Capitolo 11

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"Signorina Sprite... Sta seguendo la lezione?"

Era il professore che parlava e io mi ero letteralmente addormentata nel banco...

"Si prof, scusi, non ero molto attenta..."

Non ero nemmeno cosciente.

Grazie a Dio la campanella della fine delle lezioni era suonata e cominciai a fare strada...

Stanotte non avevo dormito, per mille motivi...

-Bill

-Mia zia

-Bill

Interessante vero? Non so perchè ma quel ragazzo era ovunque andassi, e sembrava che il mio cervello seguisse il suo.

"Ariel! Lo vuoi un passaggio?"

Chi era? Ovviamente: Bill!

Ma che bello, il mio cervello continua a rincorrere i pensieri di quel ragazzo.

"Non sarebbe una brutta idea... Sono piuttosto stanca, potrei anche stendermi in una panchina e dormire fino a domani..." dissi salendo sulla moto, dietro di lui

"Poi mi spiegherai il perchè... Ma intanto devi tenerti a me se non vuoi volare..." disse sogghingnando

La domanda di una ragazzina alle prime armi con un motore è: dove cazzarola devo mettere le mani per tenermi?

Spalle? Bacino? Casco?

Ok... L'ultima è un po' troppo stupida ma... Tutto può essere.

"Dovresti tenerti così..." disse mettendo le mie mani intorno alla sua pancia

"Ok... Proverò a non stritolarti..."

"Se lo fai vomito, Ariel..."

Partì e furono circa 5 minuti di paura vera e propria...

Andava piano ma avevo paura di volare, proprio come aveva detto lui...

Arrivata a casa scesi dal motore in fretta e furia e diedi il casco a Bill.

"Grazie!"

"Ma di che? È stato un piacere..."

"Allora... Ci vediamo!" dissi sorridendogli e andando verso la porta

"Ehi aspetta..."

Mi girai.

"Non è che ti andrebbe di andare a un concerto domani sera?"

"Sarebbe fantastico!" sorrisi

"Allora, a domani Ariel"

Gli sorrisi anche per il suo solito modo di chiamarmi.

Entrai in casa e mi diressi verso la mia stanza salutando al volo mio padre e mia madre.

Ma che cazz...?

Trovai sul letto un bigliettino sul letto accompagnato da una scatolina.

<Mi dispiace di aver dovuto "chiacchierare" con te in quel modo... Non voglio che succeda più... -M>

Ovviamente era mia zia... Aprii la scatola e trovai un ciondolo con la "F" che rappresentava il nome di mia nonna...

Mi aveva regalato qualcosa di mia nonna.

Lo strinsi al petto e piansi fino a quando entrò mia madre.

"Tesoro, hai visto?" disse con un piccolo sorriso e abbracciandomi.

Mia madre sapeva tutto: le mie allucinazioni, i miei primi amori... Sapeva tutto di me, lei era una persona di cui mi potevo fidare e non c'è rapporto più bello tra madre e figlia.

"Secondo te è vero?" chiesi ancora abbracciata a lei

"Con tua zia non si sa mai se le cose che fa o regala siano vere!" disse ridendo

"Spero di si..." dissi piano

***

Dopo la solita mattinata di scuola mi diressi al bar della strada vicino casa mia a prendere un milk-shake.

Avevo indossato il ciondolo di mia nonna e andavo camminando fiera di averlo indossato.

Tutti infatti mi guardavano malissimo. Che bella figura di... Vabbè lasciamo stare.

Arrivata a casa prima di aprire la porta di casa... Sentii delle voci.

"TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?" era mia madre.

Continuai a origliare per capire con chi stava parlando.

"L'HO FATTO PER RENDERLA FELICE! ANCHE SE NON ERA IL CIONDOLO DI MIA MADRE L'HO RESA FELICE!"

C-come? Non era il ciondolo di mia nonna?

Presi il ciondolo e aprendo di scatto la porta lo buttai a terra.

"SEI UNA STRONZA! GIOCHI CON I MIEI SENTIMENTI?! TI SEMBRO UNA BAMBINA?" urlai faccia a faccia con mia zia

"Tesoro... Posso spiegare..."

"NON CHIAMARMI TESORO E NON SPIEGARE NULLA... HO GIÀ CAPITO TUTTO." dissi mettendomi di fianco a mia madre

"Io..." la sua voce quasi inesistente

"Non voglio vederti più in questa casa..." dissi con voce severa

La vidi uscire quasi strisciando... Quando chiuse la porta fu l'inferno.

Mi buttai a terra e piansi a dirotto... Mia madre cercava di farmi alzare ma non c'era verso...

Urlai e una parte di me stava morendo di nuovo dentro...

Quando mi alzai e mi scaraventai in stanza, mi chiusi dentro e non capii più niente.

Mi buttai nel letto e continuando a piangere sentii qualcosa... Dovevo guardare verso la porta...

"Stai bene piccola mia?"

"Si nonna... Ora che ti vedo si..." dissi mettendomi a sedere nel letto e facendole spazio.

"Che è successo?" disse guardandomi e asciugando le lacrime rimaste sul mio viso

"Tua figlia... Mi ha distrutto un'altra volta"

"È il suo carattere..." disse tenendomi la mano

"Non credo... Perchè lo ha fatto?"

"Voleva che fossi felice di vederla e che fossi più dolce dopo il suo regalo"

"Ma ha rovinato tutto..."

"Ti voglio bene, non ci pensare, io sono qui..."

Quando alzai lo sguardo non c'era più.

Continua❤️ grazie mille di leggere❤️ spero che vi piaccia

Se solo tu potessi vedermiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora