31 - Difficili verità

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Can

I giorni successivi sembrano non passare mai, vado a correre mattina e sera come facevo prima dell'incidente, mi ha sempre aiutato a scaricare la tensione e sono felice di poterlo fare di nuovo. Kemal, prima di partire, mi ha lasciato tutti i contatti necessari per prendere accordi con la casa editrice inglese, ma ancora non li ho chiamati.
Aspetto non so neanche io cosa, forse di parlare con lei prima di dare seguito a tutto anche se ormai la decisione è presa, non posso  tirarmi più indietro, la casa editrice conta sul mio impegno e non voglio far fare una brutta figura al mio amico.
Devo solo pensare a quale sia il modo migliore per dirlo a Sanem senza ferirla, devo farle capire che ho bisogno di questo adesso.
La mattina del giorno in cui penso che stia per tornare mi affaccio nell'ufficio di Deren per chiedere novità su di lei ma mi dice che Sanem ha deciso  di rimanere a Sile per lavorare sul suo nuovo  libro ed aspettare direttamente lì l'arrivo della troupe.

Una settimana, manca un'intera settimana alla data fissata per lo shooting fotografico, dovrò aspettare una settimana prima di rivederla, una settimana senza di lei.

Il pensiero non mi fa sentire a mio agio, non capisco se sia perchè vorrei affrontare subito con lei il discorso della partenza  o perchè semplicemente mi mancherà la sua presenza silenziosa  che mi è diventata così essenziale. Ha saputo in poco tempo rendersi indispensabile o è il Can innamorato di lei che è in me che sente la sua mancanza come se gli mancasse l'aria?

Se mi sembra di non riuscire ad aspettare una settimana per vederla come posso pensare di partire per tre mesi ai confini del mondo senza avere modo neanche di sentirla, visto i luoghi impervi che dovrò attraversare?

Continuo ad essere più confuso che mai, da una parte Metin, Emre, mio padre che mi dicono di pensare bene a quello che decido di fare dall'altro il mio animo inquieto vuole andare via, fuggire da questa situazione che mi sembra insostenibile. Mi sento angosciato, provo solo sentimenti contrastanti,  il senso di colpa per la sofferenza che le sto provocando si scontra con la sua assenza che mi pesa sul cuore come un macigno.

La settimana si trascina lenta in un modo quasi intollerabile, il giorno prestabilito parto la mattina presto da Istanbul eccitato all'idea di rivederla e angosciato all'idea di quello che dovrò dirle, le due ore di guida mi dovevano servire per cercare di recuperare una parvenza di compostezza, ma quando parcheggio sotto l'hotel che ci ospiterà non ho idea di come comportarmi. Il mio cuore batte forte, le mani sudate, scendo dalla macchina per prendere il bagaglio e  sbrigare le pratiche di check in alla reception.

Salgo nella stanza per lasciare la mia borsa,  esco sul terrazzo per ammirare la vista sul mare aperto, respiro a pieni polmoni chiedendomi se sia il caso di telefonarle per avvisarla che sono arrivato, lei ci aspetta per l'ora di pranzo, gli altri infatti arriveranno più tardi, sono io che ho deciso di partire prima. Abbasso lo sguardo dall'orizzonte verso la spiaggia e la vedo, sta camminando sul bagnasciuga:  sembra una visione.
Cammina lenta trattenendo i lunghi capelli su una spalla per evitare che il vento li spinga sul viso, le scarpe in mano,  ha una abito lungo che le fascia il corpo sottile, da lontano non riesco a vedere chiaramente la sua espressione, ma ho la sensazione che quella figura solitaria stia provando una tristezza infinita.

Mi si stringe il cuore all'idea di quello che le sto facendo, una forza superiore mi spinge a correre da lei, senza sapere perchè o cosa le dirò. Esco dalla stanza e sono talmente impaziente che non ho voglia neanche di aspettare l'ascensore, scendo le scale dal terzo piano in un attimo e sono in strada, attraverso senza quasi guardare e corro verso il lato  della spiaggia dove l'ho vista camminare poco prima.
La individuo subito si è fermata a guardare il mare, la vedo sollevare la gonna fino alle ginocchia ed entrare in acqua, sembra  una delle mitiche ninfe dei mari, alza il viso verso il sole e sorride, è una ragazza così particolare, sembra godere di ogni cosa anche solo della carezza delle onde e del calore del sole.
Ho paura ad avvicinarmi, non voglio rovinare questo momento di comunione con la natura, rimango a guardarla affascinato, la vedo respirare profondamente con gli occhi chiusi per lungo tempo poi torna lentamente verso la spiaggia lasciando ricadere il vestito. Prende le scarpe che aveva abbandonato poco distanti e si avvia nella mia direzione, verso l'albergo, ha lo sguardo basso, sembra pensierosa poi finalmente lo alza quando ormai è arrivata vicina al punto in cui mi trovo, mi guarda sorpresa.

 - Can? Günaydın, buongiorno come mai sei già qui? Non dovevate arrivare per l'ora di pranzo? -

Non rispondo, rimango a guardarla a lungo, mi sembra di vederla per la prima volta, questi giorni di lontananza mi permettono ora di guardarla con maggiore obiettività, non è più la ragazza che dice di essere fidanzata con me dei primi momenti dopo il mio risveglio, è semplicemente una bellissima ragazza che potrei aver incontrato oggi per la prima volta e, chissà, potrei  decidere di corteggiare. I condizionamenti della situazione in cui ci siamo trovati mi hanno impedito di essere oggettivo nel guardarla, è veramente una bellezza rara.

Continua a guardarmi interrogativa, il mio lungo silenzio le sembra strano, me ne rendo conto e cerco di riscuotermi dai miei pensieri, distolgo lo sguardo sentendomi in colpa per quello che le dovrò dire presto.

- Ho deciso di venire prima per rendermi conto di quale sia la luce nelle diverse ore della giornata, ecco perchè sono già qui-

Abbassa il capo e annuisce - Tamam, se vuoi andare a vedere la luce della location è laggiù, davanti a quegli scogli. Ci vediamo dopo a pranzo con la troupe allora, görüşürüz arrivederci -

Mi lascia lì passandomi accanto decisa, non ho alcun interesse per la luce al momento, so solo che non sono stato capace di approfittare del fatto di essere da soli per parlarle, per dirle ciò che più di tutto mi interessa dirle. Scuoto la testa e mi giro a guardarla, ha dimostrato una freddezza che mai prima aveva avuto nei miei confronti, mi ha preso in contropiede  e non sono stato in grado di trovare una scusa per non farla andare via, accidenti a te Can.

Non sarà facile parlarle una volta che inizieranno le riprese e tutti i ragazzi dell'agenzia saranno qui, ah Cah ah, cosa pensi di fare?
Hai un biglietto aereo prenotato fra cinque giorni, quando pensi di dirglielo?

Sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora