20 -Dubbi

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Sanem

Lascio Can nel corridoio con gli impiegati dell'agenzia, Deren e Cey Cey, non ho voglia di convenevoli in questo momento.
Entro nell'ufficio di Layla e mi chiudo la porta alle spalle, mia sorella alza gli occhi e mi guarda stupita, deve aver capito dalla mia espressione che c'è qualcosa che non va
- Ne oldu, cosa è successo Sanem? -

Scuoto la testa abbattuta - Niente Layla, lasciamo stare,  forse è meglio, a questo punto comincio ad essere fatalista, comincio a pensare che sarà quel che sarà -

-Che cosa intendi? Non ti capisco? Cosa è successo con Can? -

- Guarda Layla in questo preciso momento ti dico che non so più cosa pensare, stamattina si è reso conto di non avere più una macchina  a causa dell'incidente e ha detto che SE DECIDERA' di restare dovrà pensare a prenderne un'altra, direi che questo dice tutto sulla situazione in cui siamo in questo momento no?-

Layla si porta la mano alla bocca evidentemente scioccata dalle mie parole, allunga una mano attraverso la scrivania per poggiarla sulla mia - Sanem, è confuso, non sa cosa pensare, non ricorda assolutamente niente di te e degli ultimi due anni, è normale che sia sconcertato.
Abbi pazienza, lasciagli il tempo di riprendersi, è uscito da pochi giorni da un coma lungo un mese, è leggittimo che sia turbato e disorientato dalla situazione -

Annuisco sospirando, la saluto per raggiungere gli altri, ho bisogno di parlare con Deren per fare il punto della campagna per la Essensturkish, la società a cui abbiamo venduto la formula delle mie creme e per la quale stiamo realizzando la promozione pubblicitaria per il lancio della nuova linea a breve.
E' meglio che mi distragga con il lavoro che deve essere tanto considerando che ho abbandonato tutto da più di un mese per stare in ospedale con Can.

Esco nel corridoio e vedo che Can è nell'ufficio con Aziz ed Emre, stanno ridendo e sembrano felici di essere insieme, sorrido mentre passo oltre per entrare nell'ufficio di Deren, mi fa piacere che trovi conforto nell'affetto dei suoi cari. Deren mi aggiorna sugli ultimi bozzetti realizzati e per i quali il cliente ha richiesto delle modifiche.

Affianco la mia poltroncina alla sua dietro la scrivania per guardare insieme lo schermo del suo pc con le bozze in fase di revisione, quando sentiamo bussare alla porta, è Can.

- Ti cercavo Sanem, volevo chiedervi se vi va dei vederci con mio padre nella sala riunioni per fare il punto delle campagne su cui l'agenzia sta lavorando, tanto per capire cosa stiamo facendo e soprattutto cosa stavo facendo io .. prima -

- Già prima... -

Eccola di nuovo, faccio una smofia  sentendola tornare di nuovo.

-Vuole tornare a PRIMA con il lavoro ma  allo stesso tempo vuole essere libero di scegliere ADESSO cosa vorrà fare in FUTURO , ho capito bene? -

Mi muovo a disagio sulla sedia  cercando di ignorare la voce nella mia testa che ancora una volta vuole solo confondermi più di quanto io già lo sia.
La ignoro e torno al presente e soprattutto devo rispondere alla richiesta di Can che ancora mi sta guardando interrogativo.

- Sì, sì certo non c'è problema andate nella sala riunioni,  io e Deren vi raggiungeremo presto, il tempo di stampare queste bozze da visionare insieme -

Can ci lascia e Deren mi guarda preoccupata - Tutto bene Sanem? Non ti vedo a tuo agio, è successo qualcosa?

- No, tranquilla Deren, manda in stampa tutto, ci stanno aspettando -

Can sembra molto concentrato sul lavoro, curioso soprattutto del suo ruolo nella nuova campagna nella quale, non solo è  il responsabile dell'area creativa ma, visto che l'agenzia è ancora in fase di ripresa e bisogna cercare di contenere il più possibile i costi, si era deciso che si sarebbe occupato  del servizio fotografico che si sarebbe tenuto, i primi giorni di aprile, sulla rinomata spiaggia di Şile, sul lato asiatico di Istanbul a circa 2 ore d'auto dal centro città.

Sembra intenzionato a riprendere al più presto a lavorare, domanda quale sia il suo pc in agenzia  e chiede di avere tutte le bozze delle  campagne in corso, lo invito a  seguirmi e lo accompagno nell'ufficio che abbiamo scelto per noi, dopo la riapertura dell'agenzia un paio di mesi prima,  al fine di  lasciare ad Aziz il suo vecchio ufficio.

Nota le due scrivanie vicine e mi guarda, annuisco immaginando i suoi pensieri - Avevamo deciso di lavorare insieme nello stesso ufficio, ma se vuoi stare per conto tuo posso tranquillamente spostarmi nell'open space con Cey Cey o giù nell'archivio -

Vedere la sua indecisione ancora una volta mi distrugge, sta valutando se mi vuole intorno o meno e questo per me non è facile da accettare, cerco di toglierlo dall'imbarazzo. Prendo dalla mia scrivania  il portatile che di solito uso per lavorare da casa - Facciamo così, per il momento decido io e preferisco lasciarti tranquillo per riprendere confidenza con il posto e con il  lavoro, non preoccuparti ho sempre amato tanto l'archivio, è stato il mio rifugio per molto tempo, preferisco lavorare da lì per ora, görüşürüz ci vediamo - Detto questo lascio l'ufficio abbracciando il notebook come se ne valesse della mia vita e scendo di corsa le scale per chiudermi nell'archivio.

Le lacrime premono insistenti, ma cerco di reprimerle respirando profondamente, non voglio piangere, mi sono ripromessa di essere forte, di avere pazienza ed accettare  tutto quello che verrà da lui. Non posso lasciarmi andare all'autocommiserazione, devo lasciargli tempo e spazio nella speranza che la memoria torni o che... non lo so, non so cosa potrà succedere, non riesco neanche a formulare nella mia mente quello che spero, ancora una volta è la voce nella mia testa a farlo per me:

- Pensi che potrà mai innamorarsi di nuovo di te? -


Sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora