64 - A casa

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Sanem

Abbiamo vissuto una giornata meravigliosa che, se possibile, mi ha fatto amare ancora di più questo Can allegro e spensierato, che non avevo mai conosciuto prima, e che sembra intenzionato veramente a vivere con me un nuovo inizio.

Lo ringrazio per avermi reso felice e non posso resistere, sento il bisogno di abbracciarlo e poggiare l'orecchio sul suo cuore, quel cuore che si era fermato per istanti interminabili, facendomi provare il terrore di averlo perso per sempre, per poi tornare a battere senza più alcun sentimento per me.

Mi abbraccia forte e poggia il mento sul mio capo come ha fatto migliaia di volte in passato, sospiro inebriata dal suo calore, dal suo profumo, dalla sua vicinanza. Rimaniamo così a lungo, paghi solo di essere di nuovo insieme ed avere una nuova possibilità per conoscerci.

Alzo il viso a guardarlo, lui abbassa il suo ed i nostri respiri si fondono, i nostri nasi si sfiorano, lo sguardo che intrecciamo dice tanto di quello che stiamo recuperando e di ciò che può riservarci  il futuro. Appoggia la fronte alla mia - Hai idea dell'effetto che mi fai Sanem? -

Sorrido - Sì, credo che sia molto vicino a quello che fai tu a me Can, ma siccome abbiamo detto di prendere le cose con calma penso che sia meglio che vada a fare una doccia e a prepararmi per la notte, così poi lascerò il bagno libero per te, è stato un lungo viaggio ed una giornata stancante senza parlare del fuso orario -

Mi sciolgo dal suo abbraccio e sto per allontanarmi verso la camera quando mi prende la mano, mi riporta tra le sue braccia, poggia un bacio leggero sulla mia guancia poi per un attimo nasconde il viso nel mio collo e inspira - Grazie per avermi dato la possibilità di stare qui con te, di starti vicino -

- Così non vale però! Come facciamo a resistergli? -

Sono d'accordo con la mia voce mentale, il mio cuore batte ad un ritmo impazzito e sono senza respiro per l'emozione e l'eccitazione della sua vicinanza.

- Buttati Sanem! -

- Sarà meglio che vada - Mi sciolgo dal suo abbraccio e di corsa mi rifugio nella mia camera e da lì in bagno, chiudo la porta e mi ci appoggio contro cercando di riprendere il controllo di me stessa. Bella consigliera la mia voce, ormai ha perso ogni remora ed ogni inibizione quando si tratta di Can Divit, vatti a fidare!

- Te l'ho detto, come facciamo a resistergli? -

Dobbiamo, lasciarsi andare ora può essere meraviglioso ma complicherebbe solo una situazione già decisamente confusa, prima di arrivare ad un rapporto più intimo abbiamo bisogno di chiarire i nostri sentimenti.

Una volta pronta per la notte esco dalla camera per avvisarlo che il bagno è libero, lo trovo seduto su una delle poltroncine del terrazzo che guarda il riflesso della luna sull'oceano, il rumore ritmico e rilassante delle onde arriva distintamente fino a noi, questo posto mi sembra un sogno.

Alza lo sguardo su di me quando mi sente arrivare - E' bellissimo qui Sanem, hai fatto un'ottima scelta -

Mi siedo nella poltroncina vicina alla sua e porto i piedi sul bordo per abbracciare strette le ginocchia - Stavo pensando la stessa cosa, sono felice di essere venuta -

- Ed io sono felice di aver seguito te e quel tuo pigiamino che, se non sbaglio, ti ho visto indossare in un paio di occasioni in passato. È così? -

Guardo la stampa "LA LA LA" nera su fondo bianco del mio piagiama e ricordo di averlo indossato durante la notte insieme nell'albergo in cui l'avevo raggiunto quando è scappato da me e la notte in cui abbiamo dormito nel mio letto a casa dei miei dopo la serata al bar.
Lo guardo stupita - Hatırlıyor musun? Ti ricordi? -

Annuisce - Ti ho detto che stando vicino a te ho flash sempre più frequenti - Si alza, si china per poggiare un bacio leggero sul mio capo e mi sussurra - Ti ho detto che tu sei la mia meravigliosa medicina Sanem - detto questo entra in casa e mi lascia lì, con il cuore che batte forte per la speranza che davvero possa avvenire un miracolo e Can possa tornare a ricordare tutto quello che abbiamo vissuto insieme.

Entrando in casa il mio sguardo cade su Bebe ayi, l'orsacchiotto che ha vinto per me al luna park e poi sul divano dall'apparenza scomoda e decisamente piccolo per un uomo della stazza di Can. Sospiro, non posso pretendere che si rannicchi in uno spazio così ridotto.

- Sì, sì , certo sono d'accordo con te, non puoi,  facciamolo dormire con noi -

Susmak, sta zitta! Non sarà facile tenere a bada i bollenti spiriti della mia voce interiore a quando pare, entro in camera ed il rumore dell'acqua che scorre nella doccia evoca pensieri poco opportuni che sicuramente non contribuiscono a calmarla.
Alzo gli occhi al cielo mentre m' infilo sotto le coperte e mando velocemente un messaggio ai miei genitori per rassicurarli del mio arrivo. Sto controllando i messaggi della  casella di posta elettronica quando sento aprire la porta del bagno, alzo distrattamente lo sguardo e non posso far altro che immobilizzarmi. Ha solo un asciugamano intorno ai fianchi, i capelli sciolti ancora bagnati che lasciano cadere gocce sul suo petto umido e sul tatuaggio dell'albatros che tanto mi è mancato.

- Scusami, ho dimenticato di prendere i vestiti dalla valigia prima di entrare in bagno - Mi impongo di distogliere lo sguardo da lui anche se non posso fare a meno di sbirciare ogni tanto mentre traffica intorno al suo bagaglio e notare i muscoli della schiena guizzare ad ogni movimento.

Si gira proprio durante una di quelle sbirciatine e lo vedo trattenere a stento un sorriso mentre torna verso il bagno.

- Ah Sanem ah, poi sarei io quella con i bollenti spiriti -

Susmak, sta zitta! Mi sdraio e mi giro su un fianco cercando di recuperare contegno e compostezza. Poco dopo sento aprire di nuovo la porta, mi siedo sul letto mentre lo vedo dirigersi verso il salotto -Can? - Si ferma e si gira a guardarmi - Se vuoi puoi dormire qui, il divano è troppo piccolo per permetterti di riposare comodamente -

- Ok - Prontamente si porta dall'altra parte del letto e si infila sotto le coperte girandosi sul fianco a guardarmi, rimango stupita come già in passato dalla velocità con cui ha accettato, mi sdraio di nuovo, spengo la lampada sul comodino e rimango rigida a guardare il soffitto.

- Sanem? -

-Uhm-

- Vieni qui, voglio solo tenerti stretta, mi sei mancata tanto e ieri notte mi è piaciuto troppo tenerti così- Non ho il tempo di proferire parola che è dalla mia parte del letto e mi ha stretto tra le sue forti braccia, non posso far altro che appoggiare la testa nell'incavo della sua spalla e sospirare in estasi.
Esiste qualcosa di più bello che essere qui con lui, stretta nel suo abbraccio, con il ritmo del suo cuore che fa da sottofondo ai miei sogni che solo lui possono avere come protagonista?

Mi addormento all'istante stanca ma felice come non lo sono da mesi, mi sento completa, mi sento finalmente a casa.

Sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora