Capitolo 50

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Era sera ormai. Il giorno seguente alla festa.
Bill sicuramente mi stava cercando.
Ma non mi avrebbe mai trovata.
Mel e io eravamo ferme, immobili come statue a fissare il tetto e a parlare. Nessuno era tornato a torturarci... Nessuno era venuto a salvarle.
"Pensi, che resteremo qui per tanto tempo?" chiesi appoggiando la testa alla sbarra della porta
"Penso che qualcosa succederà prima o poi.." rispose la voce triste di Melanie
"Mi ero convinta che fosse tutto perfetto, con Jared... E invece eccomi qui, a marcire..." continuò
Le sue parole uscivano aspre dalla sua bocca, sembravano quasi veleno.
In lontananza sentimmo il chiudersi di una porta e passi veloci che attraversavano il corridoio.
Una figura possente si fermò davanti la cella.
"Bene, bene, bene." disse la persona
Aveva una voce profonda e piuttosto macabra.
"Tu devi essere Adrian..." disse sedendosi proprio di fronte alla porta
Era stanco, e... anziano.
"Chi è lei... Cosa vuole.." dissi in un sussurro, abbracciando tutto il mio corpo come per proteggerlo.
"Non importa chi sono, importa cosa voglio." rispose cauto
"Se vuole soldi... G-glieli daró." risposi subito
"Taci." disse cauto
Lo disse con una certa amarezza, come se i soldi fossero niente.
"Voglio disturbare la vita, del tuo caro ragazzo." disse in tono divertito
Bill.
"Cosa c'entra lui..?" chiesi aspra
"Oh mia cara, centra eccome. È lui che vorrei morto, non tu Bambolina."
Morto. Perché?
"Voglio sapere il motivo." dissi prendendo coraggio
"È semplice... Io sono il pazzo, che molto tempo fa uccise suo padre."
Il gelo; il gelo entró nelle mie ossa. Tutto divenne più buio, tutto cominciò a essere più freddo.
"L-lei.... H-ha.." sussurrai
"Brutto... Non è così? Lui mi seguiva, solo perché io spacciavo qualche pasticca." si fermò e rise "e lui continuava, continuava a seguirmi per incastrarmi. Era uno sbirro con i fiocchi, lo ammetto." disse ironico
"Ma mi ero stancato, e poi... Puff. Niente più Mr. George." rise di gusto e tossì.
Prese un pacco di sigari e ne mise uno alla bocca, lo accese e buttó fuori il fumo.
"Suo figlio, mi cercò negli ultimi anni... Era convinto di potermi incastrare e magari anche per farmi fuori con le sue manine." rise

La mia testa girava ancora.

"Lui mi ha detto che non sapeva chi fosse." risposi fredda

"Ti ha detto una bugia, bambolina" disse serio

Come aveva potuto? Mentirmi. Sapeva chi aveva ucciso suo padre, e sapeva che da un momento all'altro sarebbe successo il peggio.

"Ora perchè lo vuole? Non lo cerca più, giusto?" chiesi

Sapevo che la risposta non era quella che speravo.

"Voglio che faccia la stessa fine del padre, semplicemente perchè sa troppo." rispose avvicinando il viso verso di me

"E tu sei la mia arma."

"Perchè non l'ha ucciso prima?" chiesi a denti stretti mentre sentivo le lacrime bagnarmi il viso

"Aspettavo proprio te. La ragazza per il quale avrebbe fatto qualsiasi cosa. Vi osservavo così tante volte e ho semplicemente aspettato il momento giusto."

Bill... Caro Bill... Preferisco morire che vederti morire.





Fine.





Grazie per aver letto, uscirà la seconda parte. Spero abbiate gradito! Alla Prossima.

Simo.

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