembravano simpatici a prima impressione... Si sarebbe visto se erano tale, nel corso dell'anno...

Il tragitto verso casa, invece, sembrava un traguardo immaginario dove, arrivando, avresti vinto un letto dove riposarti.

Ringrazio profondamente chi lo ha inventato.

Dopo pranzo mi sedetti alla scrivania e cominciai a disegnare...

Oh, beh, disegnare era come rilassarsi il corpo per me. Fin da piccola, disegnavo e pitturavo ogni genere di foglio o tela.

Mi divertivo un sacco e ....

"Adrian, c'è una visita per te!" urlò mia mamma dal piano di sotto

Erano le 4 e...cosa più importante... Chi cavolo era che voleva vedermi?

Scesi le scale con paura... E se fosse la vicina che vuole che le porti il cane a spasso? No, oggi non è giovedì.

"Adrian! C'è il tuo amico... Bill!"

"Come!?"

Bill? Che cavolo!?

"Bill, che ci fai qui?"

"Ti ho seguita!"

Mi chiusi la porta alle spalle, prima che mia madre potesse sapere che un ragazzo mi abbia stolkerata fino a casa.

"Perché?"

"Perché volevo che continuassi a parlarmi di te...magari a cena..."

"Ehi, rallenta.... A cena, con me?!"

"È un problema?"

"No! Cioè si... Beh... Devo impegnarmi quest'anno... È tutto nuovo per me... Capisci? Non posso cominciare a uscire... I miei non me lo permetterebbero!"

Non potevo andare a cena con un ragazzo che ho conosciuto solo oggi per qualche minuto...

"Oh, certo capisco..." disse allontanandosi e inciampando sul cassettone della spazzatura

Ma che imbranato.

Perché mai un ragazzo dovrebbe sapere di più su di me... Nessuno me l'ha mai chiesto...

Forse sarebbe meglio farsi una doccia... Oggi è successo abbastanza.

Continua...

Grazie per aver letto :) spero vi piaccia... Commentate se volete:)

Se solo tu potessi vedermiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora