𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐕

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Ne lo secondo cerchio finalmente giunser, ove la figura di Minosse fu quella che per prima videro.
Dante realizzò che più verso lo basso scendevan, più li luoghi che visitavan bui divenivan. Temeva di no' farcela. Temeva che lo coraggio che aveva no' fosse abbastanza. Ma poi se ricordò che la guida sua era Publio Virgilio Marone, uno de li poeti latini co' più successo. N'ovamente forza si fece, ancor prima di poter avere un altro crollo emotivo.

Il girone de li lussuriosi era questo, ove poter scontare li peccati che 'n vita s'eran commessi. Li due viaggiatori intorno si guardarono, posando n'ovamente lo sguardo su Minosse, che di sfuggita prima ave'an visto. Lo luogo a ogni peccator stava assegnando dove poter dannarsi pe' l'eternità. Li spiriti de li viziati era trascinati da una tempesta violenta, così tanto che a destra e manca venivan scaraventati. Li due s'avvicinaron pe' meglio osservare. Vi eran un uomo e 'na donna.

Dante s'avvicinò di più pe' chiamarli spinto da la sua curiosità quasi infantile, ma forse un po' troppo si stava sporgendo. Virgilio, resosi conto che troppo pericoloso era e che di esser travolto dalla tempesta rischiava, pe' la scarlatta veste lo afferrò tirandolo indietro co' no' poca violenza. Un braccio attorno alla vita de lo fiorentino poi avvolse, stringendolo forte a sè.

Il giovine pe' qualche istante rimase confuso, rendendosi conto solamente dopo che Virgilio stretto nella sua presa lo stava tenendo. No' sapeva se moversi o rimanere fermo nella sua stretta. <<M-Maestro>> pronunziò pe' lo ghiaccio rompere. No' capiva il motivo de quel gesto.

<<Dante, figliuolo mio, sta' attento>> disse piano vicin l'orecchio suo, scandendo le due ultime parole. La presa di più strinse. Il battito de lo fiorentino aumentò, ma anche a questo una spiegazione non seppe dar. No' ave'a la minima idea di che atteggiamento assumer dovesse.

<<Pe' favore>> continuò Virgilio, notando che Dante risposta no' accennava a dare.

<<...sì>>. 'l più grande all'udir questa risposta, allentò la presa fino a privar Alighieri di quel contatto, 'n qualche modo così caldo e confortante. Lo cuor a entrambi batteva.

"Sarà stata la paura", pensaron ne l'istante stesso. Ma era stato davvero lo spavento?

Pochi istanti successivi n'ovamente alla tempesta s'avvicinaron, questa volta co' cautela. Nel mentre le due anime da Dante chiamate s'avvicinaron vedendolo venir loro incontro.

La donna iniziò pe' prima a parlare, raccontando di come lei, Francesca, e l'amante suo Paolo, dal marito di lei furon uccisi. La loro infelice storia raccontaron a li visitatori, fin quando Dante pe' l'emozione pianse, svenendo poi a lo lato de Virgilio, che prontamente lo prese tra le sue braccia, attutendo 'l colpo.

𝑬 𝑻'𝑨𝒎𝒆𝒓𝒐̀ 𝑷𝒆' 𝑺𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 || 𝓭𝓪𝓷𝓽𝓲𝓵𝓲𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora