Sanem
Questa giornata mi ha letteralmente devastata, è stata un incubo senza fine.
Svegliarmi da sola nel letto di una stanza d'albergo dopo una notte di passione non mi ha fatto sentire esattamente a mio agio, devo essere sincera con me stessa, anche se l'ho voluto fortemente non immaginavo potesse finire così il nostro interludio.
Quello che è successo durante la mattina però è stato quasi insostenibile, scoprire della sua imminente partenza, del suo tornare indietro di due anni sino a riallacciare i rapporti con Polen mi hanno dilaniato nel profondo.
Non è stato facile mantenere una parvenza di compostezza durante questa giornata interminabile, ma era quello che dovevo fare, se l'amo devo lasciarlo andare, anche da Polen se è quello che lui vuole.
Sono finalmente nella mia stanza e posso lasciar andare le lacrime che da tutto il giorno premono insistentemente dietro le palpebre.
Mi sdraio sul letto in posizione fetale, mi copro con il copriletto e lascio che la tristezza che ho cercato di reprimere prenda il sopravvento, ne ho bisogno o rischio di soccombere alla disperazione più nera come fu dopo la sua partenza più di un anno fa.Mi addormento dopo ore e ore di un pianto disperato per risvegliarmi nel cuore della notte, il mio animo si è in qualche modo placato, avevo bisogno di questo lungo sfogo per poter iniziare a pensare a quello che sarà della mia vita.
Aspetterò che Can parta prima di tornare a Istanbul, ma non voglio restare qui, ormai anche questo posto è pieno di ricordi di lui, questa stanza non fa altro che ricordarmi l'estasi incredibile che abbiamo condiviso per una sola indimenticabile notte.
Ancora una volta prendo una decisione improvvisa, non posso rimanere, devo andarmene.
Mi alzo e preparo in fretta la valigia, chiedo alla reception di chiamarmi una taxi mentre prenoto il biglietto per il primo treno disponibile.Ancora una volta nel giro di qualche ora sono già in viaggio, destinazione Bursa.
Ormai per me non ha alcun senso continuare a lavorare in agenzia, cederò le mie azione della Fikri Harika ad Aziz o Emre se vorranno, è bene che cominci a dare un nuovo corso alla mia vita.
Mi concentrerò per ora sul lancio del nuovo libro e poi a scriverne altri, adesso quello di cui ho bisogno è curare le mie ferite e so che l'unica che può aiutarmi a farlo è Ayhan, la mia amica d'infanzia, colei che mi conosce più di tutti a questo mondo.Mando un messaggio a Deren cercando di spiegarle la situazione poi spengo il telefono cercando di riposare un po' prima dell'arrivo, mi sento esausta nel corpo e nella mente. Arrivo a Bursa di mattino prestissimo, mi fermo a lungo nel bar della stazione aspettando che sia un' ora decente per andare da lei, per fortuna ho il suo indirizzo perchè tempo prima le ho spedito alcune cose da casa sua. Busso alla porta alle 8,00 in punto, sento un tramestio di passi in lontananza e poi la sua voce - Eccomiii! - Apre la porta e rimane a bocca aperta, le sorrido mesta, non c'è bisogno di parole, ha già capito.
Apre le braccia e non faccio altro che gettarmi nel suo calore consolatorio, ricomincio a piangere come pensavo di non riuscire più a fare dopo una notte intera in cui credevo di aver versato tutte le lacrime del mondo.
Mi ritrovo non so come seduta sul divano con una tazza di tè in mano, siamo sedute in silenzio, Ayhan aspetta che mi senta pronta a parlare.- Se ne sta andando -
Non c'è bisogno di dire altro, sa cosa significa per me, sa quello che provo nel profondo senza che glielo dica, non fa altro che avvicinarsi ed abbracciarmi.
Rimaniamo così per un tempo infinito, per fortuna è sabato e non deve andare a lavorare oggi, da quando è qui a Bursa lavora in una grande azienda come mental coach, è molto felice della sua nuova occupazione, ne abbiamo parlato spesso al telefono in questi mesi.E' venuta a trovarmi in clinica diverse volte quando ero ricoverata e poi alla tenuta, le sue parole e il suo sostegno mi hanno aiutato tanto ad uscire da quel baratro di disperazione in cui ero caduta.
Sarebbe dovuta venire per il nostro matrimonio, già, IL NOSTRO MATRIMONIO, mi sembra assurdo ora anche solo pensarci, mi sembra passata una vita o forse è stato solo un bellissimo sogno dal quale mi sono risvegliata trovandomi nel peggiore degli incubi.Parliamo a lungo, le racconto tutto ciò che è successo, le avvisaglie che dai primi momenti mi hanno pian piano portato a capire che il mio Can non esiste più e che quello che c'è ora è un perfetto estraneo che ha deciso di tornare alla sua vita vagabonda e priva di legami.
- Come farò a vivere senza il mio Can? Sento come se, quando l'ho raggiunto in ospedale e ha sussurrato che mi avrebbe amato sempre e per sempre abbia voluto dirmi in qualche modo addio, come se sapesse che non sarebbe tornato mai più, come posso vivere senza di lui Ayhan? -
- Semplice Sanem, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno... sei una donna forte, lo hai dimostrato lasciandolo andare, puoi affrontare anche questo e ne uscirai ancora più forte ne sono sicura -
-Sono stanca Ayhan, tanto stanca -
- Stai qui con me e riposa per tutto il tempo che vuoi, ci sono io per te come tu ci sei sempre stata per me, non aver paura, ce la farai tesoro-
Il suo caldo abbraccio, le sue carezze sui capelli, le sue parole sussurrate in qualche modo hanno fatto la magia di rilassarmi, in breve sono caduta in un sonno profondo, un'incoscienza di cui ho bisogno per superare questi primi momenti di sgomento e abbandono.
Mi risveglio ore dopo nella casa silenziosa, rimango a lungo ad osservare il soffitto, è solo l'inizio di un lungo percorso, ci vorrà tempo come ha detto Ayhan, passeranno pian piano i giorni, i mesi, gli anni, il dolore si attenuerà nel tempo e sopravviverai anche a questo Sanem, devi farlo, devi rinascere ancora e ancora dalle ceneri dei tuoi sogni distrutti.
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Sempre e per sempre
FanfictionSi erano ritrovati nonostante un anno di separazione. E' possibile che Can ora non riesca più a sentire Sanem nel suo cuore? Come può accettare Sanem che l'amore della sua vita, che le ha chiesto poco tempo prima di diventare sua moglie, la gu...