Can
Non sarà facile, non sarà per niente facile ne sono pienamente consapevole, non ha più fiducia nel mio amore e come darle torto dopo tutto quello che ho detto e fatto da quando mi sono risvegliato dall'incidente?
Rimango sulla spiaggia fino a quasi all'alba, sono abituato a dormire poco ma il pensiero di Sanem è riuscito a ridurre veramente al minimo le ore di sonno che riesco ad avere sin dai primi giorni dopo la sua partenza per Sile. Non posso smettere di pensare a lei e a quel Can che ama tanto, ho paura di non riuscire ad essere all'altezza di quel grande amore, ma sento che non posso arrendermi, darò tutto me stesso per dimostrarle che lei per me, per il Can che sono adesso, è unica e speciale.
Rientro nel cottage che il cielo verso levante sta già schiarendo, decido di andarmi a sdraiare qualche ora sul divano del salotto quando qualcosa sul ripiano della credenza attira la mia attenzione, non voglio essere inopportuno ma credo di aver riconosciuto di cosa si tratta e, come si dice, in amore e guerra tutto e lecito ed io mi sento al momento di combattere la mia guerra per amore.
Prendo nota di quello che mi serve e poi mi sdraio sul divano, mi è difficile addormentarmi, sono troppo agitato al pensiero di ciò che devo fare e dal fatto di averla così vicina dopo tutto il tempo in cui sono stato tanto lontano da lei.
A quanto pare invece ad un certo punto la stanchezza deve aver avuto la meglio perchè riapro gli occhi qualche ora dopo richiamato dal profumo che proviene dalla cucina, mi alzo e riavvio con le mani i capelli che ho sciolto durante la notte per dormire più comodo.
Mi appoggio allo stipite della porta con una spalla incrociando le braccia e sorrido, eccola la mia Sanem più spontanea, quella che sapevo doveva esistere da qualche parte, quella che si è mostrata poco da quando ha iniziato ad avere paura di essere giudicata da quell'uomo che non è più quello che conosceva.
E' di nuovo ai fornelli con le cuffie nelle orecchie e si muove al ritmo di una musica allegra a quanto pare, sorride e alza le braccia al cielo tra una mescolata e l'altra, è vitale, è energia, è gioia ed è bella da togliere il respiro.
Mi nota all'improvviso ed ancora una volta il suo meraviglioso sorriso si spegne, l'espressione improvvisamente seria, mi sento lacerato ogni volta che a causa mia il suo viso si incupisce, non è quello che voglio, vorrei renderla felice più di ogni altra cosa al mondo.
Si ferma a guardarmi immobile, mi rendo conto di cosa stia provando perchè in me sta avvenendo la stessa cosa, sento un'attrazione potente verso di lei, le mani fremono per il bisogno di toccarla, di stringerla, di accarezzarla. Il mio sguardo si ferma sulle sue labbra piene di cui ricordo perfettamente il sapore e la morbidezza come se le avessi baciate solo qualche istante prima. E' lei, non c'è alcun dubbio, la sento mia come mai nessuna donna prima, è l'unica che il mio cuore può riconoscere come altra metà, ne sono convinto più che mai.
Si riscuote all'improvviso, distoglie lo sguardo e torna a mescolare ciò che sta cuocendo nel tegame davanti a lei - Günaydın, buongiorno Can -
-Günaydın, buongiorno Sanem, cosa prepari di buono? -
Continua a darmi le spalle trafficando ai fornelli- Su quanto sia buono staremo a vedere, in questo cottage c'è un solo bagno ed è nella mia stanza da letto vai pure, non crearti problemi ma affrettati, ho consultato gli orari ed il prossimo treno per Londra dovrebbe partire tra circa due ore -
Mi avvicino lentamente, arrivo quasi a sfiorarla, abbasso la testa per portare le labbra vicino al suo orecchio e le sussurro:
- Non ho nessun treno da prendere, sono esattamente dove voglio essere, qui con te e non ho nessuna intenzione di andarmene -
Detto questo giro su me stesso, passo in salotto per prendere un cambio nella valigia che ho recuperato il giorno prima dalla stazione e mi dirigo verso il bagno. Non appena varco la porta il suo magnifico profumo mi investe, per una attimo perdo contatto con la realtà e mi vedo al buio di un teatro mentre abbraccio e bacio una perfetta sconosciuta che mi seduce e mi lega a sè come se avesse lanciato su di me un sortilegio. E' il nostro primo incontro, sto ricordando quel bacio, ricordo perfettamente la sensazione sconvolgente di aver sperimentato qualcosa mai vissuto prima, un desiderio irrefrenabile di cercarla e farla mia.
Riconosco in quel desiderio quello che ho provato poco prima in cucina e alzando lo sguardo sullo specchio del bagno scopro un sorriso che è gioia pura, è esultanza per avere la conferma di essere ancora lo stesso medesimo Can, quello che ha riconosciuto la sua compagna di vita ed ha capito che la voleva sempre e per sempre.
Rinfrancato da questa nuova consapevolezza mi affretto ad entrare nella doccia per tornare il più in fretta possibile da lei, ho tanto lavoro da fare e non voglio perdere neanche un minuto per portare avanti la mia battaglia per riconquistarla.
Facciamo colazione in un silenzio teso, cerco più volte di avviare una conversazione ma Sanem sembra poco propensa a collaborare. Appena finiamo l'aiuto a sistemare e poi non le lascio il tempo di pensare.
- Andiamo, prendi la giacca e la borsa -
Mi guarda interrogativa ma fa quello che le chiedo, non appena è pronta la prendo per la mano ed usciamo insieme di casa. Cerca di ritrarla ma io non glielo permetto, è una bellissima sensazione averla così vicina, tenerle la mano e vivere una quotidianità che da quando ci siamo "rincontrati" non abbiamo mai avuto occasione di sperimentare.
-Can, dove pensi di andare? Dove mi stai portando? -
- Sürpriz, è una sorpresa -
Sorride per la prima volta da che sono arrivato a Plymouth, ne sono veramente felice e spero che sia l'inizio di una svolta positiva.
Percorriamo le vie del centro storico in silenzio, mano nella mano, come una coppia d'innamorati in vacanza, una coppia, qualcosa che non siamo stati mai fino ad ora.
E' strano ed è meravigliosamente esaltante per me, non pensavo mi potesse piacere tanto l'idea.Dopo circa un quarto d'ora siamo arrivati, la sera prima avevo fatto accurate ricerche e la scelta per il nostro primo giorno insieme era ricaduta proprio su questo posto, penso che sia il luogo giusto per divertirla e farla rilassare -
Alza lo sguardo sull'insegna che campeggia all'ingresso dello stabile.
- Can? Il National Marine Aquarium?-
-Evet, sì, ci sei già venuta? -
Scuote la testa.
- Bene, andiamo allora cosa aspettiamo? -
All'inizio la vedo cercare di rimanere sulle sue, ma ben presto non è più in grado di frenare l'entusiasmo per tutte le meraviglie marine che ci troviamo davanti agli occhi. E' felice e non riesce a nasconderlo, è emozionata come una bambina per il tunnel ed il pavimento di vetro che danno la sensazione di nuotare tra squali, razze e pesci di ogni genere.
Ha un innato entusiasmo fanciullesco che è qualcosa che non avevo mai sperimentato in nessun'altra donna, è diversa da chiunque abbia mai conosciuto, capisco ancora di più perchè mi ha fatto innamorare così profondamente di lei, ne sono incantato.E durante questo momento di consapevolezza che arriva un altro flash, Sanem che ride gioiosa mentre cuccioli di ogni razza le saltano intorno festosi, siamo in un canile credo ed anche allora, come in questo momento, non ho potuto fare altro che rimanere ammaliato dalla sua spontaneità, dalla sua gioia di vivere ogni cosa con stupore ed enstusiamo.
Deve aver notato il mio sguardo rapito perchè si ferma a guardarmi seria.
-Can tutto bene? -
- Sì, tranquilla, sto solo ricordando perchè in precedenza mi sono già innamorato di te Sanem -
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Sempre e per sempre
FanfictionSi erano ritrovati nonostante un anno di separazione. E' possibile che Can ora non riesca più a sentire Sanem nel suo cuore? Come può accettare Sanem che l'amore della sua vita, che le ha chiesto poco tempo prima di diventare sua moglie, la gu...