Capitolo 30

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Le luci della cucina viste da fuori erano spente ma il salone emanava una lieve luce... Forse era la televisione...
Entrai senza farmi sentire e vidi mia madre nel divano con occhiali appoggiati sul naso rossiccio che dormiva beata.
Le misi una coperta di lana di sopra perché dalla sua posizione appallottolata avevo capito che sentiva freddo.
Salii piano in camera mia, però prima diedi una veloce occhiata a mio padre... Stava guardando la tv, con del ghiaccio nel ginocchio... Appena mi vide quasi fece per alzarsi ma si bloccò...
"Adrian..."
"Papà..." dissi quasi in lacrime
Entrai in camera e mi sedetti vicino il suo piede scoperto..
"Come stai, piccola mia?"
"Non bene..." dissi abbassando lo sguardo
"Bill?" chiese alzandomi il mento con un dito
"No, cioè si... Tu come lo conosci?"
"Sbirciavo" disse sorridendo
"Papà...."
"La mamma non voleva dirti quelle cose... Si sente messa da parte ed era quasi gelosa del rapporto che avevi con lui..."
"Lei non aveva il diritto di dirmi quelle cose.... Ma forse aveva ragione..."
"Cosa è successo..."
"Diciamo che pensavo fosse un po' più diverso..."
"Amore mio... Noi uomini cambiamo in base alle persone che incontriamo.. Secondo me è un bravo ragazzo..."
"Pensavo anche io che lo fosse..."
"Pensaci ok? Ora vai a riposare..." disse dandomi un bacio in fronte
Chiusi la porta alle mie spalle e andai dritta in bagno dove mi feci una doccia veloce e appena misi il pigiama mi sentii a casa...
***
La luce entrava dalla finestra come un flash accecante.
Quasi mi mancava svegliarmi con il suo degli uccellini che avevano il nido vicino la mia finestra.
Mi alzai senza fare il minimo rumore e andai dritta in cucina. Avevo un buco nello stomaco.
Quando chiusi il frigorifero, trovai la faccia di mia madre che mi guardava come se fossi un miraggio...
"Oddio... Mi hai fatta spaventare..."
"Adrian?..."
"Si mamma, sono qui..."
"Oh tesoro..." disse abbracciandomi
Ricambiai l'abbraccio... D'altronde lei aveva capito chi era davvero Bill.
"Che è successo?"
"Discorsi..." dissi versando un bicchiere di succo d'ace.
"Io sono davvero dispiaciuta per quello che ti ho detto, Adrian, io non volevo..."
"Avevi ragione mamma.... È come tutti gli altri." dissi dirigendomi verso la camera
"Quindi passerai il Natale a casa?" chiese quasi supplicante
"Penso proprio di si."
E salii.
***
Il campanello suonò e mia madre andò ad aprire...
Prese un pacco che il postino le aveva dato, e lo poggiò nel tavolo.
"Adrian, è per te!"
Drizzai le spalle, aggiustandomi i capelli.
Mi ero distesa nel divano e stavo leggendo... Come di mio solito.
Mi alzai.
Il pacco conteneva il vestito.


Grazie ancora, scusate se sono lenta ma scrivo quando ho ispirazione.
Grazie di tutto!
Simo.

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