Fu una notte burrascosa per Marco: sembrava non finire mai. Aveva dormito poco e malissimo, disturbato da visioni inquietanti. Aveva sognato tradimenti, soggetti sfocati, parole incomprensibili, ma sempre, durante quei sogni, l'elemento ricorrente era stato uno: si sentiva come inchiodato a una sedia, spettatore involontario di un film che si ripeteva all'infinito e di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
Nel sogno, inoltre, ogni volta che riusciva ad alzarsi e a scappare, quel volto di donna che compariva in maniera ossessiva diveniva deforme. Cercava allora di avvicinarsi e di scorgerne le sembianze e, tutte le volte che riconosceva in quella immagine il viso di Marta, si svegliava di scatto sconvolto e sudato. Si riaddormentò, per l'ennesima volta; a destarlo da quegli incubi furono i passi di Attanasio e Fabio.
«Ehi amico, come va? Non hai un bell'aspetto, sai? Si direbbe che tu non abbia dormito per nulla. Ecco qui un cornetto per te! Il bar dell'ospedale apre alle 09.00, così abbiamo pensato di prenderti qualcosa da mettere sotto i denti.»
Marco si alzò: quelle sedie non erano effettivamente comode come il materasso di casa. Aveva la schiena a pezzi. Si stiracchiò.
«Grazie per il pensiero, ma quello che mi ci vorrebbe adesso sarebbe un buon caffè bollente.»
«Potremmo andarlo a prendere alle macchinette, qui di fronte», disse Fabio che lo guardava con una certa aria di distacco.
Fabio aveva sotterrato l'ascia di guerra, ma per lui Marco era comunque colui che aveva rubato il cuore di Sveva e che forse l'avrebbe portata via per sempre.
Si avviarono verso la stanza dell'amica e lungo il percorso incontrarono il medico che disse loro che Sveva non aveva più la febbre e che tutto stava procedendo per il meglio. Avrebbero presto fatto un ultimo controllo, dopodiché, se la prognosi fosse stata favorevole e se la paziente di fatto lo avesse voluto, avrebbero potuto farle anche una visita.
Presero il caffè: era davvero poco gradevole. Poi ritornarono da dove erano venuti, in attesa di qualche notizia. Attanasio e Fabio parlavano; Marco invece era completamente immerso nei suoi pensieri, pervaso da sentimenti contrastanti: provava affetto o forse qualcosa di più per Sveva? Eppure stentava a capire i comportamenti ambigui che l'avevano contraddistinta nell'ultimo periodo.
Era come se non appartenessero a quella ragazza che le era parsa tanto leale, tanto cara. L'aveva vista baciare Fabio e poi scambiarsi tenerezze con Attanasio. Questa cosa gli aveva dato il voltastomaco e lo aveva mandato su tutte le furie. Ora, più lucido rispetto al giorno prima, quando quegli eventi, travolgendolo completamente, non gli avevano permesso di riflettere, si sentiva ingannato e tradito anche da Attanasio.
Si era persino confidato con lui riguardo a Sveva dicendogli quello che provava, eppure il suo amico non aveva esitato a deluderlo. Adesso lo guardava inferocito. Approfittò dell'allontanamento di Fabio per parlargli chiaramente. L'aria era umida, calda, talmente pesante che si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Tutto il corridoio era pervaso da un odore dolciastro, di disinfettante probabilmente. Dalle finestre si scorgeva una nebbiolina bianca che ammantava tutto il paesaggio, rendendolo quasi spettrale, e quella visione ben si adattava a quei momenti di silenzio imbarazzante, quasi assordante.
Fu in realtà Attanasio a prendere la parola per primo. Già in precedenza, mentre parlava con Fabio, aveva più volte rivolto il suo sguardo verso Marco e la luce che aveva intravisto nei suoi occhi non gli era piaciuta. Restavano poi i dubbi circa l'atteggiamento del giorno precedente.
Perché Marco aveva strattonato Sveva? Cosa poteva mai essere successo tra quei due?In realtà tutta quella giornata gli era parsa così strana.
«Ma toglimi una curiosità Marco: cosa ti era preso ieri? C'è qualcosa che non so e che dovrei sapere?» disse Attanasio.

STAI LEGGENDO
L'incertezza di Sveva.
RomanceA volte la vita ci mette a dura prova e le persone su cui contiamo, i fondamenti della nostra esistenza, possono venire meno inaspettatamente. È quello che è accaduto a Sveva. Questa è la storia di una coppia perfetta, Sveva e Marco, di una famiglia...